SINOSSI
A Torino, tra corso San Maurizio e il Lungo Po Cadorna, c'è un edificio color sabbia con le finestre che guardano il fiume e la collina: in questo palazzo sobrio, in un appartamento al secondo piano, vivono, «con il passo dell'illusione e con la generosità della speranza», Giacomo e Renata Debenedetti. Si sono incontrati una sera d'inverno del 1919, al Teatro Regio di Torino. Renata Orengo ha solo dodici anni quando il suo sguardo incrocia quello di Giacomo Debenedetti, di cui si innamora sin dal primo istante. Lei è una ragazza di buona famiglia, lui uno studente del politecnico dalla vivace intelligenza, le cui intime amicizie comprendono personaggi come Piero Gobetti, Mario Soldati, Umberto Saba e Eugenio Montale. Intellettuale ebreo perso nei suoi sogni, fondatore della rivista Primo Tempo, che in pochi mesi annovera tra i suoi collaboratori i futuri grandi nomi della letteratura italiana, per molto tempo Giacomo non si vede nei panni del critico letterario: vuole diventare uno scrittore, ma sarà solo dopo aver letto La Recherche di Proust che andrà incontro al suo destino. Il matrimonio con Renata si tiene il 4 dicembre 1930, in casa dei marchesi Orengo. Da quel giorno, nell'appartamento affacciato sul Lungo Po, nasce un mondo nuovo, popolato da artisti e da scrittori, da giovani intellettuali e grandi poeti. Prima a Torino e poi a Roma, in casa Debenedetti non è difficile incontrare Alberto Moravia, Elsa Morante, Alberto Savinio, Bobi Bazlen, Sibilla Aleramo, Maria Bellonci, Aldo Palazzeschi... Ma se l'inizio sembra felicemente trascorrere all'insegna dell'arte e della letteratura, la vita del più grande critico italiano del Novecento e della sua bella moglie, è destinata a un repentino mutamento. In breve tempo la loro esistenza viene sconvolta dalle leggi razziali, conoscono la desolazione della guerra, la fuga a Cortona, l'entusiasmo della ricostruzione, le disillusioni di una carriera professionale disseminata di grandi riconoscimenti e atroci delusioni. Già autrice di MoranteMoravia, Anna Folli racconta la vita di Giacomo Debenedetti, l'intellettuale ammalato di troppa intelligenza, e di sua moglie Renata, che non ha mai rinunciato a seguire quel marito inquieto e inafferrabile, trasformando in un romanzo la vita di una famiglia colta, difficile, unica, che per molti anni ha intrecciato la propria esistenza con quella degli artisti e dei letterati che hanno fatto la storia del Novecento.
RECENSIONE
"Arrivo a Torino in una bigia giornata di dicembre in cui l'aria odora di neve. Nel mio breve viaggio ho provato a immaginarmi quest'angolo di città, all'incrocio tra corso San Maurizio e il Lungo Po Cadorna, a un passo dall'immensa piazza Vittorio. Ora sono qui, davanti a un edificio color sabbia con le finestre che guardano il fiume e la collina: in questo palazzo sobrio e molto sabaudo non è cambiato quasi niente da quando, in un appartamento del secondo piano, Giacomo e Renata Debenedetti iniziarono la loro vita insieme." Comincia così questa storia, infondendo tanta magia e leggerezza al lettore, così tanta da catapultarlo in un altro mondo, lontano anni luce da quello in cui si trova. Nella casa dalle finestre sempre accese, ho avuto modo di incontrare uno dei critici più celebri del Novecento, Giacomo Debenedetti, la moglie Renata e i due figli, Elisa e Antonio. Ho proseguito assieme a loro fino a Roma, per poi ritrovarmi su un treno diretto in Toscana dove i quattro viaggiavano nascosti: era il periodo in cui il fascismo premeva sulle spalle della gente e, in particolare, su quelle della famiglia Debenedetti, in quanto Giacomo era ebreo. Dopo la guerra, sono tornata nuovamente nella capitale dove ho assistito a una serie di incontri e scambi di idee tra Giacomo e i più grandi scrittori e poeti di quel secolo. Ho riconosciuto la timidezza di Elsa Morante, la sfacciataggine dell'allora marito Alberto Moravia, la tenerezza e l'ironia di Umberto Saba, la genialità di Giorgio Caproni, la schiettezza di Natalia Ginzburg e la bellezza della sorella Paola, la serietà di Eugenio Montale. Farmi spazio tra la vita privata di questi autori - assistendo alla quotidianità di Giacomo - è stato come una boccata d'aria fresca in un periodo un po' spento e cupo dal quale avevo bisogno di evadere. Attraverso lettere, diari, citazioni e una scrittura puntuale e leggera, Anna Folli ha ricostruito e raccontato una storia che forse pochi conoscono ma della quale gli appassionati di letteratura non possono sfuggire. Per ricordare che è sempre un bene lasciare per un po' il luogo dove ci si trova e respirare altrove.
[RECENSIONE A CURA DI DOMENICA LICASTRO]
| Autore | Anna Folli |
| Editore | Neri Pozza |
| Pagine | 272 |
| Anno edizione | 2020 |
| Collana | I narratori delle tavole |
| ISBN-10(13) | 9788854518599 |
| Prezzo di copertina | 18,00 € |
| Prezzo e-book | 9,99 € |
| Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |

