Resoconto del “il compagno “ di C. Pavese.
Si è tenuto l’incontro del club del libro “Padovani gran lettori” il 14 giugno scorso online, presenti: Francesca, Donata, Guido Antonio e Giulia. Si è discusso del libro “Il compagno” di Cesare Pavese, libro scelto all’ unanimità la volta precedente.
Il libro scritto nel 1947 si divide in due parti e narra della storia di Pablo, un ragazzo dall’ età imprecisata, ma si pensa di circa 18-19 anni che vive inizialmente a Torino e passa le serate bighellonando con i suoi amici spesso suonando la chitarra. Il libro si apre con la tragedia che colpisce un suo amico Amelio, che perde l’ uso delle gambe in seguito a un incidente in moto insieme alla sua ragazza che rimane incolume. Pablo ammira molto Amelio, ne è colpito inizialmente per la sua personalità ma anche per le idee politiche . Inizia una relazione con la ragazza di lui, ma si capisce fin da subito che questo rapporto non può avere lunga durata, in breve la ragazza lo lascia per opportunismo, si mette con un uomo molto più vecchio.
Pablo ne è distrutto al punto che decide di trasferirsi a Roma per iniziare una nuova vita con alcuni amici. Qui si apre la seconda parte del libro che vede in parte l’ evoluzione di Pablo che trova lavoro in una officina di riparazione di bici e conosce molte persone che lo introducono alla vita politica: Gino Scarpa, reduce dalla guerra di Spagna e altri. Inizia anche una nuova relazione con Gina, la proprietaria della officina. Pablo inizia a leggere e diventa più consapevole, cerca una sua strada, entrerà a far parte di un gruppo di attivisti antifascisti al punto di finire in carcere per un breve periodo.
Poi dovrà tornare a Roma.
Nel libro si intravede una crescita di Pablo, per certi aspetti positiva per altri meno, per esempio nel rapporto con le donne.
Il libro è piaciuto, soprattutto ha colpito lo stile particolare di Pavese: Francesca però lo ha trovato piuttosto faticoso, a tratti “sincopato” e non riposante. Guido lo ha apprezzato perché a parer suo rende l’ idea del pensiero ancora incompiuto del protagonista. Giulia ha sottolineato gli aspetti di liricità delle descrizioni degli ambienti e degli stati d’ animo del protagonista. Antonio ha sottolineato in particolare l’ ambientazione e ha riportato un passaggio molto bello quando il protagonista vede per la prima volta il mare arrivando a Genova con Lubrani e Linda.
E’ stata apprezzata soprattutto la prima parte, dove il protagonista sperimenta un amore descritto come “fusionale” e “passionale”, mentre nella seconda parte sembra essersi a tratti inaridito secondo Guido, al punto da giudicare non importante il rapporto con le donne in generale. Ad alcuni questo tipo di amore giovanile ha fatto ricordare alcuni aspetti della propria vita personale.
Nella seconda parte del libro la politica prende più spazio, mentre forse le vicende personali sono in secondo piano. Ai più questa seconda parte appare meno “sentita” dall’ autore. Antonio ha sottolineato l’ aspetto positivo del fatto che Pablo verso la fine del libro sembra aver trovato in parte la sua strada, ha sperimentato la passione per la politica, si è impegnato nell’ informarsi, nel leggere “i libri”, trova una donna che invita a trasferirsi con lui a Roma… la fine è lasciata forse volutamente incompiuta.
Al termine del dibattito sul libro ci si è chiesti quale fosse il libro dell’ infanzia, quello più amato e quello più brutto, sono stati citati vari libri tra cui "Piccole donne” e “il libro cuore” come libri dell’infanzia, ci si è poi ripromessi di riproporre il sondaggio in modo più approfondito.
Il prossimo incontro si svolgerà online il 22 luglio, il libro sarà “Quel che la marea nasconde” di Maria Oruna.