Eccomi. E
scusate il ritardo. Scrivo a ottobre inoltrato ma il nostro incontro sul finire di settembre, da
LeggerMente Letturati nonostante dei lavori in corso alla metro sottostante il locale nostro solito, oltre qualche leggero ritardo, non ci ha fermato dall’incontrarci comunque e con successo. Il libro in merito per questo incontro era
Tenera è la notte di
Francis Scott Fitzgerald. Nonostante pareri discordanti su molti passaggi e personaggi del libro, verso circa la fine della discussione è passata la sensazione o meglio, comune dichiarazione, che il libro sia in generale piaciuto. Anche, stranamente, tra coloro che non sono riusciti a finirlo. Tra cui il sottoscritto, che appartiene al gruppo dei succitati ma solo in quanto non è riuscito a finire di leggerlo.. e si accinge qui, tra alcuni appunti, a scriverne a dita incrociate perché tale lacuna non infici troppo il resoconto. Per chi ha proposto questa lettura, oltre ad averne tratto estremo piacere, si è trattato, con l’occasione della proposta, di una seconda lettura e con piglio deciso si è espressa in termini ultra-elogiativi per tutto il romanzo. Per il carattere evocativo delle immagini, per il suo carattere cinematografico/televisivo (sembra ne trarranno una serie a breve). Come se, nell’introdurre il protagonista del momento, ci fosse sempre una telecamera che si avvicina o allontana a seconda dei momenti, delle pagine, delle righe del libro. Romanzo autobiografico e principalmente storia di una coppia, Dick e Nicole. Dove sembra dominare o, meglio figurare la figura maschile su un femminile patologico, salvo poi vedere invertire quasi le parti con un crollo nella figura maschile di Dick, e chiudersi un cerchio alla fine del libro. Dove la coppia si separa. Ma, sembra, senza rancori, senza odi. Con un reciproco riconoscimento e consapevolezza. Di comune dichiarazione poi, da parte del gruppo, una minore leggibilità della prima parte del libro, causa facilmente dell’interruzione della sua lettura per un certo numero tra noi. Sembra poi che la traduzione di Fernanda Pivano o di altri a dispetto di quella di Elisa Pantaleo della Feltrinelli abbia riscosso più successo. Un libro che non arriva tutto insieme, altro commento. Tanti personaggi che appaiono figure affascinanti salvo poi nascondere un mare di problemi. Un inizio di libro tematicamente simile a Lolita per la presenza e interagire iniziale del personaggio della giovane Rosemary con Dick. Troppo fastoso e ricco lo stile per qualcuno, più amante di semplicità e asciuttezza. Commenti interessanti anche sul carattere autobiografico del libro per Fitzgerald e Zelda. Nove anni per scriverlo sembrano troppi per un’autobiografia, o per questa specifica autobiografia, e si notano. E ancora, i libri o parti di cui si compone il romanzo per qualcuno paiono slegati o non ben amalgamati e armonici. Insomma, per alcuni un’opera con alcuni problemi costruttivi. Dove Fitzgerald, nella difficolta di costruire qualcosa sulla sua vita, sia finito col far constare il libro, nelle sue tre parti, di tre libri a sé stanti. Ma, ripeto. Terminato o meno, critiche oppure no, il libro in oggetto è sostanzialmente piaciuto. E a ben più di una persona anche parecchio. Un saluto qui dai Letturati di Roma. Per l’incontro in codissima di settembre è più o meno tutto.