SINOSSI
Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s'intravede all'orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L'uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L'uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l'eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall'incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un'ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l'uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c'è un'altra cosa che l'uomo che pulisce non può sapere: là fuori c'è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l'oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C'è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l'ombra invisibile che si trova al centro dell'abisso.
RECENSIONE
Carrisi, in questo suo ultimo romanzo, ha affrontato ancora il tema dell'infanzia maltrattata, vilipesa, un'infanzia che nell'età adulta si trasforma in enorme disagio e spesso in follia. L'incipit del romanzo (una mamma e un bimbo di cinque anni camminano in una strada anonima, c’è il sole), crea un'atmosfera destabilizzante. Il lettore si mette all'erta perché sente che sta per succedere qualcosa: ed è subito giallo. Più avanti, al terzo capitolo compare un uomo, il protagonista maschile, un operatore ecologico. Sullo sfondo il lago di Como. Ma ancora una volta il lettore non riesce ad immaginare questo lago tanto amato e descritto da Manzoni, perché l'autore non lo descrive, se non come uno specchio d'acqua scuro e pericoloso. Nella zona, un quartiere squallido e solitario, ci delle piccole villette. Il racconto avanza velocemente, i fatti si susseguono ed entrano in gioco nuovi personaggi. La narrazione non è solo quella tipica di un thriller nudo e crudo, ma una storia psicologica di vite spezzate. Il protagonista maschile non ha nome, viene chiamato "l'uomo che pulisce". Anche la principale protagonista, la "cacciatrice di mosche", non ha nome. Intorno a questi due personaggi incogniti (di cui viene svelato qualcosa solo un po' alla volta) e alla loro storia, si muovono tutti gli altri personaggi, poco numerosi. Solo nell'ultima pagina del romanzo il lettore verrà a sapere tutta la verità su questa storia. Fino all'ultimo Carrisi ci offre dei veri e proprio colpi di scena. Ovviamente non posso svelare altro. Alla fine del romanzo ho dovuto però riflettere seriamente sul messaggio dell'autore, che in questo romanzo è veramente "forte e chiaro", non lascia dubbi interpretativi. Si può essere d'accordo o no, personalmente lo sono: esiste anche l'odio materno per un figlio, ed è distruttivo per il figlio che lo subisce, ma anche il troppo amore materno può creare danni in un soggetto magari predisposto, può emergere una persona con un grave disturbo di personalità. Questo romanzo noir, così amo definirlo, è un grande contenitore di eventi e personalità che ci appartengono, anche se vengono necessariamente romanzati, dilatati, contengono però una grande verità.
[RECENSIONE A CURA DI GRAZIELLA]
Autore | Donato Carrisi |
Editore | Longanesi |
Pagine | 384 |
Anno edizione | 2020 |
Collana | La Gaja scienza |
ISBN-10(13) | 9788830453500 |
Prezzo di copertina | 22,00 € |
Prezzo e-book | 11,99 € |
Categoria | Horror - Thriller - Mistero - Gotico |