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Grandi aspettative, per fortuna ben riposte, forti emozioni, ed una pioggia torrenziale in stile "diluvio universale" hanno contraddistinto l'esordio dell'undicesimo raduno nazionale del Club del libro tenutosi a Napoli il 23 e 24 settembre!

Qualcuno dice che a Napoli non piove mai, ebbene per l'occasione abbiamo sfatato anche il mito del sole perenne, dimostrando che i napoletani possono vantare una notevole versatilità anche in campo meteorologico!
 Le avverse condizioni atmosferiche non hanno però minimamente smorzato l'entusiasmo degli impavidi partecipanti che, anche se un po' in ritardo sulla tabella di marcia, hanno raggiunto, umidicci ma "incolumi", l'elegante location prescelta per l'evento.

Qualcuno è giunto in ritardo, dopo numerose peripezie, perdendosi così un interessante gioco dal titolo piuttosto accattivante: "Le relazioni pericolose" vinto dalla squadra 3, nonché un soft lunch di tutto rispetto, servito con una stupefacente precisione alle 12:30 in punto. A Napoli a tavola prima delle 14:00?!? Che dire...un orario di pranzo degno della migliore RSA!

Il momento del "cruciverbone" è stato vissuto da tutti i partecipanti con grande serietà e spirito competitivo: le tre squadre, concentratissime sul compito, si sono arrovellate il cervello alle prese con definizioni solo apparentemente abbordabili, sotto lo sguardo vigile e professionale di Beatrice (bibbagood) e quello sornione di Emiliano (porthosearamis). 
Di certo la scelta di dislocarci in una sala "bunker" in seminterrato, completamente schermata, a prova di "connessione", è stata garanzia di svolgimento integerrimo del gioco, impedendo qualsiasi possibilità di barare, sbirciando su Google. Del resto, il rigore tedesco di Beatrice non poteva prevedere soluzione più sicura! La vittoria della squadra 1 è avvenuta grazie a una sola risposta di scarto, azzeccata per puro caso, sulla definizione della città sede di un'importante manifestazione bibliofila, ed ha convinto la squadra al completo sull'opportunità inoppugnabile di organizzare proprio lì, a Pordenone, il prossimo raduno!


Una rilassante breve pausa, dopo il conferimento dell'ambita vittoria alla squadra 1, ci ha consentito di ammirare dall'alto della terrazza panoramica, uno splendido scenario naturale, sotto un cielo ormai terso. L'idillio e le alte disquisizioni filosofiche dipanatesi in terrazza tra pochi intimi (ispirate forse da cotal connubio di immagini poetiche?) in merito al tema delle innegabili differenze tra universo maschile e femminile, sono state interrotte da qualcuno che ci richiamava in sala per l'imminente inizio della discussione sul libro: Il bar delle grandi speranze di J.R. Moheringer.


Il romanzo, letto da un cospicuo numero di partecipanti, ha incontrato il gradimento del gruppo, soprattutto per la parte relativa all'infanzia del protagonista che è stata ritenuta dal alcuni più appassionante rispetto a quella afferente agli anni della maturità.
 Sono state sottolineate le differenze tra il romanzo e la sua trasposizione cinematografica ed è stato chiaro a tutti che Ben Affleck non avrebbe mai potuto interpretare con efficacia il personaggio dello zio Charlie così come delineato dall'autore, mancava sicuramente un elemento base, la calvizie.

Il nostro amministratore Guido (Guidocx84) non ha fatto mancare la sua presenza, intervenendo nella discussione da remoto, grazie ai potenti mezzi tecnologici messi in campo da Bea ed alla resistenza fisica di Emiliano che ha tenuto il tablet, e quindi Guido, in braccio per tutto il tempo!


È giunto poi il momento dell'incontro con la scrittrice Francesca G. Marone che, affiancata dalla nostra abile redattrice della Rubrica Letteraria Vanessa, ha presentato il suo romanzo: Le pentite, illustrandone l'idea ispiratrice, nata da una visita all'ospedale degli Incurabili di Napoli.

L'intervista di Vanessa, condotta con professionalità ineccepibile, ha aperto le porte alla storia di queste donne vissute in due epoche storiche molto distanti, accomunate da vissuti di sofferenza e da questo luogo che più che di cura ci è apparso di espiazione. 
Il gruppo ha interagito vivacemente con la scrittrice che ci ha fatto addentrare nella storia accendendo la nostra curiosità e non solo la nostra, poiché ad un certo punto si è unito a noi anche un gattino venuto da chissà dove, che, con passo felpato, si è aggirato per tutta la sala.
 La sua passeggiata è culminata in un balzo felino alle spalle dell'ignara autrice: ed è così che il temerario gatto è finito dritto dritto sul tavolo dove erano esposte le copie del romanzo! A questo punto l'autrice ha ritenuto opportuno leggere proprio un passo del libro in cui si citavano dei gatti. Soddisfatto per il suo momento di gloria il gatto alla fine si è allontanato. Le copie del libro sono andate a ruba fra i presenti, che alla fine hanno posato insieme per la foto di gruppo.

Giunta l'ora di cena, ci siamo avviati, con un certo entusiasmo, verso la sala dedicata, ma qui la distrazione di qualche commensale non abbastanza solerte nel rispondere all'appello "gastronomico" del cameriere che arrivava con le portate, ha prodotto nel medesimo un atteggiamento che ha spiazzato un po' tutti! Con un certo disappunto e un cipiglio un po' marziale ci ha invitato con rigore a prestare la massima attenzione, dichiarando di aver sottomano la lista con i nostri nomi e le rispettive preferenze, e tra le righe ci abbiamo letto: "...attenzione che io ho la lista...e non ho paura di usarla!!". Le bottiglie d'acqua sono state posizionate con veemenza sul tavolo, producendo un rumore secco, forte e inquietante! Solo pochi audaci hanno sfidato la sorte, azzardando richieste di bevande fuori menù. A questo punto è stato chiaro a tutti il significato della presenza di vari "inginocchiatoi" disseminati nella struttura un po' ovunque...persino nella toilette! Pregate ed espiate le vostre colpe, o commensali distratti! La squisitezza delle pietanze e soprattutto l'ottima compagnia hanno determinato il felice esito della cena.


Ma le dolenti note sono giunte con il classico "book crossing" che ha riservato molte belle sorprese, (pare che quest'anno il livello sia stato molto più alto rispetto agli anni precedenti), ma anche le classiche e immancabili "ciofeche doc" che, per un'incomprensibile casualità, sono finite quasi tutte tra le mani degli stessi sfortunati lettori, con loro sommo rammarico.
Beh, in fondo sapevamo tutti di partecipare ad una sorta di roulette russa!

Il secondo giorno siamo un po' decimati, perdiamo anche un elemento dello staff, quello che fino a quel momento aveva tenuto insieme le fila di un'organizzazione complicata, la nostra Beatrice, e rimane un solo uomo alla guida: Emiliano.

L'obiettivo è arrivare a Ricomincio Dai Libri, La fiera del libro di Napoli: riuscirà il nostro eroe a portare i sette lettori rimanenti alla fiera?

I primi due li perdiamo la mattina, con la promessa di rincontrarli per pranzo ovviamente mai realizzata. Rimaniamo in sei, compreso Emiliano, che fa chiaramente capire a tutti che la sua guida è più spirituale che effettiva, in sostanza: per la strada tocca fare affidamento sulle nostre forze. Dopo diversi cambi di mezzi, strade perse e poi ritrovate, fermate per assaggiare il panino napoletano, si arriva finalmente alla meta, per scoprire che l'autrice che eravamo andati a sentire, Licia Troisi, ha ritardato il suo intervento e quindi non facciamo in tempo ad ascoltarla. Ci rassegniamo senza troppi problemi, d'altronde si può sempre girare per i banchetti per fare due chiacchere con le piccole case editrici locali. Ed ecco la sorpresa! Ignazio (kheper) arriva al punto d'incontro con dei libri incartati che ha preso a una pesca in uno degli stand della fiera: gli hanno detto che sono semiclassici! Mica come quelle ciofeche che porta Guido ogni anno.
Fiduciosi e affamati, ci dirigiamo verso il ristorante e decidiamo di aprire i libri incartati. E lì la sorpresa è tanta…diciamo solo che erano dei semiclassici molto più semi che classici! Eppure, lo scarto dei regali è entusiasmante e ancor di più lo è la pizza napoletana.

Dopo il pranzo riprendiamo il treno (il più lento della storia) per arrivare dove abbiamo lasciato le macchine, ed è proprio sul treno che sentiamo un gruppo di giovani che discute sul compito per scuola, una ricerca sulle quattro giornate di Napoli, e a uno viene l'idea geniale: ce la fa chat GPT. Ed ecco una decina di ricerche tutte uguali fatte dalla magica chat in qualche secondo. Ascoltiamo con un po' di amarezza, e appena scendono nasce un dibattito tra noi, e la conclusione forse, è che, se i mezzi tecnologici sono cambiati, allora la scuola anche dovrebbe adattarsi e rispondere al cambiamento, perché le ricerche scritte fatte così, da chat GPT, forse hanno poco senso.

Dopo una traversata in treno che è durata circa un decennio arriviamo a destinazione, si torna a casa, è il momento dei saluti, e salutiamo anche tutti lettori de Il Club Del Libro, e li ringraziamo per averci fatto compagnia in questa avventura.

Resoconto a cura di: Marialuisa De Sena, Vanessa Del Chiaro Tascon