SINOSSI
Pierrot è ancora un bambino quando, rimasto orfano, deve lasciare la sua amata Parigi per andare a stare dalla zia in una bellissima e misteriosa magione tra le cime delle Alpi bavaresi. Ma quella non è una villa come le altre e il momento storico è cruciale: siamo nel 1935 e la casa in cui Pierrot si ritrova a vivere è il Berghof, quartier generale e casa delle vacanze di Adolf Hitler. Il Führer lo prende sotto la sua ala protettrice e Pierrot poco alla volta viene catturato da quel nuovo mondo che lo affascina e lo fa sentire speciale, un mondo di potere ma anche di segreti e tradimenti, in cui non capire dove sta il Bene e dove il Male può essere molto pericoloso. A dieci anni dalla pubblicazione del "Bambino con il pigiama a righe", John Boyne torna a parlare di una delle pagine più drammatiche del Novecento.
RECENSIONE
John Boyne è uno scrittore irlandese famoso per il suo romanzo Il bambino con il pigiama a righe di cui esiste anche una trasposizione cinematografica. Anche ne Il bambino in cima alla montagna l'autore affronta il tema dell'infanzia e del Nazismo. È ambientato nel periodo precedente alla Seconda guerra mondiale, parte negli anni '30 fino ad arrivare nel '45 con la sconfitta della Germania nazista. Il racconto parte da Parigi, città natale del piccolo protagonista. per svilupparsi a Berghof, cittadina montana sulle Alpi Bavaresi, celebre dimora montana di Hitler. Il romanzo ci accompagna nel percorso che segna il passaggio dall'infanzia all'adolescenza di Pierrot e della sua trasformazione, oscurato dall'ideologia nazista. Il piccolo Pierrot viveva in una Parigi degli anni '30 su cui iniziavano a farsi sentire le ombre del totalitarismo nazista, con sua madre francese e suo padre tedesco, reduce della "Grande Guerra", che pur non avendolo ucciso fisicamente l'ha fatto psicologicamente. Dopo la tragica perdita di entrambi i genitori e un periodo in orfanotrofio, Pierrot viene adottato dalla zia paterna, che lo porterà a vivere con sé nella casa dove lavora come governante, quella di Hitler. Qui Pierrot diventerà Pieter e abbandonerà ogni ricordo e legame della sua vecchia vita sotto l’influenza del Führer, perderà la sua innocenza di bambino, il senso dell'amicizia, della famiglia e degli affetti sotto l'oscura ideologia nazista, che plasmerà il suo carattere vivendo unicamente per dimostrargli fedeltà assoluta. Solo alla sconfitta della Germania e soprattutto alla sconfitta dell'ideologia totalitaria che portava avanti, Pierrot si trova solo e perseguitato dai sensi di colpa per le scelte compiute.
Il libro è molto scorrevole e scritto bene, con una trama lineare e uno stile moderno che facilitano molto la lettura. Ho apprezzato molto il racconto che, pur non parlando mai direttamente della guerra e delle sue brutalità, ci fa giungere in maniera molto delicata un messaggio profondo e coinvolgente, importante spunto di riflessione.
[RECENSIONE A CURA DI EDO_THEBOSS]
| Autore | John Boyne |
| Editore | Rizzoli |
| Pagine | 286 |
| Anno edizione | 2016 |
| Collana | BUR Best BUR |
| ISBN-10(13) | 9788817099233 |
| Prezzo di copertina | 11,00 € |
| Prezzo e-book | 6,99 € |
| Categoria | Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico |

