Eccomi finalmente all'opera, gentili lettrici e gentili lettori, per ripercorrere con tutti voi gli aspetti salienti del nostro ultimo incontro, ponendo fine così alla trepidante "attesa" ...eh gesto non "casuale" il mio,
che certamente non sarà sfuggito ai fan più accaniti dei miei resoconti!!!
Ovviamente costoro avranno certamente intuito che trattavasi di un preciso intento, studiato a tavolino,
in piena armonia con la tematica principe del libro protagonista della discussione!!
Ehhhhhh!!!... e che davvero pensavate che stessi semplicemente "battendo la fiacca???"
Noooo, vabbe'...vi ho abituati troooppo bene!!! Intanto prima di addentrarmi nello specifico, svelando questo mio artificio meta-artistico, vorrei menzionare il nuovo cambio location dei Milleletturiani che, sempre aperti alle novità e attenti a garantire un clima accogliente e stimolante, si sono ritrovati stavolta nella saletta "vintage" del Caffè del Professore.
I convenuti si sono avvicendati, accedendo da un'angusta quanto poco visibile scala interna ad una sala superiore in perfetto stile " riunioni segrete dei Carbonari"!
Qui si sono ritrovati i seguenti appassionati amanti dei libri: Marcello, Federica, Claudio, Mario Luca, Flavio, Stefania, Mariachiara, Marlen, Raffaella con rosa e Raffaella senza rosa, Mariangela, Olimpia, Eliana, Alessandra, Francesca, Nunzia (new entry) e me medesima. In linea col mood della sala, quasi a scongiurare che trapelassero le nostre riflessioni, il rumore sordo e incessante di un poco efficiente
climatizzatore ha accompagnato la discussione, mentre il dispositivo elettrico asciugamani della toilette attigua, che a intervalli regolari ha fatto sentire puntualmente la sua presenza, ne ha spezzato la monotonia!!!
Il libro protagonista dell'incontro: "Le braci" di Sàndor Màrai ha scaldato l'atmosfera estiva che metteva già alla prova la resistenza di qualche ventaglio!
Olimpia, moderatrice di turno, ha presentato l'opera sul cui valore artistico-letterario, contraddistinto da una prosa elegante e raffinata, si è levato unanime un giudizio entusiasta, celebrandone l'autore come un talento allo stato puro.
Màrai coniuga un'eccellente scrittura con una potentissima storia, densa di riflessioni eccelse. Degno di encomio anche il lavoro di traduzione che ha assolto mirabilmente ad un compito non facile...
L'intreccio con un ritmo apparentemente lento, statico, tiene agganciato il lettore e trova il suo focus sul senso dell'esistenza, sul tempo che scorre e si dilata in un'infinita attesa, sulla memoria, ma anche sull’amicizia, sulla vendetta, sul rancore.
Il racconto inizia lentamente e diventa pian piano incalzante, la tensione narrativa rimane viva, il lungo monologo del protagonista coinvolge il lettore che rimane sospeso, nell' estenuante attesa di un qualcosa: di un evento, di una risposta, di una verità che tarda ad arrivare.
La discussione verte subito sull'analisi dei personaggi protagonisti di questa amicizia, evidenziandone la dicotomia. Konrad vive una vita non sua, nella quale non si riconosce, è convinto di dover qualcosa all'amico, una spiegazione alla sua fuga precipitosa, ma tace per quasi tutto il tempo. Il generale, fedele fino in fondo alla vita che ha scelto, pienamente conforme alla sua personalità, subisce un doppio tradimento e ferma la sua esistenza, cristallizzandola nell'attesa.
Quella che Marcello definisce come un'amplificazione all'infinito dei tempi di Sergio Leone nei duelli del Far West.
I personaggi femminili, poco delineati, hanno vivacizzato la discussione. Il rapporto simbiotico tra il generale e la nutrice ha ispirato tenerezza, mentre quello tra Kristzine ed Henrick ha scatenato le più facinorose. La dolce Kristzine, personaggio etereo, sfumato, donna apparentemente fragile e delicata, appare tanto "sensibile", un' artista radical chic...ma poi pianifica con l'amante, spirito a lei affine in quanto a sensibilità artistica, l'omicidio del marito!!
Dà del vigliacco a Konrad, ma la viltà caratterizza lei nel momento in cui non rimuove da sola quello che per lei rappresenta l'ostacolo alla sua felicità.
La fedifraga è stata ritenuta un'abile "manipolatrice seriale". Che tradotto ai minimi termini equivale a "una grandissima ... biiiiiiiip"!!
Innanzitutto pochi hanno inquadrato lo stratagemma del diario come segno dei tempi, molti l'hanno interpretato come strumento di sottile manipolazione mascherata, e nel momento clou in cui viene gettato tra le fiamme, parecchi si sono seriamente inc... ehm inalberati!!
A questo punto la discussione stava prendendo una piega "gossip" con alcuni che hanno dichiarato che non avrebbero atteso un attimo a sbirciare il diario...altro che conservarlo per tanti anni, per poi bruciarlo sul più bello!!
Non è una storia "napoletana"... ha chiosato al riguardo Marioluca!
Tornando ai personaggi, ci siamo soffermati su Konrad che critica l'immobilismo del generale, ma fa la cosa giusta e fugge per risolvere il conflitto agonistico che da sempre lo lega all'amico.
Francesca lo ha definito un esempio di narcisismo covert: Konrad mette barriere, ha un'immagine grandiosa di sé, ma poi non ha il coraggio di esporla al mondo.
Anche il generale "puzza" di narcisismo perché si crogiola nei fasti della propria grandezza e non si accorge del tradimento. Il loro legame d'amicizia viene definito "tossico" da Mariachiara, "vero" da Eliana che ha sottolineato come entrambi sopportano tutto in nome di quel legame, ma non accettano che venga scalfita la stima.
Emblematico il fatto che Konrad si ripresenti ad una resa dei conti, anche se dopo quarantun'anni, e che il generale abbia vissuto nell'attesa di questo momento.
Una sorta di psicoterapia durata quattro decenni!!
Ed il momento della verità, lasciato "sospeso", ha concluso Flavio, evidenzia che il significato profondo del romanzo non è racchiuso nelle rivelazioni che del resto non vengono mai svelate esplicitamente, ma nella vita vissuta. Il momento dell'espressione del gradimento del libro ha visto uno scrosciare di dieci!
Al punto che coloro che hanno espresso una valutazione inferiore si sono sentiti in dovere di addurre argomentazioni in merito...
A tal proposito qualcuno ha precisato che il libro rivela solo il punto di vista del generale, qualcun altro che mancava qualcosa di non chiaramente definibile, mentre Claudio ha tagliato corto, dichiarando che sotto le 400 pagine non era disposto a dare più di otto!!
Il libro ha comunque ottenuto un meritatissimo nove!
Prossimo moderatore sarà proprio Claudio che ci ha proposto la lettura de: "La svastica sul sole" , alias "L' uomo nell'alto castello " di Philip Dick.
L' attesa del prossimo incontro sarà resa intrigante dalla possibilità che venga messa effettivamente in atto la strategia suggerita da qualcuno per aggirare il problema del rumore generato dall'asciugamani elettrico di cui sopra...
Di quale rodato espediente si tratta?? Ehhhh....dovrete proprio venire al prossimo incontro per scoprirlo!!!