Proprio in un grigio e piovoso sabato pomeriggio si è tenuto il secondo incontro dell'anno del nostro club che ha avuto come protagonista la discussione di un grande classico della letteratura mondiale: Cime Tempestose, da tutti conosciuto come un intenso romanzo d'amore.Nato dalla penna di una delle talentuose sorelle Brontë, nonostante la giovane età e le poche occasioni avute di conoscere il mondo, Emily riesce a dare vita ad un romanzo complesso nella struttura narrativa e nella trama, che ha come protagonisti personaggi caratterizzati da una grigia moralità, che forse solo il genio di un animo introspettivo e non convenzionale come il suo avrebbe potuto ideare. L'espediente narrativo utilizzato per introdurci nella storia è il racconto che la governante Nelly Dean fa al signor Lockwood circa le vicende che hanno avuto luogo tra le residenze di Wuntherings Heighs e Thrushcross Grange, durante il periodo di permanenza dello stesso in quest'ultima.Le opinioni sul romanzo ci hanno divisi sin da subito: c'è chi si è appassionato già alle prime pagine e chi invece ha trovato difficoltà ad andare avanti nella lettura per la stessa intensità della narrazione. Alcuni hanno affermato di aver quasi gioito nel leggere delle sofferenze subite dai personaggi nel corso nella storia, in particolare quando si è trattato di Heathcliff. Quest' ultimo, protagonista da odiare o da compatire? È difficile stabilirlo. In lui albergano i sentimenti più abietti di solitudine, odio e vendetta, alimentati dalle tristi circostanze che lo hanno fatto giungere a casa Earnshow e dall'abbandono subito dalla sua tanto amata Catherine che crudelmente lo declassa da compagno di giochi e avventure in oggetto di capricciosa avversione e lo rendono ai nostri occhi al contempo detestabile e debole. Come biasimare Catherine? Finanche l'amore che Heathcliff dice di provare per lei lo riesce a declinare solo nella forme negative del possesso, dell'ossessione e della gelosia. Inaspettatamente gli ultimi capitoli del romanzo ci restituiscono un epilogo che ha risollevato il giudizio complessivo di molti: l'unione di Cathy e Hareton. Questi due personaggi possiamo considerarli come l'evoluzione positiva di Catherine e Heathcliff. La prima madre naturale di Cathy, il secondo genitore adottivo di Hareton (considerate le circostanze ma anche per scelta dello stesso Heathcliff che in lui si rivede). A differenza dei loro predecessori però, i protagonisti delle pagine finali riescono ciascuno a superare i propri limiti e a migliorarsi vicendevolmente, realizzando una tenera unione. A mettere d'accordo tutti è stata, infine, la suggestiva descrizione della brughiera dello Yorkshire che fa da scenario allo svolgimento della trama. Oscura e silente come Heathcliff e selvaggia e capricciosa come Catherine, l'ambientazione ha un ruolo centrale nel romanzo poiché rispecchia personalità e temperamento dei protagonisti, tanto da diventarne il titolo di copertina. Cime tempestose ci ha offerto spunti per un' avvincente digressione circa la storia del cognome della famiglia Brontë nonché per riflettere su temi quali l'elaborazione del lutto/abbandono da parte di una persona amata (potrebbe essere stato questo il motore dell'evoluzione negativa di Heathcliff?). Interessante la discussione sul concetto di tempo. A tal proposito, non abbiamo potuto far altro che notare quanto la percezione del tempo sia relativa: il tempo trascorso insieme questo pomeriggio è volato via e quello che ci separa dal prossimo incontro, ci appare lunghissimo.