SINOSSI

"Invece noi preferiremmo stare con te. Vorremmo farti compagnia nella stanzuccia dove il tuo corpo è stato marchiato, dove è stata segnata una traccia che non potrà mai più essere rimossa. Adesso tu fai parte di noi, le donne rapite, stuprate. Chiamiamoci tutte Franca Viola perché di te rimarrà il nome, mentre di noi è rimasto solo il silenzio."

RECENSIONE

Negli anno '60 in Italia era in vigore una legge regolata dall'articolo 544 del codice penale, per cui se eri donna e venivi rapita e stuprata, eri in obbligo di sposare il tuo aguzzino per salvare l'onore tuo e della tua famiglia. Basta il "no" al matrimonio riparatore di Franca Viola, all'epoca diciassettenne, a cambiare la storia della Sicilia e dell'Italia intera, e ad abolire una legge che faceva di una donna un oggetto insignificante. Quella di Franca Viola è una vicenda di cui non ero a conoscenza. In Niente ci fu (edizioni La meridiana, 2012) Beatrice Monroy, scrittrice di origine palermitana, ce la racconta nel modo più semplice e realistico possibile. Quello che viene fuori è una storia cruda, di appena un centinaio di pagine, piena di rabbia e dolore. Il libro in sé non è un grande libro. La storia è raccontata come ce l'hanno raccontata i giornali, non ci sono particolari e il NO di Franca che avrebbe dovuto rimbombare come un tamburo, è appena accennato. Probabilmente perché la storia che riporta il libro non è stata vissuta in prima persona, e quindi impossibile da ricreare fin nei minimi dettagli. Mi piacerebbe molto leggere la storia di Franca scritta da Franca. Leggendo il libro ho sofferto parecchio la mia condizione di Siciliana e la mia mente non è riuscita a rimanere sul solo tema trattato dal libro. Mi ha fatto riflettere su parecchie cose. Da siciliana innamorata della sua Sicilia mi fa male pensare a come ne usciamo sempre male da libri e film che trattano storie come questa. "Siamo davvero le nullità e i banditi rappresentati nei film? Davvero il nostro parlare, i nostri modi di dire sono così grotteschi da far ridere il mondo intero?" E mi chiedo, possibile che nessuno riesca a raccontare la parte bella, leale e meravigliosa della mia Sicilia? Non siamo solo questo. Perché continuare a marciare sul marcio? Perché non ho mai visto mani tese pronte ad aiutarci a scrollarci di dosso etichette che oggi non ci appartengono più? Ed ecco che la Monroy viene in mio aiuto e con le sue parole dà voce ai miei pensieri e ai pensieri di tutti i siciliani che non si sentono di appartenere alla Sicilia marcia: "Di noi, fatti di carne, di ossa, di anima, di pensieri e di desideri non importa proprio niente a nessuno, così stiamo in silenzio perché la paura ci divora e nessuno verrà in nostra difesa." Probabilmente non sono discorsi inerenti alla storia di Franca Viola, ma Franca è vittima - come me, come molti altri - di una Sicilia di cui è figlia ma che disconosce come madre, che ancora oggi condanna la bellezza di una donna, la voglia di emanciparsi, e la rende vittima di una società patriarcale: "Come ti sei permessa di essere così bella? Ci deve avere messo una mano il diavolo. Una così fa diventare l'uomo bestia."

[RECENSIONE A CURA DI BIBI]

Autore Beatrice Monroy
Editore la meridiana
Pagine 112
Anno edizione 2012
ISBN-10(13) 9788861532724
Prezzo di copertina 13,50 €
Prezzo e-book 6,99 €
Categoria Realistico - Cronaca - Saggi - Biografia