Di nuovooo.. "ciao a tutti"!!
Lo so.. è una sorta di mio stampino,
sarà che ci gioco da quand'ero bambino...!
E dunque.
Il luuuuuuu-ahuuuuuuu
po della steppa. E' cosi che si presenta, come forse un tetro origami tra le pagine di uno spaventoso libro da incubi per bambini, l'ombra scura del protagonista Harry Haller nel succitato libro di
Herman Hesse. Lato hessianamente selvaggio, istintivo e ribelle dell'altrimenti borghese, appunto, protagonista Harry. Di ritorno sabato scorso nella nostra sede storica della libreria pub Altroquando, non ricordo che per questa lettura ci si sia in generale spellati le mani dagli applausi; ed il libro, in una prima parte introduttiva e facilmente autobiografica (Harry Haller.. - Hermann Hesse..) sulla duplicità filo-schizoide di un protagonista borghese prima, antiborghese poi e/o viceversa, è stata alquanto criticata. Altra storia e decisamente in positivo invece, in quanto a gradimento del nostro gruppo di lettura, le originalissime immagini componenti la narrazione e descrizione onirica e non di quando il protagonista della nostra lettura novembrina fa il suo ingresso in un più vivo contesto sociale. Con la figura femminile di Erminia prima e di Maria poi, ed una sorta di virgiliano Pablo a introdurlo in un surreale viaggio in una sorta di teatro-proiezione dell'immaginario di Harry (protagonista/autore) nella seconda parte del libro. Tra bar, osterie e stanze private, Harry-lupo in disperata "fuga" dalla sua parte lupesca socialmente tendente ad un incoerente critica sociale, smaccata solitudine e più o meno potenziale violenza, cerca la vita di una più serena, sociale e amorosa controparte Harry-uomo. Con cui il protagonista Harry, insieme anche alla compagnia del femminile di Maria, ricorda e ripercorre tutti gli episodi dell'infanzia, adolescenza, vita passata insomma, dove i contatti e rapporti sociali non gli erano di certo mancati. Vincerà l'uomo, tornerà il lupo.. vi lasciamo la liberta di leggere il libro e scoprirlo da voi. Nello specifico invece dei vari interventi in sede di incontro abbiamo avuto un ben ampio spettro di argomentazioni. A partire dall'anno di prima pubblicazione del libro (1927) e dall'esperienza di psicanalisi e ricoveri personali dell'autore, il parlare dei primi passi della sfera psicanalitica europea è stato conseguenziale. Cosi come il parlare della consistenza disumana delle pratiche di ricovero manicomiali e simili di parecchi decenni nella storia della psicanalisi. Con esempi anche in tempi più recenti, citazioni di istituzioni forzosamente contenitive anche romane e testimonianze dirette di chi in queste ultime vi ha addirittura lavorato (servendo i pasti), come nel caso di un parente stretto di una di noi, Leggermente Letturati. Per più di uno poi, questo libro di Hesse è stata una seconda lettura. E c’è stato chi l'ha trovato piacevole nei contenuti ma mal scritto, e chi invece, potendolo leggere nell'originale tedesco ne ha apprezzato la fluidità, forse addirittura musicalità. Un romanzo nevrotico, comunque, secondo il parere di molti. Forse, secondo il parere del sottoscritto, la descrizione di una sofferenza in prima persona e dello stesso autore, tra un forte credo religioso da una parte ed una fallimentare proposta curativa psicanalitica dall'altra. Ma dopo cotanta malattia, non ci è comunque mancato un viaggio verso più serene spiagge orientali. Cavalcando in particolare l'onda delle opere filo-buddiste orientali-indiane di Hesse come Siddharta, siamo arrivati a parlare degli haiku giapponesi. Con tanto di interessante divergenza di opinioni tra chi di noi introducendoli come argomento li ha esaltati e chi invece li mal sopporta nelle così stringenti regole compositive, a scapito magari di una maggiore espressività, libertà compositiva poetica. E poi molto altro ancora. Che in parte mi sfugge di ricordare e riportare, in parte sarebbe eccessivo farlo qui. E naturalmente la seconda metà dell’ incontro, con le nostre proposte di lettura per gennaio (votiamo i libri in anticipo di un mese) , tra cui il libro vincitore. Una scelta quest'ultima, perlomeno nella sua prima introduzione e magari chissà, forse anche prima selezione all’incontro, non troppo casuale. Come accennato, sempre in loco, è infatti probabile che dalle peregrinazioni immaginifiche più o meno reali dell' Harry de Il lupo della steppa, alla comparsa del nostro libro di lettura di Gennaio, il passo possa essere stato breve o naturale. A rivelarvi però già da ora quale sarà questa nostra futura lettura personalmente passo la mano. Come stuzzicante indizio, alla
indovina indovinello.., oltre gli accenni di cui poco sopra, il suo anno di pubblicazione originale... Milleottocento sessantacinque.
Ma ora, mente e mano al libro di dicembre, che più romano non si potrebbe... Di nuovo.. di che si tratta? Ahahah…!
Alla prossima, a presto! Dai Leggermente Letturati di novembre, è più o meno tutto.