É una tranquilla domenica di metà dicembre, quella che vede i Buddenbook agghindati in stile natalizio e riuniti per il consueto appuntamento dedicato al libro del mese, “Bartleby lo scrivano”, di Melville. Oltre a parlare del libro però, i Buddenbook sono rapiti da due eventi che si svolgono in parallelo: la finale dei mondiali in Qatar e l’incontro romantico che avviene alle loro spalle, nel romanticissimo salottino del Porto Fluviale. A fine incontro avranno sviscerato ogni aspetto del libro di Melville, la partita dei mondiali dovrà ancora concludersi, e le curiosità sulla coppia di innomarati non avranno trovato risposta (avranno già avuto “approcci gioiosamente sporcaccioni”, per dirlo alla Franca Leosini? Non lo sapranno mai).
Tornando al tema principale, l’incontro inizia con un piccolo riassunto del libro, scritto nel 1853 e considerato uno dei primi libri di letteratura esistenzialista, che per i Buddenbook sembra essere uno dei temi principali, oltre a quello della pazzia/violenza/horror psicologico. La voce narrante è quella di un magistrato della Corte di Equità di New York, convinto che “il modo migliore di vivere sia anche il migliore”, alle cui dipendenze lavorano Tacchino, Pinze, Noce di Zenzero e, appunto, Bartleby, con il ruolo di scrivano. Al temperamento insolente e pasticcione di Tacchino nel pomeriggio, si alterna il comportamento nervoso e intemperante di Pinze di mattina, mentre Noce di Zenzero svolge senza particolari caratterizzazioni la propria attività di garzone tuttofare. In mezzo a loro, Bartleby si presenta come un “giovane immobile, dalla figura linda, rispettabile e sconsolata”. Inizialmente Bartleby svolge operosamente il proprio lavoro da copista, per poi gradualmente rifiutare ogni altro compito e infine smettere del tutto di lavorare. Ad ogni esortazione e richiesta di chiarimento, risponde con la stessa frase: “Preferirei di no” (“I prefer not to”, in lingua originale).
Il magistrato, inizialmente stupito e irritato dal comportamento dello scrivano, cerca di capire la sua storia e le sue motivazioni, finendo per accettarle senza aver ottenuto spiegazioni. Bartleby intanto vive e dorme nello studio, e la sua figura spettrale e inoperosa inizia a creare problemi alla reputazione del magistrato, dimostratosi sempre accomodante nei suo confronti. É il magistrato stesso, per questo motivo, a dichiarare che “l’attrito continuo con menti bigotte, compromette le migliori risoluzioni dei generosi”, giustificando in questo modo l’avvio di un diverso atteggiamento nei confronti dello scrivano. Il magistrato infatti decide di trasferire il proprio studio altrove, dopo che i tentativi di liberarsi di Bartleby non avevano sortito effetto. Si viene così a scoprire che Bartleby è stato allontanato dallo studio e vive nell’androne del palazzo finché non verrà portato in prigione. Venuto a saperlo, il magistrato si reca in prigione per incontrarlo, ma Bartleby non proferirà altre parole, se non il suo solito motto. Bartleby infine si lascerà morire, finendo per addormentarsi con “i re e i consiglieri”.
Nonostante le poche pagine, il libricino scelto dai Buddenbook si è dimostrato concentrato di contenuti e mistero, e la discussione che ne è nata è stata interessante e sfaccettata. Con la sua inedia, il personaggio di Bartleby è stato irritante per qualcuno, ma ha suscitato pena e compassione in altri; sicuramente il suo comportamento non è passato inosservato. Una delle principali interpretazioni trattate associava la figura di Bartleby alla denuncia della società capitalistica americana, al conformismo e all’allontanamento del diverso. Un’altra interessante interpretazione è quella proposta nel libro “Bartleby. La formula della creazione” dei filosofi Deleuze e Agamben, nel quale Bartleby viene definito come “un nuovo Messia… egli non viene, come Gesù, per redimere ciò che è stato, ma per salvare ciò che non è stato” (grazie Renata per lo spunto!).
Mentre la discussione procede, l’attenzione rimbalza spesso tra i marcatori del mondiale e le frasi sussurrate dalla coppia di innamorati…
Prima di salutarsi e augurarsi i migliori “a te e famiglia!” natalizi, i Buddenbook si dilettano con lo scambio dei libri del Secret Santa, l’introduzione del “Diario di Lettura” da condividersi di mese in mese, i buoni propositi di lettura nelle feste. Stay tuned!