Sabato 20 Gennaio si è tenuto l’incontro del nostro gruppo di lettura presso il Bar Bronx di Cosenza, dove abbiamo discusso del libro di Maria Grazia Calandrone “Dove non mi hai portata”. Innanzitutto diciamo che la nostra perseveranza ci ha premiati, siamo cresciuti, il gruppo conta ben 12 membri!
Questa è una storia di “vita”, racchiusa tutta nel titolo, infatti “Dove non mi hai portata” rappresenta proprio la volontà di risparmiare la bambina di otto mesi, Maria Grazia dal triste destino che i genitori, Giuseppe e Lucia, avevano deciso di abbracciare per loro. E’ anche una storia di coraggio,libertà e amore, quello che i due “pazzi” scelgono di vivere, contro ogni giudizio, convenzione sociale e soprattutto contro la legge. E’ il 1965 quando un uomo e una donna, dopo aver abbandonato una bambina all’ingresso di Villa Borghese, decidono di lasciare accogliere le loro pene dal Tevere; passerano solo 3 anni prima che il reato di adulterio verrà derubricato. Un’altra chiave di lettura sul titolo ce l’ha offerta Sabrina, secondo cui richiamerebbe anche l’intenso lavoro di investigazione che ha portato l’autrice, quella bambina abbandonata ormai cresciuta, a ripercorrere tutti i luoghi e i movimenti di Giuseppe e Lucia che hanno determinato il triste epilogo. Il libro è piaciuto a tutti, unica critica è stata proprio sulla“parte investigativa”, un po' esasperata secondo alcuni, quasi catartica, invece, per altri.Tutti abbiamo apprezzato le immagini cinematografiche presenti nel libro: i bambini che, in costume di cotone, fanno il bagno nel Fiume sorvegliati dal famoso bagnino “Er Ciriola”; l’atroce battaglia di El Alamein, nella quale migliaia di ragazzi vengono sacrificati dall’orgoglio di Hitler; l’arrivo dei due amanti alla stazione di Milano, sperduti come marziani su un altro pianeta, fatto di una lingua diversa, rumori e scenari nuovi…Alla fine di una pagina dolorosa viene citato un verso del miserere, Giovanni ci sottolinea questo Salmo raccontandoci la storia del Miserere di Allegri; una composizione a nove voci riconosciuta come uno dei migliori esempi di polifonia rinascimentale.Il Papa, per preservarne l’unicità, proibì la sua esecuzione al di fuori della Cappella Sistina, punendola con la scomunica. Solo 3 copie furono autorizzate, tra queste, quella richiesta dall’imperatore Leopoldo I d’Asburgo a Papa Innocenzo XI, purtroppo nessuno riuscì a riprodurre la bellezza dell’opera così come veniva eseguita nella Cappella Sistina, e per scongiurare un incidente diplomatico il Papa accordò l’invio anche dei cantori presso la corte dell’imperatore, ma prima che essi giungessero a Vienna nel 1683 scoppiò la guerra contro i turchi e l’imperatore dovette lasciare la città. Anche Mozart riuscì ad ottenere una partitura; quando era in visita a Roma all’età di 14 anni, ascoltò il miserere durante l’Ufficio delle tenebre del Giovedì Santo, il giorno dopo lo trascrisse a memoria ovviamente il Papa non lo scomunicò.Alla fine della nostra discussione, siamo stati guidati da Giovanni in tutte le fasi della degustazione di un ottimo vino Calabrese...esperienza bellissima che ha cementato lo spirito e l’unità del gruppo.