Durante il caldo pomeriggio di oggi si è tenuta la riunione del nostro bellissimo e ormai numeroso gruppo di lettura,
La Marcia degli Elefanti. Il romanzo oggetto della nostra discussione è stato
La donna che visse due volte, scritto dal duo francese Boileau-Narcejac e proposto dalla sottoscritta. Come sempre, prima di iniziare ufficialmente la riunione, abbiamo fatto presentare i nuovi membri e stavolta è toccato a Rosa e Walter, a cui abbiamo dato il nostro caloroso benvenuto. Dopo le classiche ordinazioni ad alto tasso glicemico (siamo dolci sotto ogni aspetto
), abbiamo finalmente iniziato la discussione sul romanzo.
La donna che visse due volte si è rivelato un libro che è piaciuto alla quasi totalità di noi per lo stile di scrittura e per le emozioni angoscianti che i due autori sono riusciti a farci provare nella seconda parte del romanzo. L'unico elemento di divisione è stato il finale perché qualcuno ha pensato fosse inventato dal personaggio di Renée per scampare al tormentato (e assillante) Roger; altri, invece, lo hanno trovato troppo veloce e fin troppo realistico, cancellando quell'alone soprannaturale che aleggiava in tutto il romanzo grazie al tema della reincarnazione; e chi, invece, l'ha trovato congruente e giusto. Il finale, comunque, ci ha permesso di fare le nostre elucubrazioni mentali sui moventi che potrebbero esserci oggi, come potremmo agire e farla franca, ma anche su finali alternativi (ormai ci abbiamo preso gusto!).
Abbiamo osservato come il tema della guerra sia sempre sullo sfondo, non ha davvero un suo peso e poche sono le notizie, ma ciò non ci ha impedito di fare delle riflessioni su come la stampa fosse manipolata anche a quel tempo.
Lo stile di scrittura risulta molto piacevole e intrigante, ci troviamo di fronte a un libro scritto molto bene: la prima parte presenta in un certo modo i fatti e i personaggi, per i lettori è quasi impossibile prevedere ciò che avverrà dopo. La seconda parte si distacca dalla precedente per il ritmo incalzante dei pensieri, ormai totalmente ossessivi, di Roger, ma anche per le sue azioni da pazzo psicopatico (sì, ci siamo andati leggeri con le definizioni
).
Grazie a Lucrezia, l'unica di noi che ha visto il famosissimo film di Alfred Hitchcock, si è potuto fare un paragone tra romanzo e pellicola.
Il difetto riscontrato da alcuni "liotrini" è che, purtroppo, il romanzo non è memorabile e, anzi, dopo qualche settimana qualcuno aveva iniziato a perdere pezzi. Una lezione, però, l'abbiamo sicuramente imparata: quando ci troviamo di fronte a uno che vaneggia di morte-non morte e che è ossessionato, dobbiamo scappare... molto molto lontano!
Dopo la discussione sul libro del mese, abbiamo votato il prossimo romanzo e il vincitore è stato "Le origini del male" di You-Jeong Jeong che è passato a maggioranza bulgara. Pertanto, l'onore e l'onere di organizzare la prossima riunione e scrivere il relativo resoconto spetterà al nostro Ciccio!