Con appena qualche giorno di ritardo, mi è pervenuto il resoconto di Antonio, che stremato dalla fatica di tanta creatività letteraria, ha lasciato a me il compito di riportarlo qui
Li abituo troppo bene sti gruppi di lettura....
Buonasera ed eccoci al resoconto di Marzo (oddio, lo scrivo ora, ed è il 15 aprile) del Club Del Libro sede di Padova. La memoria certo mi inganna e il tempo ha steso una coltre quasi definitiva su quanto ho da dire; tuttavia, resomi io ‘volontario’ dell’infido compito, lo farò, senza dubbio malamente. Abbiate dunque tanta ma tanta venia..
La prima succulenta novità, come annunciato dall’incontro scorso, è il fatto che l’incontro si è svolto in presenza. In presenza di chi? All’appello, presso la gelateria Portello20 dell’omonimo quartiere, si presentavano ben in 5: Francesca, Donata, Guido, Stefania. Collegata da remoto e dalla remota Verona, Laura.
Dopo i convenevoli di rito, entrati tutti quanti in un mood di convivialità, risolti alcuni tragici problemi di memoria nel far coincidere il nome skype e whatsapp con il volto reale, siamo passati al dunque, ovvero al mangiare gelati e semifreddi. Di ottima qualità.
Poi, tra un pistacchio e una mousse al caffè siamo passati anche all’analisi del libro del mese. Trattavasi di ‘Heaven’ di tale Mieko Kawakami. Non era presente Silvia, propositrice del testo; allora si è partiti da un giudizio unanime e concorde: il libro non è piaciuto!
Per quale motivo? Il sottoscritto affondava nella poltrona e taceva (grande scorno, lui il libro non l’aveva manco letto); gli altri concordavano sulla critica a diversi livelli. Il Guido ne criticava lo stile (troppa crudezza fine a stessa, troppe ‘scene’ proposte in maniera slegata) e una considerazione sul non realismo della scrittura di Kawakami: ‘gli adolescenti non parlano e non agiscono nel modo in cui sono raccontati. Dello stesso avviso era Francesca, la quale, un sol cuore con Donata, si domandava se non fossimo noi, italioti di cultura diversa da quella nipponica, a non capire alcuni comportamenti degli adolescenti del sol levante, e se ugualmente fosse un problema culturale il non interpretare lo stile dell’autore. Si facevano alcuni esempi di scrittura giapponese, si citava Banana Yoshimoto, senza peraltro ritrovare somiglianze di stile apparenti. Dei personaggi, veniva ‘salvata’ solo la figura della madre adottiva.
Laura concordava su tutta la linea, di Stefania invece il resto del gruppo lodava il masochismo spontaneo di aver letto il libro anche in inglese. Francesca e Guido ricordavano, per confronto, gli adolescenti di Pasolini: Ragazzi di vita, Una Vita Violenta.. Altra pasta.
In ultimo il gruppo, in agilità, sceglieva due letture per il 6 di maggio, zompando a piè pari il mese di aprile: ‘Tre piani’ di Eshkol Nevo e ‘L’ombra oscura’ di Guido De Eccher. I più hanno ritenuto che la presenza di un Guido De Eccher tra i partecipanti e il fatto che il suddetto si sia prodigato nella distribuzione delle copie del libro dell’ononimo fossero del tutto casuali. Io mi arrogo il diritto di dubitarne..
E così si conclude il mio primo, scadentissimo e probabilmente ultimo resoconto per il club del libro per il gruppo di Padova. Buone letture!