Ebbene, eccomi finalmente di nuovo al timone! Dopo due incontri consecutivi in cui sono stata egregiamente sostituita da Marcello che ha saputo abilmente e soprattutto "spontaneamente" cogliere l'occasione per mettere in gioco la sua "ars scribendi", sono di nuovo io a narrarvi le gesta eroiche di uno sparuto gruppo di intrepidi lettori che, sprezzanti delle temperature roventi di luglio, hanno sfidato, a "ventaglio" tratto, il sole e l'afa e si sono ritrovati a discutere del libro :"La scala a chiocciola " di Mary R. Rinehart.
Un paio di defezioni dell'ultimo momento hanno ridotto il gruppo a soli cinque partecipanti: Mario Luca, Stesy, Claudia, io e Marcello, il nostro moderatore di luglio, il quale non si è fatto destabilizzare e, con una certa ritrosia mascherata da intraprendenza, ha iniziato diligentemente ad introdurre il romanzo.
Nel contempo tre indisciplinate ragazze (per economia linguistica nella categoria "ragazze" mi ci metto anch'io!!) si sono distratte perché una di loro ha tirato fuori un fantastico quadernetto con copertina di paillettes che ha subito calamitato l'attenzione delle altre due, riscuotendo un discreto successo, degno di foto, per la brillantezza e la versatilità nel cambiare immagine sfiorandolo con le dita!!
Il ripristino dell'attenzione da parte di Mario Luca che, seppur giunto in forte ritardo, non ha perso occasione di mostrare la sua autorevolezza, ha ricompattato il gruppo sul compito: discutere del romanzo.
E qui...ahimè, sono iniziate le dolenti note!!
L'unica tranquilla è stata Claudia, che, non avendo potuto leggere il libro, si aspettava serenamente di comprenderne la trama ascoltando gli altri componenti...ma arduo è stato stavolta il compito: nonostante il numero di pagine alquanto contenuto, il romanzo si è rivelato un giallo sui generis, al punto che talvolta abbiamo trovato difficoltà nell'esposizione lineare dell'intreccio!
La maggiore criticità riscontrata è stata la presenza di numerosi personaggi che facevano brevi sortite, ma poi si rivelavano essenziali alla comprensione della soluzione del giallo...il colpo di scena nella discussione c'è stato quando Claudia, fiutando la confusione e lo smarrimento, voleva arrivare immediatamente al nocciolo della questione, e, consapevole ad un certo punto che era meglio tagliare corto, ci ha fatto la domanda secca: "Quindi... chi era l'assassino?" Beh, non ci posso credere neanche io che ero presente, ma ci siamo guardati fra noi e ci sono voluti alcuni interminabili quanto imbarazzanti secondi di silenzio prima che qualcuno desse la risposta...giusta, fortunatamente!!
E direi che questo la dice lunga sulla contorsione dell'intreccio che non è risultato semplice da dipanare.
Da qui si comprende che il libro più che tenerci incollati alle pagine, come si conviene ad un'opera del suo genere, ci ha invece mandato un po' in crisi e ciò è stato determinato da diversi fattori.
Innanzitutto è stato scritto nei primi del Novecento ed è il romanzo d'esordio di una scrittrice che ha dimostrato indubbie qualità nello stile, nella prosa, nelle idee, ma è americana e, senza timore d'essere accusati di pregiudizi, riteniamo che ciò l'abbia penalizzata.
Molti non hanno potuto evitare il confronto con l'inglese Agatha Christie che si è rivelato infausto per la cara Mary Rinehart la quale, in questo suo romanzo, ha dato campo libero alla protagonista Mrs Rachel Innes: un'antesignana della celebre Signora Fletcher della serie televisiva "La signora in giallo" , che a tutti è però risultata, nel confronto, di gran lunga meno simpatica della sagace Jessica.
Lunghe digressioni, tanti personaggi che comparivano anche per pochissimo e che poi venivano magari richiamati nel corso del romanzo senza che il lettore ne ricordasse con immediatezza l'esistenza, hanno reso ingarbugliata la lettura... al punto che per sintetizzare in maniera moderna Mario Luca ha definito il romanzo come la storia di Jessica Fletcher nella villa dei Forrester della soap Beautiful!!
Non è stato apprezzato infatti il finale romantico che è apparso un pochino posticcio e sicuramente fuori contesto per un romanzo giallo, né le varie vicissitudni amorose di alcuni personaggi incongruenti con la storia...
Il ritmo un po' lento, i colpi di scena piuttosto tiepidi, la presenza di situazioni che sono apparse ad alcuni un po' superflue, quasi appiccicate lì...insomma diversi elementi con poco spessore narrativo, hanno contribuito ad inficiare leggermente il gradimento di questa lettura che è risultata comunque piacevole, anche se le aspettative erano decisamente più alte.
Voto decretato dal gruppo: un bel sette, giustificato dalla necessità, come attentamente sottolineato da Mario Luca, di tener conto, nell'espressione della valutazione, del contesto epocale e motivazionale in cui è nata l'opera.
In sintesi come ha sentenziato solennemente il medesimo:
"I suoi limiti sono figli del tempo"
frase a cui è seguito un breve e commemorativo silenzio assorto, denso di significato!!
Tanto per restare nel tema epico col quale ho esordito nella mia "narrazione"!!!
Siamo quindi giunti alla scelta del libro di settembre fra le proposte selezionate per noi da Stefania. Poiché per la prima volta con le votazioni si è giunti ad una perfetta parità è stata la proponente a decidere.
L'incontro è terminato in anticipo: tutti avevano fretta di prepararsi per le meritate vacanze, senza dimenticare di mettere in valigia anche "Fiori per Algernon" di Daniel Keyes che discuteremo al prossimo incontro!