SINOSSI

"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

RECENSIONE

Vanda e Aldo si sposano nel 1962 per amore e mettono al mondo due figli, Sandro e Anna. Dopo dodici anni di matrimonio qualcosa si rompe, Aldo va via, si innamora di un'altra donna. Il primo libro è lacerante, sono le lettere disperate che Vanda scrive al marito, affinchè lui ritorni in sé, affinché ritorni a casa ad assumersi le sue responsabilità di marito e padre. Le prime pagine del romanzo trasudano sofferenza, impotenza, incapacità di Vanda ad accettare la nuova situazione. Nel secondo libro è Aldo a raccontare, ma in un arco temporale diverso da quello del primo libro. Aldo prova a spiegare dopo tanti anni il suo punto di vista. Fa un viaggio a ritroso, ripercorre i quattro anni della separazione. Sono stati anni felici, ha avuto successo, si è sentito stimato e vivo, pur essendo attanagliato dai sensi di colpa per aver abbandonato la famiglia. Gli anni che poi sono venuti sono stati bui, ma sono comunque trascorsi, certo in un'esistenza fatta di apparenza per Aldo e in fondo anche per Vanda. Lacci è la storia di una separazione e di un ritorno, ma i ritorni non sempre sono felici. Vanda dopo la frattura non è stata più la stessa e pur avendo ottenuto ciò che ha preteso da Aldo con insistenza, non è tornata ad essere quella che era un tempo. Aldo, dopo aver fatto tanto male alla moglie e ai figli, ha ceduto ai legami familiari, pensando di sacrificare la propria felicità per il bene della sua famiglia. In realtà la sua decisione non si è rivelata vincente, perchè se è vero che l'esistenza di tutti e quattro i membri della famiglia sarà sconvolta dalla separazione, ciò che maggiormente lascerà traumi, soprattutto nei figli, è il ritorno di Aldo in casa. La famiglia si ricompone, ma nessuno sarà più felice. Nel terzo libro a raccontare è la figlia Anna e sicuramente è il punto di vista più doloroso. Viene sbattuta in faccia al lettore la dura verità di quanto male possano fare i genitori ai figli, pur credendo di aver fatto le scelte più giuste proprio per loro. Lacci è la storia di quattro esistenze tristi, tenute insieme in nome di quel legame forte quale è la famiglia. Sembra una storia surreale ma non lo è. Forse è più reale di tante altre, perchè spesso per tenere fede ad un vincolo che si ritiene indissolubile non si fanno scelte coraggiose. Si rischia però di vivere e di far vivere un'esistenza infelice. La famiglia può essere meravigliosa, ma può anche diventare una prigione se le singole individualità che la compongono restano al suo interno comunque delle persone sole, unite non da legami forti ma da lacci sempre più stretti. Il finale è un vero colpo di scena. Consiglio la lettura di questo piccolo romanzo che fa riflettere molto e lascia aperto un interrogativo: vale la pena correre il rischio di creare legami importanti anche se poi potrebbero trasformarsi in lacci?

[RECENSIONE A CURA DI NAUTILUS]

Autore Domenico Starnone
Editore Einaudi
Pagine 134
Anno edizione 2016
Collana Super ET
ISBN-10(13) 9788806228989
Prezzo di copertina 12,00 €
Prezzo e-book 7,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico