Con grande circospezione
mi accingo alla redazione del resoconto del nostro ultimo incontro, consapevole del materiale "esplosivo" che sto maneggiando...
Innanzitutto, onorevoli giurati, signori della corte, come circostanze attenuanti in mio favore addurrò che:
- avendo dimenticato gli occhiali, prendevo nota degli interventi senza aver possibilità di leggerli, ergo non saprei esattamente che cosa ho scritto...
- l'audio non era ottimale, poiché contro tutte le aspettative, (ehhh a Napoli non piove mai!) la giornata umida e piovosa aveva convogliato nella sala interna tutti gli avventori...
- le risate scroscianti che prorompevano sovente nel corso della discussione si confondevano con gli interventi...
Ordunque, degno di clamore è stato il cambio di location che ha trasportato tutti noi nel rutilante cuore della cultura, della storia e dell'arte della nostra città: il cafè del teatro San Carlo.
I convenuti, emozionati e ammaliati dal fascino del luogo suggestivo, nonché dal cospicuo numero di deliziose torte esposte,
hanno preso posto nelle eleganti poltroncine e nei divanetti di velluto blu, in un'atmosfera raffinata il cui splendore era acuito dalla presenza di un magnifico pianoforte a coda che troneggiava al centro della sala.
Presenti all'incontro ben quattro new entry: Susanna, Linda, Lorena ed Eliana, accanto ai veterani: Raffaella (senza rosa), Mariangela, Mario Luca, Maria Chiara, Stefania, Antonella, Federica, Simona, Alessia, Serena (senza Luisa), Erika, Monica, Claudia, Marcello, Marlen, Olimpia, Annalisa ed io.
La notizia che alle 12:00 sarebbe stato opportuno lasciare la sala per una conferenza di presentazione di una non ben precisata opera, e l'assenza della moderatrice Raffaella (quella con la rosa!) hanno reso subito chiaro che la discussione doveva svolgersi con una certa celerità; del resto eravamo tutti ben consapevoli della piega che la stessa avrebbe preso, dal momento che la ciof...ehm
il "romanzo" prescelto era stato già ampiamente massacr...ehm discusso
in principio di lettura ed in corso d'opera nella chat del nostro gruppo...
Parliamo del celeberrimo romanzo di Matteo Bussola: "
Il rosmarino non capisce l'inverno" .
Orbene,
Stefania ha responsabilmente e oserei dire coraggiosamente, preso la parola, presentando il contenuto del libro il cui titolo e la cui copertina sono apparsi all'unanimità gli unici aspetti degni di
encomio... tutto il resto è apparso da
mani-
comio!!!
Unanime anche l'idea che taluni argomenti, trattati con una leggerezza imbarazzante, alimentino cliché banali, ancorché pericolosi...
A questo punto
Mario Luca, prima che si scatenasse l'inferno
, nel mero tentativo di garantire alla discussione una certa par condicio, ha invitato coloro a cui il libro era piaciuto ad esprimere le proprie opinioni in merito.
Dopo alcuni attimi di eloquente silenzio, si è proposta
Mariangela che ha esordito dichiarando la propria recalcitranza all'espressione di pareri negativi rispetto alle letture non gradite, ed ha proseguito candidamente affermando che l'onda di entusiasmo di tanti lettori ed il clamore mediatico suscitato dalla pubblicazione di questo libro avevano sorretto l'avvio della lettura che poi sostanzialmente l'aveva mortalmente annoiata.
Anche se del libro salvava la chiusura finale in cui si evinceva il richiamo corale a tutte le protagoniste dei brevissimi racconti contenuti in quello che, per consuetudine, continueremo a definire "romanzo".
A molti è sorto il sospetto che le sia piaciuto piuttosto il fatto di averne "terminato" la lettura!!
Nel team difensivo è entrata anche
Antonella che, in un empito di chiarificazione, ha persino realizzato una sorta di albero genealogico dei legami parentali e non che connettevano fra loro le figure femminili presentate, che chiamare "personaggi" forse è imbarazzante e sicuramente fuorviante...
Determinata nel tentativo vano e disperato di salvare il libro dal fuoco dell'Inquisizione
del Milleletture, Antonella ha affermato di averlo utilizzato come catalizzatore di emotività repressa: le storie proposte, infatti toccano intenzionalmente esperienze di sofferenza comuni e variegate in modo da rendere pressoché impossibile il non riconoscersi in alcuna di esse.
In effetti il libro tenta il gioco facile, racchiudendo, in un maldestro tentativo, un ventaglio di esperienze dolorose, senza approfondire alcunché...
trattasi di una chiara operazione editoriale di marketing: ciascuno può ritrovare la propria storia, sentir condiviso il proprio dramma.
A parte infatti il cambiamento climatico,
ma qualcuno non può escludere distrazioni durante la lettura, c'è tutto i fardello del dolore umano.
Annalisa, con la posata compostezza che la contraddistingue, utilizzando un eufemismo, ha esposto con grande classe la sua idea, esprimendo i suoi dubbi in merito al valore letterario dell'opera...
non potendo esimersi alfine dal giudicarlo in sintesi: estremamente banale.
Abbiamo concordato tutti sulla signorilità del suo intervento così pacato ed "educato"...
Mario Luca pur ammettendo il diritto di scrivere un libro d'evasione anche per battere cassa, ha espresso il proprio disappunto per la sofferenza e il dolore umani strumentalizzati e sviliti per meri fini commerciali.
Marlen, che in qualche modo voleva "rianimare" il gruppo, "anestetizzato" dal senso di vuoto indotto dalla lettura, ha condiviso con noi il tipo di relazione che instaura con i libri che legge, definendo quelli più significativi alla stregua di "fidanzati", mentre con una bizzarra quanto "azzeccata " metafora ha inquadrato le storie del libro in questione come una serie di "rapporti occasionali"!!
Raffaella senza rosa, ma anche senza peli sulla lingua,
ha evocato la pretesa nel libro di conoscere lo spettro dell'universo femminile nelle sue poliedriche sfaccettature, confermandone la superficialità imperante.
Invitate ad esprimersi in un contesto ormai palesemente avverso al romanzo,
Eliana ha esposto la sua idea in merito alle scelta delle figure femminili: un chiaro specchietto per le allodole, essendo noto che il target femminile è quello che legge di più...
Del resto però il nostro gruppo di lettura , pur essendo prevalentemente composto di lettrici, probabilmente rappresenta una minoranza che non rispecchia la richiesta del mercato focalizzata su target più in linea con l'"opera".
Del resto ciascun autore segue anche la propria vena artistica...
Lorena, invece, ha concordato sulla vacuità delle storie presentate di cui ricordava bene la prima per l'entusiasmo di iniziare
e l'ultima per la disperazione,
non avendo rinvenuto alcunché di stimolante...sottolineando oltre alla mancanza di spessore di storie e personaggi, anche carenze nell'uso della punteggiatura...
Maria Chiara, rincarando la dose, ha mostrato una velata irritazione
determinata dal sussiego di alcune precisazioni/ ridondanze presenti nel "romanzo" evocative di una sorta di mancanza di fiducia nelle capacità del lettore di comprendere appieno e con esattezza i concetti espressi... la qual cosa, considerati i contenuti nonché la struttura sintattica e il registro linguistico utilizzati, decisamente scarni ed essenziali, può effettivamente risultare quanto meno inappropriata...
Se aggiungiamo a ciò il fatto che Maria Chiara
abbia anche "incautamente" ascoltato l'audiolibro letto dallo stesso autore, che tanto si è prodigato nel favorirne la comprensione "facendo le vocine", allora il quadro è completo!!
Colpo di grazia è stato accorgersi, come ha evidenziato Stefania, che le citazioni di cui è disseminato il libro, come esplicitamente specificato al termine del medesimo, siano estrapolate da testi di note canzoni pop e soprattutto come l'ispirazione di alcune storie raccontate sia stata tratta dalla lettura della nota rivista femminile "Effe"
Orbene...con tutto il rispetto per tutti e per tutto...ma il nostro gruppo di lettura si aspettava qualcosa di "diverso",
...ecco perché, al momento di esprimere il nostro gradimento del libro, per la prima volta, con un arrotondamento per eccesso, si è giunti ad un incredibile
tre, ciò anche per effetto della magnanimità di alcuni che hanno conferito un generoso quattro!!
Protagonista del prossimo incontro sarà
"Lamento di Portnoy" di Philip Roth, prossima moderatrice: Serena!
Confidiamo nella rara possibilità, secondo le teorie della statistica e della probabilità, di imbatterci nuovamente in una situazione analoga...per cui, se siete giunti fino a qua, vi esorto a non disertare il prossimo incontro!
Nella consapevolezza che, nonostante tutto, possiate ancora giungere numerosi all'incontro di maggio, conveniamo sul fatto che la nostra scelta possa essere stata discutibile, ma errare humanum est, del resto non riteniamo questa lettura vana: è servita tantissimo, soprattutto a farci comprendere quanto dovremo ponderare le nostre proposte e le nostre votazioni in futuro...
E soprattutto terremo bene a mente, come suggerisce saggiamente la nostra
Federica: "Mai giudicare un libro dalla copertina!!!"