SINOSSI

Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più. Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite.

RECENSIONE

Che la Di Pietrantonio sia una brava scrittrice, lo sappiamo tutti. Anche se il romanzo L'Arminuta rimane impareggiabile, secondo me. Tuttavia, L'età fragile si è meritato il prestigioso Premio Strega 2024, che ha riconosciuto alla scrittrice il suo genio letterario. Il romanzo scorre veloce tra le mani, di pagina in pagina, dove Lucia e sua figlia Amanda, appena ventenne, cercano di ricucire il loro rapporto incrinatosi dopo l'abbandono dell'università della figlia. A farle riunire saranno i terreni del Dente di Lupo, che un acquirente vuole comperare, e che faranno riaffiorare i brutti ricordi dell'età fragile di Lucia, i suoi vent'anni appunto. Lucia ripercorre il suo rapporto con Doralice, la sua più cara amica, unica sopravvissuta di una plurimo femminicidio al Dente di Lupo, dove due ragazzine vengono stuprate e uccise. Doralice allora abbandona il paese senza più fare ritorno. Si scopre così che Amanda ha lasciato l'università al seguito di una rapina, che ha mandato in crisi le sue convinzioni di emancipazione, riscoprendosi semplicemente fragile. La trama non è delle migliori, ma le riflessioni che si possono cogliere sono profonde e smuovono le corde delle emozioni, in questo declino culturale che viviamo dopo la parola femminicidio è ormai una normalità. La Di Pietrantonio ha saputo dare voce al dolore delle donne, con grazia e con una scrittura fluida che non stanca.

[RECENSIONE A CURA DI CARLO PISANO]

Autore Donatella Di Pietrantonio
Editore Einaudi
Pagine 192
Anno edizione 2023
Collana Supercoralli
ISBN-10(13) 9788806255787
Prezzo di copertina 18,00 €
Prezzo e-book 9,99 €
Categoria Contemporaneo - Attualità - Sociale - Psicologico