SINOSSI
Esistono donne messe in ombra dai genitori, dal marito, dall'epoca in cui vivono, a volte persino dalla loro stessa opera: tutte queste sorti insieme sono toccate a Mary Shelley, la ragazza che scrisse Frankenstein. La madre Mary Wollstonecraft, filosofa femminista, muore poco dopo averla messa al mondo, e così sta al padre, William Godwin, crescerla e educarla in una casa frequentata dai maggiori intellettuali del tempo e segnata da quel lutto mai del tutto rimarginato - è sulla tomba della madre che Mary impara a leggere, seguendo le lettere con il dito. Nel 1814, a diciassette anni, scappa con il futuro marito, il poeta Percy Bysshe Shelley; i due attraversano l'Europa in compagnia della sorellastra di Mary, Claire. Nel 1816 i tre, insieme al romanziere John Polidori e al poeta Lord Byron, sono protagonisti di un singolare gioco: per ingannare la noia dei giorni piovosi sul lago di Ginevra, Byron propone a ciascuno di scrivere un racconto di paura. Inaspettatamente, è la fantasia di una Mary diciannovenne a primeggiare, creando uno dei mostri più celebri e terrificanti di sempre, in cui riversa molto di sé: la fatica del parto e lo spettro delle morti infantili riverberano nel tema della creazione di una nuova vita, così come la malattia che da piccola l'aveva costretta a tenere un braccio in fasce, gonfio e sfigurato, ispira la dolente mostruosità della creatura. Sembra l'inizio di una sfolgorante carriera, ma la morte improvvisa di Percy relegherà Mary nel ruolo ancillare e più tradizionalmente femminile di custode dell'eredità letteraria del marito. A duecento anni dalla pubblicazione di Frankenstein, Fiona Sampson scrive la biografia definitiva di Mary Shelley: una vita che è il manifesto di tutte le possibili strade che una donna può percorrere, e il resoconto di tutti gli ostacoli che la società e il destino possono mettere sui suoi passi.
RECENSIONE
Mary Shelley, nata Godwin, è figlia di due grandi personaggi di fine Settecento: la madre, Mary Wollstonecraft, fu una filosofa femminista e il padre, William Godwin, fu un filosofo politico. Mary non crebbe con sua madre poiché la donna morì a causa di complicazioni dovute al parto, ma in qualche modo la conobbe e la amò ugualmentre tramite le sue opere e le sue memorie. La vita di Mary Godwin subì uno scossone quando il padre si risposò e, soprattutto, divenne tremendamente complicata quando conobbe il futuro marito Percy Bysshe Shelley. Fece la conoscenza di molti importanti autori e pensatori del suo tempo, come ad esempio Lord Byron, e la sua fu una vita avventurosa, dolorosa negli affetti anche perché perse molti figli e il marito credeva nell'amore libero, e purtroppo fu anche una vita piena di rapporti piuttosto sbilanciati e non sinceri. Leggere la biografia di Mary Shelley scritta da Fiona Sampson significa leggere un'opera interessante, ma a tratti anche difficile. È sicuramente una esperienza appagante per chiunque sia interessato alla vita dell'autrice di Frankenstein, ma non sarà una esperienza completa al 100% perché alcuni diari della Shelley sono andati persi e la Sampson per poter ricostruire la storia si è affidata a diari e corrispondenza altrui e, in altri casi, è andata per deduzione o ha semplicemente fatto delle ipotesi; inoltre, la stessa Shelley non annotava tutto nei propri diari e spesso ometteva volutamente ciò che invece confidava ad amici nella corrispondenza privata. La difficoltà che ho riscontrato nel leggere questa biografia è stata un po' lo stile della Sampons perché talvolta mi è risultata un po' prolissa e altre volte mi è sembrato facesse lunghe parentesi introduttive che, a onor del vero, erano sempre contestualizzate e servivano a inquadrare la situazione che la Shelley stava vivendo. La biografia, comunque, è davvero molto interessante e si vede che dietro quest'opera c'è un grandissimo lavoro di ricerca, sono tantissime le citazioni, i dettagli, le fonti, le note e le spiegazioni. Quello che più mi ha sconcertato nella vita di Mary Shelley sono stati i rapporti personali davvero tremendi. Non avevo idea della personalità a dir poco ingombrante del marito, né delle sue idee libertine tanto da cucire molte relazioni con altre donne, tra cui anche la sorellastra di Mary e creare triangoli amorosi anche sotto le stesse mura. Anche il padre di Mary è una delusione, così come tanti amici e amiche che hanno solo cercato di approfittarsi della sua ingenuità. È un'opera che offre sicuramente molte tematiche su cui riflettere perché la Sampson spiega il contesto sociale e cultura dell'epoca, ma è proprio a livello di relazioni umane che questa biografia offre moltissimi spunti di discussione. Trovo che sia un libro adatto in un gruppo di lettura e, in generale, lo consiglio a chiunque voglia conoscere o saperne di più della vita di Mary Shelley.
[RECENSIONE A CURA DI MULAKY]
| Autore | Fiona Sampson |
| Editore | UTET |
| Pagine | 393 |
| Anno edizione | 2018 |
| ISBN-10(13) | 9788851164409 |
| Prezzo di copertina | 25,00 € |
| Prezzo e-book | 9,99 € |
| Categoria | Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia |

