Martedì, 04 Novembre 2025

Resoconto dell'incontro di Luglio 2025

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08/07/2025 10:14 - 08/07/2025 10:50 #71430 da antoine20
Resoconto dell'incontro di Luglio 2025 è stato creato da antoine20
Domenica 6 luglio si è tenuta la riunione de 'La marcia degli elefanti' per discutere il romanzo del mese: McGlue di Ottessa Moshfegh. Tra granite, gelati e succhi rinfrescanti, ciascuno di noi ha dato le proprie impressioni sul libro, il quale è risultato particolarmente divisivo.

Come ho detto all’inizio dell’incontro, ho proposto questo titolo in quanto spinto dalla curiosità di conoscere una delle scrittrici più chiacchierate e controverse della contemporaneità. Ho sentito parlare di Ottessa Moshfegh come di un’autrice che racconta personaggi estraniati e in un certo senso ai margini della società, più per una deliberata volontà che per la loro condizione sociale al momento del racconto. Inoltre, il termine che ho sentito più volte accostato alla Moshfegh è ‘disgusto’, sensazione che provoca nel lettore attraverso odori, immagini, sapori e descrizioni di ogni genere. Ho subito trovato affascinante e audace questa scelta, specialmente perché viviamo una fase della storia in cui tutto deve essere estetico, confortevole, funzionale e ciò condiziona inevitabilmente anche la letteratura. Ammetto, quindi, che non vedevo l’ora di fare una lettura un po’ ‘scomoda’ in un certo senso.

L’acceso dibattito è stato animato da pareri molto discordanti tra loro. Da un lato c’è chi ha apprezzato il libro, anche con un certo entusiasmo, tra cui Anna, Martina, Loredana, Maria Teresa, Marco, Francesca, Irene e il sottoscritto. Dall’altro lato qualcuno ha bocciato su tutta la linea il manoscritto non riuscendo a salvarne alcun elemento, nello specifico erano di questo avviso Giorgia, Emanuele e Fabio. Una grande fetta dei presenti, invece, non è rimasta particolarmente impressionata da McGlue, magari ha apprezzato alcune delle idee che vi stanno alla base, così come la penna dell’autrice, ma avrebbe preferito una diversa esecuzione; tra questi figurano Francesco, Giuseppe, Paola, Serena, Angelo.
Chi ha detestato il libro ha trovato esagerata e sgradevole la scelta di alcuni vocaboli o espressioni, come nel caso di Emanuele, o insopportabilmente disgustose le descrizioni degli ambienti più lerci, come è accaduto a Giorgia. La scelta di stile e linguaggio, forse gli aspetti più rappresentativi della Moshfegh, non hanno quindi conquistato tutti i lettori. Sempre riguardo al linguaggio, Angelo lo ha definito paratattico e non lo ha particolarmente apprezzato. Complice il riconoscimento (quasi) unanime della scrittura promettente e delle idee, per certi aspetti, originali, alcuni tra i presenti si sono trovati d’accordo sul definire l'opera, in tutto o in parte, come un esercizio di stile dell’autrice più che un libro perfettamente compiuto.

Il romanzo parla di McGlue, un marinaio che sin dall’età di otto anni tracanna alcolici con regolarità e vive le sue giornate con la mente perennemente annebbiata. La ragione che ha spinto il protagonista ad intraprendere l’abitudine di bere è da ricercare nell’ambiente familiare disagiato e anaffettivo in cui è stato costretto a crescere e che lo ha chiaramente condizionato. Riguardo al contesto familiare, sono emerse due contrapposizioni: Paola ha fatto presente di aver letto tra i ricordi che McGlue si è prostituito da giovane, mentre Maria ha interpretato diversamente, in particolare che era la madre a fare la prostituta (viene detto che ha avuto tanti figli e molti di questi sono morti). Considerando la bassissima estrazione sociale della famiglia, nessuna delle due alternative risulta inverosimile.

Sebbene McGlue sia commercializzato come un libro d’avventura, è stato discusso quanto, di fatto, il titolo appartenga al genere. A tal proposito, Loredana ha osservato che la finalità di una storia d’avventura è quasi sempre un viaggio e in McGlue si assiste non ad uno, bensì a due viaggi: quello tra i pensieri del protagonista, che ripercorre i punti salienti della propria esistenza, e quello fisico del personaggio quando si trova sulla nave o in altri luoghi (tanto è vero che ciascun capitolo del libro è contrassegnato da un luogo, come a indicare, appunto, le tappe di un viaggio).
Così come il viaggio, si osserva una duplice narrazione che si biforca e cambia ritmo a seconda che si stia seguendo l’intreccio del presente o la sequenza dei tempi passati di McGlue.
La narrazione del presente risulta tagliente e caratterizzata da un ritmo spezzato, frammentato, probabilmente studiata ad hoc dalla Moshfegh per intrecciarsi con la storia che viene raccontata. A proposito di ciò, Marco ha osservato che, quando ha iniziato a leggere il libro, ha provato una sensazione di mal di mare proprio per via della costruzione delle frasi e degli aggettivi a cui ha fatto ricorso l’autrice. Ricordo di aver provato una sensazione simile quando lessi le prime pagine del libro.
Quando, invece, il lettore si trova immerso nei ricordi del protagonista, la narrazione risulta caotica e fumosa. Come da più persone è stato sottolineato, di fatto il narratore dell’intera vicenda è inaffidabile e non è detto che le vicende siano state descritte in modo autentico e verosimile. Inoltre, raramente figurano tra i ricordi degli elementi che possano portare alla risoluzione dell’enigma che il libro pone: è stato McGlue ad uccidere Johnson, rendendo quindi autentiche le accuse che subisce all'inizio del libro?
Anche per via di questi dettagli sottili ma cruciali, quasi a rappresentare i rari sprazzi di lucidità del protagonista, la lettura non è stata considerata da tutti scorrevole nel senso canonico del termine, in particolare Maria Teresa è intervenuta su questo aspetto. Sebbene il libro possa apparire complesso, le pagine comunque scorrono e il mistero si dipana, tuttavia è necessaria una lettura attenta o dei pezzi della storia mancheranno nel quadro finale.
Al fine di esprimere a parole il vortice dei pensieri e dei ricordi che riaffiorano nella mente del protagonista, nonché gli effetti che questi hanno sul lettore, si è parlato altresì di flusso di coscienza e non sono mancati i paragoni con La coscienza di Zeno di Italo Svevo e Ulisse di James Joyce.Discutendo del libro, sono entrate in gioco anche metafore ed immagini. Complici le descrizioni accurate degli ambienti e dei pensieri, Martina sostiene di aver intravisto spesso delle immagini mentre leggeva determinate scene, tanto è vero che è riuscita ad immaginare l’opera sotto forma di film. Per quanto concerne le metafore, la più rilevante e discussa è stata la ferita alla testa di McGlue: una metafora che ricorre spesso nel libro e che simboleggia il caos governante la mente del protagonista. Secondo alcuni, la ferita esiste ed è descritta in modo verosimile mentre secondo altri, tra cui Francesca, la ferita probabilmente esiste ma ne viene ingigantita la criticità al fine di aumentare il dramma interiore di McGlue. Considerando che il protagonista si tocca sempre la ferita, come per tentare di fare ordine, e date le scarse condizioni igieniche dell’epoca, sarebbe certamente morto nel caso di una ferita particolarmente profonda. In ogni caso, come molti hanno sostenuto, non è morto neanche di cirrosi epatica nonostante bevesse di continuo. Forse abbiamo letto la storia di un supereroe e non ce ne siamo accorti! 

Riguardo alla storia del libro, è stato interessante notare che, sebbene tutti abbiano concordato essere estremamente semplice ma raccontata in una chiave diversa dalla narrativa tradizionale e in modo frammentato, di fatto tutti siamo giunti alla stessa versione. Nonostante i pochi dettagli e l’apparente marasma, abbiamo ricostruito un passato difficile del protagonista, che è cresciuto a Salem, ha contratto dei debiti di gioco ed è scappato via, ha mendicato per un periodo ed è stato strappato alla povertà (e alla morte) da Johnson, con cui McGlue ha avuto quasi sicuramente una storia romantica, o in ogni caso omoerotica. Un marinaio che da sempre frequenta contesti sociali degradanti, che non si è istruito a dovere, che soffre evidentemente di omofobia interiorizzata (come ha sottolineato Emanuele, anche in relazione agli appellativi rivolti in maniera ossessiva ad uno dei marinai sulla nave) non può accettare di essere coinvolto in una relazione con un altro uomo. Tutto ciò rappresenta il possibile movente che ha spinto (forse) McGlue ad uccidere Johnson. Per quanto riguarda l’incapacità del protagonista di separarsi da Johnson, e per l’influenza negativa che ne deriva, a Matteo è venuto in mente Sulla strada di Jack Kerouac.
Riguardo al rapporto che ha unito McGlue e Johnson, Alice ha sottolineato che avrebbe desiderato più flashback e dettagli cruciali della loro vicenda sentimentale. Alcuni tra i presenti, tra cui Nunzio, hanno evidenziato che la scelta di raccontare pochi frammenti della suddetta relazione è coerente al grado di accettazione del protagonista, che già fatica a ricordare e accettare un abbraccio con Johnson, figuriamoci atti più intimi. Personalmente credo che anche l’ambiente anaffettivo in cui è cresciuto il protagonista abbia giocato la sua parte.

Il finale del libro è stato ulteriore oggetto di discussione in quanto non c’è una conclusione marcata, e dunque il lettore non ha la certezza che McGlue abbia di fatto ucciso Johnson o che venga o meno processato. Irene si è mostrata inizialmente infastidita da questa decisione in quanto avrebbe preferito un finale più netto e meno metaforico. Santi, di tutta risposta, si è chiesto quanto sia importante, per il lettore e ai fini della storia, sapere che il protagonista sia o meno colpevole. Così come lui, anche altri tra cui Paola e Nunzio non sono rimasti infastiditi dalla scelta dell’autrice, riconoscendo che forse le sue intenzioni erano diverse dal dare, appunto, una risoluzione al delitto. Io ricordo di aver letto più volte il finale perché non ero sicuro di averlo interpretato correttamente, poi mi sono reso conto che di fatto corrispondeva a quello che nella mia mente aveva preso forma mentre leggevo, o forse mi sono solo convinto di questo. A proposito di ciò, Serena sostiene che, così come accade nel finale, alcune scene della storia sono scritte con l’intenzione di spingere il lettore a crearsi una propria versione della storia, che non è necessariamente quella autentica.

Infine, durante qualche momento meno acceso della riunione, sono emersi confronti con altri titoli di Ottessa Moshfegh. Paola ha trovato delle somiglianze con la struttura di un altro suo titolo, La morte in mano, mentre io e Francesca abbiamo riscontrato delle affinità con Il mio anno di riposo e oblio per quanto riguarda il continuo flusso di pensieri e il tentativo di fuga dalla realtà (che McGlue mette in atto ubriacandosi costantemente).

Ringrazio tutti i partecipanti della riunione per aver contribuito, ciascuno con il proprio parere, ad un dibattito ricco e significativo. Perdonatemi per il resoconto particolarmente lungo, volevo provare a integrare quasi tutto ciò che è stato detto. Spero di non aver confuso le opinioni, in tal caso chiedo venia!  

Il prossimo incontro si terrà giorno 3 agosto, si discuterà Intervista col vampiro, proposto da Emanuele. Buona lettura! 

 
Ultima Modifica 08/07/2025 10:50 da antoine20. Motivo: avevo dimenticato una frase
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08/07/2025 11:51 #71431 da SerenaM
Risposta da SerenaM al topic Resoconto dell'incontro di Luglio 2025
Grazie per il resoconto, Antonio, ci siamo proprio tutti!
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08/07/2025 11:57 #71433 da antoine20
Risposta da antoine20 al topic Resoconto dell'incontro di Luglio 2025

SerenaM post=71431 userid=7357Grazie per il resoconto, Antonio, ci siamo proprio tutti!


Grazie per aver letto tutto  è stato un piacere rendervi tutti partecipi
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

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Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

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Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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