Nella serata di ieri si è svolto il secondo incontro dal vivo dei “Padovani, gran lettori!” presso quella che è diventata la location perfetta per parlare di libri e non solo. Grazie alle proposte gustose ed innovative della proprietaria di “Portello 20” ( e qui chiedo subito venia perché non ricordo il suo nome
) che, solo per noi, ha creato un fresco aperitivo e dei cestini dalla pregevole fattura estetica e dal sapore perfettamente calibrato tra frutta fresca, arachidi e gelato.
La giornata uggiosa e quasi autunnale non ha fermato Silvia, Guido, Giulia, Stefania e la new entry Denise che puntuali si sono accomodati nei divanetti a loro riservati; Stefania con maestrie tecnologiche tramite PC ha permesso a Laura, Francesca ed Antonio di partecipare da remoto.
La discussione letteraria è iniziata dal libro “l’ombra oscura” di Guido De Eccher, membro del gruppo di lettura padovano, il quale ha incassato con modestia gli elogi al suo romanzo. Non avendolo letto personalmente per motivi di tempo, ho ascoltato con piacere le disquisizioni sul rapporto tra i protagonisti che ho inteso essere uno psicanalista ed una sua paziente. La discussione si è accesa sul fatto se sia corretto che uno specialista, in questo caso uno psicologo, debba lasciarsi coinvolgere in un rapporto sentimentale con una paziente: la risposta generale era una chiara negazione. Al di là dell’aspetto amoroso, trattasi di un thriller il cui finale ha soddisfatto per la sua imprevedibilità.
Il secondo libro era
"tre piani
" di Eshkol Nevo, che è piaciuto ma non convinto completamente. Francesca in particolar modo afferma di averlo iniziato con grandi aspettative ma di aver risalito lettura e piani (i 3 capitoli del libro sono suddivisi come dei piani di un palazzo) con sempre maggior perplessità; il primo piano era un “si”, il secondo un “forse” ed il terzo….un “ma”! Il confronto si è soffermato molto sulle tre diverse istanze (Es, Io, Super-io) della personalità secondo Freud, che caratterizzano le tre storie raccontate. Nel primo piano, l’ES, è risultato troppo forte l’atteggiamento del protagonista: dalle minacce verso il compagno di scuola della figlia al rapporto con l’adolescente nipote dell’anziano vicino di casa. La “vedova” del secondo piano, colei che con la sua storia di donna sola e depressa rappresenta l’IO, non ha colpito particolarmente nessuno. Il terzo capitolo-piano è stato oggetto di maggior analisi: ci si è chiesti com’era possibile che una donna scegliesse di continuare a vivere con il marito che la poneva di fronte alla scelta “o io o nostro figlio”. La storia di Dovra è l’unica in cui la protagonista crea un rapporto con persone esterne al palazzo, l’unica in cui sul finale si vede un filo di speranza nella possibile riconciliazione tra madre e figlio. Non è piaciuta la mancanza di iterazione, sicuramente voluta dall’autore, dei tre protagonisti se non per pochi attimi. Giulia ha, infine, fatto notare che la scalata dei tre piani può corrispondere anche a tre fasi della vita: giovinezza, età adulta e vecchiaia.
Terminate le analisi dei libri e, con rammarico anche dell’aperitivo, si è passati alla scelta della lettura per il prossimo incontro che si terrà venerdì 27 maggio.
Guido propone Pierpaolo Pasolini (che riceve un solo voto dalla sottoscritta) oppure Cesare Pavese che stravince con “il compagno”.
Scusate per la prolissità e …… buona lettura,
Silvia