SINOSSI

Apparso all’alba del secolo ventesimo, Tales of space and time è un testo fondativo della science fiction. I racconti che compongono quest’opera di Wells, godibilissimi e avvincenti, per certi versi perturbanti, rivelano il valore profetico di un genere letterario divenuto ormai una moderna forma di mito. I Racconti dello spazio e del tempo di H.G. Wells, riproposti in una nuova e importante traduzione, esplorano tutta la gamma delle possibilità narrative fantascientifiche: dalla scoperta di oggetti magici, capaci di aprire porte verso universi sconosciuti, alla visione del disastro planetario, al viaggio nel passato, all’inquietante distopia di un mondo futuribile segnato da ipertecnologismo e forti sperequazioni sociali, fino al sogno, tutto umano, di un’onnipotenza terribile e insieme ridicola. Si tratta, insomma, di storie dal trascinante sapore etico, scritte per interrogarsi sul senso del tempo e dell’agire degli uomini, domande poste da Wells al suo secolo ma anche, oggi, a tutti noi.

RECENSIONE

Si tratta di una raccolta di racconti scritti e scelti proprio da H. G. Wells. I racconti fanno parte della "science fiction", cioè quella che noi denominamo fantascienza. La cosa che più risalta all'occhio leggendo queste storie è che, sebbene l'opera sia stata pubblicata nel 1899, risulta ancora molto attuale e molto vicina a noi. L'autore ci propone cinque racconti che, nelle sue mani, sono mezzi per esplorare, nel tempo e nello spazio per l'appunto, questo genere letterario, non dimenticando riferimenti alla società in cui vive lo stesso Wells. Spesso e volentieri la componente etica di dell'autore si fa sentire, ma non mancano neanche le battute ironiche. "L'uovo di cristallo" tratta di un misterioso oggetto che, per il protagonista, è particolarmente prezioso tanto da non venderlo. L'uovo, infatti, nell'oscurità diventa fosforescente e non finiscono qui le sorprese. Ne "La stella", assistiamo all'avvicinamento di questo corpo celeste alla Terra. Wells racconta l'accaduto in un modo a dir poco cinematografico, visualizzerete ogni singolo fatto come se steste vedendo un film. In "Una storia dell'età della pietra", che è un racconto lungo, Wells immagina l'uomo primitivo con alcune scene di caccia, la rivalità nelle tribù, le prime parole, gli animali feroci e i primi da addomesticare. Decisamente romanzo breve è "Una storia dei giorni a venire" e qui Wells, al contrario della storia precedente, si sposta temporalmente nel futuro. È una realtà che si potrebbe definire distopica, con classi sociali ben marcate e con personaggi buoni e cattivi. L'ultimo racconto è "L'uomo che poteva fare miracoli" dove, in un certo senso, si affronta il dilemma umano sull'onnipotenza. L'edizione è molto carina, mi è piaciuta molto la qualità della carta corposa ma setosa al tatto. Tuttavia, c'è una grossa pecca rappresentata dall'introduzione. È indubbiamente utile leggerla, ma rivela fin troppo dei racconti e il lettore perde l'effetto sorpresa, quindi il mio consiglio è approcciarsi ad essa solo dopo aver concluso la lettura dei racconti. Se consiglio il libro? "Nì". Se dovete ancora conoscere Wells, secondo me è meglio iniziare dai romanzi più famosi; se, invece, volete approfondire l'autore, proprio come me, allora vi consiglio questi racconti perché si scopre un Wells un po' diverso, in un certo senso un po' più personale.

[RECENSIONE A CURA DI MULAKY]

Autore Herbert George Wells
Editore Grenelle
Pagine 216
Anno edizione 2017
Collana Narralia
ISBN-10(13) 9788899370091
Prezzo di copertina 14,00 €
Categoria Fantascienza - Fantastico - Fantasy