Martedì, 04 Novembre 2025

Edizione I - Manche III

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03/08/2016 15:52 #25719 da Katya
Edizione I - Manche III è stato creato da Katya
Ed ecco l'ultima manche della prima edizione di Storytellers! Ragazzi partecipate in tanti le votazioni finali porteranno dei crediti!

Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.

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04/08/2016 18:16 - 04/08/2016 18:17 #25745 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Edizione I - Manche III
A SUD-EST CI SARA' DI CERTO IL MARE
Terza parte

Lei cominciò a correre verso la direzione in cui l’uomo era scomparso.
L’unico rumore che riusciva a percepire era quello del suo cuore pulsare sordo nelle orecchie seguito dal suo respiro affannato.
C’era un muretto basso, a tratti sgangherato e corroso dall’aria salmastra del mare. Si accovacciò dietro il muretto, rimase qualche minuto ad ascoltare, a cercare di captare qualche rumore sospetto; riuscì a cogliere lamenti.
Rimanendo protetta dal muretto sbirciò velocemente verso la stradina stretta che conduceva alle abitazioni. Era deserta.
“Devo trovare quell'uomo”. Disse.
Cominciò a muovere qualche passo incerto verso le abitazioni, utilizzava i lamenti per orientarsi meglio. Era un labirinto di viuzze e traverse strette e incrociate tra loro. Non era facile arrivare all'origine del punto.
Capì che era vicina quando vide le tracce degli pneumatici incollate sull'asfalto. Cominciò a correre verso l’unica direzione disponibile: un’unica stretta traversa illuminata totalmente dai raggi del sole e circondata da numerosissime piante di gelsomino. I piccoli fiori bianchi sbucavano dappertutto, colpiti dai raggi del sole brillavano quasi come delle lucciole e l’aria era carica del loro odore intenso. Era incantevole.
C’era un’unica porta, era spalancata, e i lamenti provenivano da quella direzione.
Lei dimenticò l’incanto di quell’istante e si precipitò dentro.

Non fu necessario entrare. Sulla soglia della porta giaceva un cane, più avanti un cucciolo si dimenava avanti e indietro, facendo la spola tra cane e uomo, come se lui, piccolo, incapace di qualsiasi azione, fosse l’unico in grado di tenerli in vita, solo con il suo andirivieni. Tutto attorno era la calma più assoluta. Non un mobile fuori posto. Non una sedia spalancata a terra. Non un vetro rotto.
L’uomo, appoggiato ad una parete lercia si teneva una spalla. Non era privo di sensi ma il dolore lo aveva stordito.
Lei si accovacciò accanto all'uomo prendendole il volto fra le mani, il cucciolo le rotolava in modo buffo fra i piedi uggiolando. Si fermò a guardarlo e la dolcezza dei suoi piccoli occhi tondi era nauseante in mezzo a tutto quello squallore.

«Mi dispiace» sussurrò l'uomo. «Morirai di freddo, non sono riuscito a prendere niente di asciutto.»
Lei si lasciò cadere a terra, abbracciandosi le ginocchia incapace di qualsiasi azione utile.
«Non sto proprio male» disse l’uomo come se l’unica cosa necessaria fosse rassicurare lei. «Mi hanno colpito ad una spalla, il proiettile è uscito, non mi ha beccato nemmeno l’osso, ma è atroce. Mi ha salvato la vita… Un’altra volta.» L’uomo guardava il corpo del cane inerme, aveva gli occhi lucidi stracolmi di dolore misto a gratitudine. Un’immensa quantità di gratitudine.
Lei si asciugò gli occhi con la manica della felpa impregnata di salsedine. La morte del cane, il tentativo del cucciolo di rianimare sua madre -ne era certa adesso, dopo aver visto il modo in cui la natura aveva deciso di colorare il manto delle bestiole con gli stessi colori- l’uomo ferito, la sua avventura trasformata in una disavventura… Non era in grado di sopportare tutte quelle dure emozioni, lei che era abituata a vivere al sicuro nel suo mondo di carta e inchiostro.
«Mi dispiace…» silenzio. «Stavo cercando una storia. Non sapevo tu fossi un brav’uomo. Ho paura degli estranei. Non sarei scappata se avessi saputo. Ti avrei tenuto compagnia mentre mangiavi, se avessi saputo…»
«Oh, avanti, sarei scappato anch’io di fronte a me stesso alla tua età.» silenzio. «Devi aiutarmi. Dopo ti racconterò una storia che se vuoi sarà la tua storia.»
«Cerco una storia che ho davvero vissuto e quella di oggi è perfetta, grazie.» Lei afferrò il braccio sano che l’uomo aveva puntato verso l’alto e lo aiutò a tirarsi su.
Insieme fecero una fasciatura alla bell'e meglio, scavarono una fossa nel minuscolo giardinetto sul retro della casa che l’uomo usava come orticello, vi posero dentro il corpo del cane e l’uomo diede l’ultimo saluto alla sua ultima compagna di vita.

«Mi ha salvato la vita due volte. La prima cinque anni fa, quando mi ha ridato la vita, ma la mia piccola non è stata in grado di darmi la libertà. Era una cosa troppo grande anche per lei.»
Lei non capiva. Continuava a fissare l’uomo con gli occhi interrogativi, aspettando una spiegazione. Una storia.
«Tu sai che, a volte, capita che anche le persone migliori del mondo si ammalano di un male incurabile. Anche quelli che sono sempre stati attenti a tutto, che non hanno mai rischiato, che non hanno mai avuto una vita sregolata.»
Lei annuì senza fiatare.
«Tu conosci anche la nostra terra, la nostra meravigliosa isola. Sai quant’è bella e quante risorse abbia, eppure si è ammalata pure lei. L’hanno sporcata di un macchia indelebile.»
Lei annuì di nuovo, consapevole del grande male che macchiava da sempre il suo triangolo sul Mediterraneo.
«Quando avevo la tua età, anch’io come la nostra terra, mi lasciai sporcare dal male. A poco, a poco, in punta di piedi, si prese tutto, anche quello che non volevo dargli. E quando dai qualcosa controvoglia a qualcuno, vuol dire che quel qualcuno domina la tua vita in modo onnipotente.»
Per qualche minuto il silenzio fu il protagonista sovrano, mentre le menti di entrambi ruzzolavano verso i sensi di colpa, verso tutte le loro singole azioni che avevano influito ad oscurare il bel nome della loro terra, allo stesso modo in cui il cucciolo ruzzolava fra le loro ginocchia incrociate.
«Però attorno alla nostra terra c’è il mare» ricominciò l’uomo, rivolgendosi a lei con gli occhi e il sorriso inondati di speranza e dolore. «E lo sporco se ne va solo se ci si versa sopra una grande quantità d’acqua. Continuamente. Incessantemente. Eternamente.»
Sorrise anche lei sorpresa dal modo in cui quell’uomo era in grado di regalare speranze.
«E lei» si riferiva alla madre del cucciolo, alla sua compagna d’avventura degli ultimi anni, «è stata la mia acqua. Il mio mare. Mi ha regalato un’opportunità, triste, vero, disonesta, ma meno sporca. La latitanza è tremenda, ma lei da quando mi sono rifugiato in queste viuzze non mi ha mai lasciato. Non mi conosceva eppure si è affidata a me, ha vegliato su di me è ha ripulito una parte della mia macchia enorme finché essa stessa, oggi, non l’ha portata via.»
«Finisci il suo lavoro. Finisci di lavare via la macchia. SI è presa la pallottola che era destinata a te. Ti ha dato un’altra possibilità di vita. Rendile onore. Finisci il lavoro che lei con amore aveva iniziato. Continua ad essere mare.»

L’uomo la guardò con i suoi grandi occhi neri pieni di lacrime soppresse incastrate fra le ciglia. Si guardò attorno, assaporò l’odore del gelsomino che investiva la piccola abitazione, respirò a fondo quell’odore, come se dovesse imprimerselo per bene fra i ricordi.
«Qui senza di lei non posso più restare.» silenzio. Prese il cucciolo che provava a ribellarsi in tutta la furia del suo squillante e sottile abbaio da cucciolo e lo piazzò fa le braccia di lei, che nel giro di pochi secondi cominciò a subire una gran quantità di baci sulle orecchie e sul naso. «Promettimi che insieme a lui sarete mare. Mare in tempesta se è necessario. Mare furibondo contro il più piccolo dei mali.»

Dal cestino della bicicletta il cucciolo guardava spaventato la grande strada delimitata a tratti da alberi e immense pianure gialle bruciate dal sole della stagione precedente.
Lei piangeva.
Piangeva perché adesso doveva prendersi cura del cucciolo e lei non ne aveva mai avuto uno.
Piangeva perché non era certa di volerlo. Ma che importava? Non voleva tradire quell’uomo.
Piangeva perché in realtà ne era già innamorata, e sapeva che separarsi da lui sarebbe stato un dolore catastrofico.
Mentre le lacrime le annebbiavano la vista e il cucciolo abbaiava al vento che gli scompigliava le orecchie una volante della polizia viene dal senso opposto della grande strada. I due mezzi, così diversi, si passano accanto, osservandosi per un millesimo di secondo, raccontandosi a vicenda la fine e l’inizio di una storia che entrambi avrebbero ricordato.

La discesa per arrivare in città era lì davanti a loro.
Lei si fermò a respirare, a schioccare un grande bacio sulla testa del suo cucciolo. Lui la guardò con i suo grandi occhi e ricambiò col suo squillante ruggito da cucciolo.
«Ho trovato il mare.» sussurro a se stessa, poi sorrise al cielo, si diete una grande spinta con i piedi.
Gli occhi socchiusi dal vento freddo e umidi di lacrime, le braccia ferme sul manubrio, le gambe aperte contro la velocità della discesa. I capelli spazzati all’indietro e il sorriso stampato sulle labbra ma prima ancora negli occhi e nel cuore.
«Ho trovato il mare!» Urlò.
FINE
Ultima Modifica 04/08/2016 18:17 da Bibi.
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13/08/2016 08:01 #25822 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic Edizione I - Manche III
Tanto tempo fa, in un posto lontano lontano esisteva un bosco tutto verde e fiorito dove vivevano tantissimi animali diversi, in questo bosco c’era aria di novità, grandi preparativi e grande confusione. Il vecchio tasso aveva deciso infatti di ritirarsi, non voleva più fare il sindaco! Che le api lo prendessero pure in giro, a lui non importava, adesso voleva solo dedicarsi al ballo da sala! La signora tasso erano anni che gli chiedeva di iscriversi alla scuola di ballo della signorina Bon bon,( la gatta zitella che finge di venire dalla Francia ma che in realtà di francese non ha nulla… ) ma lui non aveva mai avuto tempo, troppo impegnato a risolvere le questioni di tutti gli altri, ma ora Basta! Dopo aver dovuto risolvere l’ennesima lite tra il serpente e la lucertola su chi fosse più verde aveva deciso di gettare la spugna e quindi, per la prima volta,
dopo tanti anni, al bosco ci sarebbero state le elezioni! Mai nessuno aveva osato candidarsi oltre al tasso, tutti lo stimavano e nessuno voleva impegnarsi a fare il suo lavoro, diciamolo: non è bello avere a che fare con le bestie… Tutti convinti di aver ragione! Ma se il tasso si ritirava qualcuno doveva pur prendere il suo posto! Dopo tanto discutere e tanto litigare si era deciso che i candidati sarebbero stati: Il lupo Fuffy ( guai a ridere del suo nome, lo chiamò così una vecchia signora che lo trovò cucciolo e ammalato e che lo curò prima di rimetterlo in libertà e lui, per riconoscenza, decise di mantenere il nome), c’erano poi la scimmia Tess e la lumaca Stan.
Il lupo sentiva già la vittoria in tasca, lui era bello, forte, possente, i suoi manifesti elettorali splendenti! Che coda, e che orecchie, come si poteva non trovarlo meraviglioso? La scimmia invece pensava: il lupo è troppo stupido, quando gli hanno chiesto perché votarlo si è messo in posa per ululare, come se servisse e far si che quel dannato picchio la smettesse di disturbare tutti a tutte le ore o a far smettere di cantare a quelle dannate cicale! Sono mesi che cercano di cantare Oh Happy days e ancora non riescono a prendere una nota… mentre la lumaca… ma su, chi voterà mai una lumaca? Un animale lento, piccolo e così diffidente che si porta sempre la casa dietro.
La lumaca, animale piccolo ma riflessivo, invece di pensare al perché non dovessero votare gli altri iniziò a pensare a come ottenere voti, si diceva: Il problema più grande del bosco sono gli uomini, le cicale prima o poi impareranno a cantare e il picchio lo manderemo a lavorare lontano dalle case, ma come fare per scacciare l’uomo? Come possiamo salvare le nostre case?
Al dibattito, prima delle votazioni, i candidati ripassavano i loro discorsi, il lupo era tirato a lucido per l’occasione, manto splendete e pettinato, denti bianchissimi e artigli affilati, la scimmia aveva portato con se un tappo di sughero per il becco del povero picchio e nuovi spartiti e canzoni per le cicale, la lumaca invece non si vedeva all’orizzonte. Il lupo disse alla scimmia: se avesse voluto arrivare in tempo sarebbe dovuto partire prima, con la sua lentezza non arriverà mai! la scimmia, che avrebbe voluto tanto ridere si trattenne, resasi conto che anche gli altri li sentivano e li vedevano,scaltramente, rimproverò il lupo: Non sei mica politicamente corretto lupo! Non puoi insultarlo solo perché diverso da te, e mentre lo diceva con la coda dell’occhio guardava l’approvazione delle farfalle e delle api. Quando il dibattito non poteva più essere rimandato arrivò la lumaca. Si poteva iniziare.
Il primo a parlare fu il lupo, che non disse poi tanto, si limitò a mettersi in mostra, convinto che questo bastasse, poi fu il turno della scimmia che ottenne grande approvazione quando parlando delle cicale disse che la situazione era ormai insostenibile, ma suscitò l’ira del picchio che fece capire benissimo dove la scimmia avrebbe potuto mettere il tappo… Quando venne il turno della lumaca calò il silenzio, tutti volevano sapere cosa proponesse la piccola lumaca e come mai fino ad ora non aveva detto nulla.
La lumaca disse: come sapete qui siamo tutti diversi, viviamo in modo diverso, abbiamo forme e colori diversi e mangiamo cose diverse ma fino ad ora con un po’ di pazienza e di rispetto reciproco siamo riusciti a convivere, purtroppo ora il nostro mondo è a rischio, l’animale più pericoloso è alle porte e dobbiamo fare qualcosa per salvare le nostre case. Un coro d’approvazione si sollevò dalla platea e tutti chiesero: cosa dobbiamo fare per fermare l’uomo? La lumaca con tutta la sincerità possibile disse: Sono giorni che ci penso, ma non ho trovato la soluzione, ma credo che tutti insieme la troveremo! Se siamo tutti diversi un motivo ci sarà, vuol dire che ognuno di noi ha una pezzo di risposta per questa domanda, quindi rimbocchiamoci le maniche e tutti insieme risolviamo il problema.
La lumaca vinse le elezioni.
Dopo tanti e tanti anni il bosco è ancora lì, intatto, non si sa che soluzione gli animali tutti insieme abbiano trovato ma non un albero fu abbattuto e nessuna casa distrutta a dimostrazione del fatto che il diverso da noi non è mai un problema ma, semmai, una soluzione.


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"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .
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28/08/2016 14:36 #25929 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Edizione I - Manche III
Avrei voluto completare il racconto iniziato nella prima manche ma non ci sono riuscito probabilmente perché l'idea che ho in testa non è contenibile in un testo breve. Così per quest'ultima manche vi presento un piccolo racconto che ho ideato e scritto per l'occasione.

Purtroppo questa iniziativa sembra non aver attratto l'interesse del Club (né vecchi né nuovi iscritti) probabilmente complice il periodo estivo. O più semplicemente la paura di mettersi in gioco. Peccato, poteva essere una buona occasione per confrontarci oltre che su quello che leggiamo anche su quello che scriviamo. E ne sono certo, tutti finiamo per scrivere qualcosa prima o poi.

Bando alle ciance eccovi il mio racconto...

NEPPURE UN UOMO
di Pietro Busalacchi

Stamattina mi sono alzato di buon’ora. Saranno state le sei, sei e mezza fuori risplende il sole. Tutto sembra a posto.
Preparò il caffè e mentre lo sorseggio seduto in una sedia impagliata del nostro soggiorno mi accordo guardando verso la libreria alla mia sinistra subito dopo il canterano e la porta che c’è qualcosa di strano.
In effetti più di qualcosa, potrei dire che la stranezza era molto allarmante. Al posto dei miei libri c’era tutta una serie di oggetti e ninnoli che mai mi ero sognato di metter lì anche se alcuni li riconoscevo. Chissà come li avevo proprio dimenticati. D’altra parte conservare le cianfrusaglie per poi dimenticarle è sempre stato il mio hobby preferito.
Dunque non erano gli oggetti che destavano la mia meraviglia ma chi li aveva messi lì e per quale motivo e soprattutto dove erano finiti i miei amatissimi tomi.
Pensai subito a mia moglie, lei i libri li vorrebbe solo in cantina insieme alle mie altre “cose inutili” come li chiama lei.
Poi volgendo lo sguardo verso destra mi accorgo che la fila di libri sopra la mensola del camino è sparita al loro posto una serie di oggetti in ceramica…mai visti prima.
“Caterina scusa, potresti venire qui un attimo?” urlo a mia moglie mentre sento distintamente che sta azionando lo scarico del water.
“Che succede?” mi risponde lei con la voce che mi arriva attutita attraverso la porta del bagno.
“C’è qualcosa che non quadra qui! Che fine hanno fatto i miei libri?”
“Che libri?” la porta del bagno intanto si aprì mostrando mia moglie in mutande senza reggiseno mentre sta asciugandosi con movimenti vigorosi i capelli.
“Caterina i miei libri!!! Quelli della libreria e quelli della mensola sopra il camino” le rispondo sempre più scocciato.
“Quando mai abbiamo avuto libri noi?” risponde lei con aria trasognata come se stesse parlando con un mentecatto capitato lì per caso.
“Caterina ti prego non scherzare…dove hai messo i miei libri?”
“Amò guarda che sono secoli che non spolvero la libreria guarda quanta polvere c’è, secondo te ho fatto qualcosa questa notte? Non è che ti sei alzato storto questa mattina?”
In effetti i ripiani della libreria apparivano molto impolverati come tutti gli oggetti che vi erano in bella mostra e difficilmente quella polvere poteva essere stata messa lì da poco. Vi passai un dito…nessun odore…alle volte fosse talco.
Mi sedetti e continuai a sorseggiare il caffè. Dunque le evidenze erano che quei ripiani e quella mensola non aveva visto libri da molto tempo e non erano stati toccati da altrettanto. Eppure il ricordo dei miei libri deposti negli anni in quei scaffali era più vivido che mai. Avrei potuto anche indicare quale libri e in che posizione li avevo lasciati…
Caterina si sedette dopo un po’ accanto a me e mi fissò a lungo.
“Giorgio hai l’aria stanca, come se non avessi dormito bene questa notte. Ti senti bene?”
“Si, si sto bene è che non capisco cosa sia successo ai miei libri”
“Ancora con questi libri. Giorgio tu non leggi un libro da quando ci siamo sposati!!!”
“Caterina ma che ti sei rincretinita???” le urlai “Non sarò un intellettuale ma i miei 30-40 libri all’anno li leggo.”
“Io non ti ho mai visto leggere un libro da quando siamo sposati Giorgio. Che ti è preso questa mattina? Vai a lavorare che è meglio!”
“Secondo te Caterina io con una libreria, con tutti i consigli che dò agli acquirenti e non ho mai letto un libro?”
“Secondo me stai male, molto male. Tu sei un commercialista e gli unici libri che leggi sono quelli contabili! Prenditi un analgesico e vai a lavorare!”
Inizio a preoccuparmi seriamente, o sono impazzito o lo è mia la moglie, o lo siamo entrambi magari…
Mi vesto velocemente esco di casa senza salutare mia moglie e faccio strada verso la libreria a due isolati da casa nostra. Arrivato lì vedo la solita saracinesca e cerco la chiave per aprire il lucchetto. Nel mazzo che ho in tasca però nessuna chiave non è adatta a quella serratura nemmeno quella che sono stramaledettamente sicuro di avere usato per almeno quattro anni di seguito. Mi spazientisco, impreco a voce talmente alta che una signora con un cagnolino che passava da quelle parti mi guarda e a distanza urla: “Ma scusi lei cosa cerca lì?”
“Questa sarebbe la mia libreria signora e non trovo la chiave per aprire il lucchetto…” faccio io stizzito.
“La sua libreria?” chiede lei sgranando gli occhi.
“Si proprio così, la Liberia di Giorgio Mattioli”
“Mai vista una libreria in quel locale che è chiuso da degli anni!”
“Signora saprò bene dove lavoro!”
“Si si certo…Fuffi andiamo che qui oggi qualcuno ha preso troppo sole!”
Dando un poderoso strattone al collare del suo cagnolino la signora proseguì per la sua strada lasciandomi più interdetto che mai.
Mi siedo in una panchina della piazzetta antistante la libreria. Cerco di riflettere. I libri sembrano spariti dalla mia vita, non ci sono più a casa, non c’è più la mia piccola ma fornita libreria. Caterina dice che faccio il commercialista e la signora con il cagnolino dice che il locale è vuoto da degli anni. Bene. Qualcuno vuole che io non legga più niente e che non venda più libri? E io vado in biblioteca. Con questa risoluzione che mi pareva di buon senso, percorro le strade che mi separavano dalla biblioteca di quartiere che avrò visitato un paio di volte in vent’anni. Arrivo ma sulla porta d’ingresso trovo la scritta “VENDESI ATTIVITA’”. Ecco adesso è tutto chiaro, i libri sono proprio spariti…spariti dalla mia vita. Inizio a piangere, prima sommessamente poi sempre più a dirotto. Nessuno si ferma, nessuno chiede cosa caspita mi sia preso. Chiudo gli occhi inondati di lacrime.

“Giorgio, Giorgio, perché ti lamenti? Stai male? Hai fatto un brutto sogno?”
Apro gli occhi e vedo quelli di Caterina preoccupati e ansiosi. Mi alzo di scatto, mi precipito in soggiorno e …la libreria stracolma dei miei amati libri è sempre lì come pure la mensola sopra il camino.
Per fortuna mi sono risvegliato libraio, come lo ero ieri e come lo sarò, spero, domani. Alzerò la saracinesca come faccio ogni giorno e godrò della vista dei tanti scaffali fitti fitti di libri. Senza i miei cari volumi capirete che sarei un uomo perso, quantomeno molto diverso. Forse non sarei neppure un uomo.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
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29/08/2016 05:25 #25940 da Katya
Risposta da Katya al topic Edizione I - Manche III
Ho letto i vostri scritti. Bibi ha completato la sua storia che ricorderò sicuramente, ho trovato una piega della nostra terra raccontata in breve ma in maniera intensa!
La storia di Claudia diventerà una storia da leggere a Ily e per quanto riguarda Pier.... Avresti dovuto completare il tuo racconto senza scuse anche se il racconto dei libri, che mi è piaciuto molto anch'esso, sarebbe andato perso ma avresti portato avanti un progetto che ci aspettavamo!

Tra pochi giorni aprirò il sondaggio, se qualcuno avesse voglia di partecipare leggerò con piacere!

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31/08/2016 10:22 #25952 da Ariel
Risposta da Ariel al topic Edizione I - Manche III
Molto bello il racconto di Claudia, se ne avrò la possibilità lo leggerò ai bambini della scuola in cui lavoro!!! :)
Complimenti anche a te Bibi, un racconto davvero intenso, credo che lo rileggerò per intero! :)
Pierbusa sono rimasta davvero delusa :( il tuo primo racconto mi aveva rapita e aspettavo con ansia in seguito, (ma non posso biasimarti se non sei riuscito a proseguirlo, visto che io non riesco a scrivere nulla che mi sembri accettabile da condividere)comunque complimenti anche quest'ultimo racconto mi è piaciuto!

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
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31/08/2016 10:29 #25953 da Bibi
Risposta da Bibi al topic Edizione I - Manche III
Grazie Ariel :blush:

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01/09/2016 07:04 #25958 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Edizione I - Manche III
Complimenti ragazzi, avete sempre molta inventiva e sapete scrivere bene. :)

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02/09/2016 17:15 #26014 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Edizione I - Manche III
Bravi tutti! E complimenti vivissimi a Bibi: scrivi benissimo ;)
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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