L’incontro di sabato 11 ottobre si è svolto nuovamente presso la libreria Raccontami di Cosenza.Oggetto del dibattito di quest’incontro è stato il romanzo “Persuasione” di Jane Austen, appartenente ai classici della letteratura inglese, e facente parte per il nostro gruppo del secondo libro dedicato al percorso sulla figura femminile nella letteratura.Il libro ha generato un dibattito acceso e sfaccettato, con i membri del gruppo che hanno espresso opinioni di vario tipo, alcune concordanti e altre discordanti fra loro.Si è discusso sull’ipotesi di considerare Persuasione come un romanzo femminista, dal momento che la storia parla di Anne, una giovane donna di 19 anni che decide di non sposare l’uomo amato, il capitano Wentworth, perché condizionata negativamente dalla famiglia, che lo considera povero e di basso valore, ma che in segreto continua ad amarlo per poi rincontrarlo otto anni dopo, completamente cambiato e ora realizzato, andando contro il volere della famiglia.Nel corso di questi otto anni, Anne acquisisce un carattere indipendente e risoluto, diventando una donna carica di pensiero critico e capace di trovare soluzioni a problemi che gli altri non riescono a risolvere.Tuttavia, per la maggior parte dei partecipanti, Persuasione non può essere considerato un romanzo femminista, in quanto nella trama non c’è nulla di davvero contrario al sistema sociale dell’epoca, che vedeva le donne costrette a sposare l’uomo deciso dai genitori, e più in generale a sottostare al volere del padre.Per tutti, l’unico elemento femminista presente nel romanzo è la contrarietà di Anne al volere del padre, che non vuole che lei sposi il capitano Wentworth, ma a cui tuttavia sottostà, almeno all’inizio della storia.Per qualcuno più controcorrente rispetto al gruppo, il romanzo è considerato attuale, ritenendo che non sia cambiato nulla tra le donne del XIX secolo e le donne odierne, considerate ancora attaccate agli uomini ricchi di alto status sociale, proprio come in passato.È stato fatto anche un paragone con il romanzo discusso nell’incontro dello scorso mese, ovvero “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza, in cui la protagonista Modesta mostra un atteggiamento molto più indipendente ed emancipato rispetto a quello di Anne, attraverso la gestione attiva delle finanze e la costruzione di una famiglia allargata, nonché a rapporti e relazioni bisessuali sia con uomini che con altre donne.Inoltre, Modesta è anche capace di commettere atti atroci, ad esempio macchiandosi di omicidi, e questo mix di elementi ha fatto sì che il romanzo fosse considerato un tabù per l’epoca in cui è stato scritto, ossia gli anni Cinquanta del Novecento.In conclusione, il gruppo ha considerato “L’arte della gioia” come un romanzo con molti elementi femministi, ma non ne ha visti invece in “Persuasione”, se non l’ipotesi che si tratti di un romanzo proto-femminista, ossia un’opera che anticipa timidamente i segnali di quella che poi sarebbe stata l’emancipazione femminile nel secolo successivo.