
È la mattina del primo ottobre e nella hall dell'hotel si respira un clima di suspence misto ad entusiasmo. Ha finalmente preso il via la decima edizione del raduno nazionale del Club del Libro! L'assenza dello scorso anno ha, di fatto, raddoppiato l'attesa per l'evento, accrescendo a dismisura le aspettative per questo momento. "L’attesa del piacere è essa stessa il piacere" e, a poco a poco, la sala inizia a popolarsi di persone provenienti da tutta Italia che si ritrovano calorosamente. Accanto alle "vecchie conoscenze" fanno la loro comparsa delle "new entry", che, per una volta ancora, sottolineano l'importanza di questi incontri.
Il resto della mattinata prosegue velocemente, fra le presentazioni, le chiacchiere e le battute di un gruppo di amici che riscopre quel piacevole clima di confidenza di chi condivide gli stessi interessi e, dopo tanto tempo, si ritrova a parlarne finalmente di persona.
Sono quasi le tredici e Guido, founder del Club del Libro ci racconta insieme a Carla – del gruppo di lettura Dead Readers Society – il programma per queste due giornate letterarie (ma non vi spoileriamo niente!). Il tempo di formare le squadre per i giochi e ci spostiamo nella sala ristorante per il pranzo, che si consuma in un'atmosfera allegra e conviviale. Il pomeriggio parte all'insegna del cruciverba letterario; evergreen del raduno nazionale e momento di massima tensione e competitività fra tutti i partecipanti, in cui si incrinano rapporti consolidati e si creano nuove sinergie. Le domande pensate sono ostiche e mettono in difficoltà anche i lettori più accaniti, che si appellano ad antiche memorie storiche e alleanze passate pur di strappare qualche indizio dallo staff. Alla fine, è la squadra delle "Ragazze dai capelli strani" ad aggiudicarsi i punti in palio come premio, seguite a stretto giro dal "Team Rocket" e da "Quelli del Gatto con gli Stivali".
Il tempo di una pausa necessaria a riprendere il fiato e reintegrare i sali minerali persi, per poi iniziare la discussione sul libro votato come lettura del raduno (ma votato da chi?!?), che – a ulteriore beffa dei vinti – ha lo stesso nome della squadra dei vincitori del cruciverba. Stiamo parlando de La ragazza dai capelli strani, raccolta di racconti dello scrittore americano David Foster Wallace. Il dibattito si apre con una statistica non proprio incoraggiante: di venti partecipanti al raduno, solo dodici hanno dato una possibilità all'opera e di questi, solamente sei sono riusciti a leggerla per intero; nessuno la consiglierebbe e uno l'ha addirittura messa in palio come "wild card" del book crossing (di cui parleremo più tardi!). Sulla base di questi presupposti, la conversazione verte sui temi più diversi, che vanno dai problemi imposti dai limiti della traduzione letteraria, alla politica statunitense e ai quadri di Che Guevara. Alla fine, tutti – o quasi – conveniamo su un punto comune: riconoscere la capacità di Wallace nel rappresentare una società diversa, tanto lontana quanto vicino alla nostra, attraverso temi attuali (il libro è stato scritto più di trent'anni fa) e una prosa poliedrica.
Finita la discussione, è il momento di un altro incontro, quello con la scrittrice Elena Premoli, autrice di Per tutti i giorni della tua vita (Piemme). Elena con grande spontaneità ci racconta di come è nata l'idea di scrivere il suo libro, che è liberamente ispirato a una notizia di cronaca, quella di Alfie Evans. Nelle sue parole si nota una reale trasparenza e l'assenza di maschere, ci parla di tutto il suo percorso come scrittrice in un modo vero e sincero. Da quando ha ascoltato questo episodio alla tv, a quando ha abbandonato la certezza di un lavoro da impiegata per dedicarsi completamente alla sua opera, portando avanti le ricerche sui fatti reali, per scrivere la sua storia. Ci descrive come, attraverso la perseveranza e l'impegno, sia possibile realizzare i propri sogni. Anche qui la conversazione si fa molto attiva, tante sono le domande che si vorrebbero fare all'autrice; sulle difficoltà che ha affrontato, sui personaggi del libro, ma anche su quella storia potente e controversa.
Concluso l'incontro con Elena, è tempo di un aperitivo, in cui i drink vengono accompagnati dagli altri giochi letterari portati da Carla. Si inizia con "Indovina la citazione". La regola è semplice: Guido legge una frase e le squadre in gioco devono indovinare il libro da cui essa è tratta. La sfida è agguerrita e alla fine è il "Team Rocket" ad avere la meglio sulle "Ragazze dai capelli strani" che, penalizzate da un'ammirevole quanto poco vantaggiosa sportività, consegnano la vittoria alla squadra avversaria, che riesce a conquistare il primo punto in una battaglia sul filo del rasoio. L'ultimo gioco letterario è quello in cui bisogna indovinare il titolo di un'opera, completandolo con la frase mancante. Questa volta è il karma a dire la sua, e le "Ragazze dai capelli strani" si aggiudicano il secondo successo, staccando di diverse lunghezze il "Team Rocket"; "Quelli del Gatto con gli Stivali" non pervenuti.
Ci spostiamo nella sala ristorante per la cena, durante la quale riviviamo i fasti della giornata, accompagnati dal buon cibo. I nostri pensieri sono tutti rivolti all'evento della serata – il book crossing – e fra una portata e l'altra è possibile assistere a due scene contrapposte: da un lato le espressioni di curiosità ed innocente entusiasmo di chi si trova a partecipare per la prima volta, dall'altro gli sguardi furbi e le risatine sarcastiche dei più esperti, che scrutano i tavoli domandandosi a chi capiterà la "ciofeca" dell'anno. Il book crossing è un momento magico in cui si scambiano i libri portati da tutti i partecipanti al raduno, come una pesca miracolosa. L'effetto sorpresa è dato dal fatto che le opere sono avvolte in un'anonima carta da pacchi, così da renderle irriconoscibili agli occhi degli altri. In questo modo è possibile camuffare manufatti di ogni tipo, acquistati per errore oppure ricevuti in regalo da conoscenti o amici dal dubbio gusto letterario. Si tratta quindi di una strategia perfetta per riciclare libri altrimenti impossibili da smaltire, anche se non tutti lo sanno. Le "nuove reclute" spesso (ma non sempre!) preoccupate di dare il loro contributo, si presentano all'appuntamento con dei best seller, dei premi Nobel o ambite novità degli ultimi mesi. Il risultato finale è simile alla Divina Commedia di Dante: troviamo un vasto insieme di stratificati gironi infernali, un significativo gruppo di libri bloccati nel purgatorio e solamente un esiguo numero di anime di carta degne del paradiso.
Dopo il dessert, ci spostiamo nella hall e in mezzo ai divanetti, prende finalmente il via il book crossing. Ci saranno una cinquantina di volumi sparsi sul tavolo, a formare una piramide marroncina. Iniziano le estrazioni, fatte per la prima volta con le lettere dello Scarabeo piuttosto che con i numeri della Tombola (è pur sempre il Club del Libro!). Ogni pacchetto viene guardato con curiosità dagli spettatori, che osservano il rituale di scartamento in trepidante attesa del proprio momento. In pochi minuti tutti i presenti si ritrovano con un paio di libri tra le mani e per alcuni fortunati, c'è anche un terzo giro finale. La pesca si è conclusa: per qualcuno è stata più ricca, per altri un po' meno, ma anche questa volta è riuscita a sortire il risultato atteso; creare un momento di aggregazione e di risate. Il tempo di qualche chiacchiera finale, di un paio di "scambi clandestini" e si va a dormire; domani ci aspetta una giornata intensa!
Il mattino ha l'oro in bocca e ci svegliamo di buon'ora per una colazione abbondante in albergo. Fra cornetti (che qui si chiamano croissant) e ciambelloni, c'è anche chi si riempie il piatto di uova, pancetta e würstel pur di iniziare la domenica con la carica giusta. Una volta rifocillati, ci incamminiamo verso il centro di Milano in direzione Piazza della Scala, dove ci attendono le Gallerie d’Italia. Prendiamo la metro lilla alla fermata Bignami e ci troviamo all'interno di un vagone senza conducente, seduti di fronte al vetro panoramico da cui è possibile vedere i binari, in una maniera simile a un ottovolante. Una volta riemersi dal sottosuolo, passiamo per Piazza del Duomo e attraversiamo la bellissima Galleria Vittorio Emanuele II. Il complesso dove si tiene la mostra non è da meno: si tratta di tre edifici storici all'interno dei quali sono racchiuse le opere di alcuni fra i più grandi artisti dei secoli passati. Da Boccioni a Canova, passando per Molteni e Inganni, ci ritroviamo nel giardino di Alessandro Manzoni immersi fra i profumi dei tigli e delle magnolie. Ma è quasi ora di pranzo e gli odori che vorremmo arrivassero alle nostre narici sono altri; ci incamminiamo verso il ristorante. È una bella giornata e ci concediamo una passeggiata che ci permette di vedere il Castello Sforzesco. Arriviamo a destinazione più affamati che mai e ci godiamo le nostre pizze e i primi che seguono gli antipasti.
Al termine del pasto, ci dirigiamo in zona Magenta per ammirare l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Il celeberrimo murale si trova all'interno del convento dominicano di Santa Maria delle Grazie e riuscire a visitarlo è un'impresa ardua, dal momento che è possibile accedere solo su prenotazione. Fortunatamente la nostra Carla, assieme a Bruno, è riuscita ad assicurarsi gli ingressi per tutti (al costo di una notte insonne) e possiamo quindi completare la nostra gita nel migliore dei modi.
La visita è terminata ed è arrivato il momento di ritornare a casa: anche quest'anno il raduno si è dimostrato essere un'importante occasione di unione e di ritrovo e, proprio come quando finiscono le ferie, i saluti lasciano dietro di sé un pizzico di nostalgia. È già tempo di pensare alla prossima edizione; nel frattempo, restate sintonizzati sul sito e non perdete gli aggiornamenti!
(resoconto a cura di Alessandro Giurelli)
Commenti