Ho finito oggi questo libro: soddisfattissima! È stata veramente una bella lettura.
Greta ha analizzato già benissimo molte delle cose su cui il libro ha portato a riflettere anche me e anche di più, quindi cerco di riassumere solo qualche impressione di questo libro, complesso e in realtà più lungo di quel che sembra: è pubblicato da una casa editrice piccola, e il formato lascia un po´ perplessi, essendo quasi quadrato, e le 330 pagine sarebbero probabilmente sulle 500 in un´edizione dal formato più comune
Bellissima la descrizione di Henri, e la sua evoluzione come personaggio: la sua innocenza ed ingenuità, la sua bontà, che col passare del tempo si incrinano sempre di più a favore di frustrazione, rabbia, infelicità. se devo fare una leggera critica, con la storia di Miryam e il periodo successivo, mi sono trovata a pensare che forse un po´ era colpa sua, a volersi ostinare a voler qualcosa che sin dal principio sa che non potrà avere e che non sa neanche se lo farebbe contento, invece di accontentarsi ed essere grato di quel che ha (che è molto di più di quel che hanno la maggior parte delle persone che incontra durante la sua vita). Ma è ovvio che la cosa è più complessa e che essere convinti di essere stati privati di ogni possibilità di felicità a causa del destino, e che qualsiasi nostra azione non cambia le cose, crea una frustrazione da cui è impossibile uscire. Anche se in realtà trovo che lui le cose le cambi: riesce a farsi apprezzare e amare da tantissima gente, per la quale la sua deformità evidentemente passa in secondo piano rispetto alla sua essenza; ma purtroppo non riesce ad accorgersene o a dargli il giusto valore
Bellissime le descrizioni di Montmatre, di Parigi e soprattutto dell´ambiente artistico! In realtà mi sono chiesta spesso durante la lettura quanto ci sia di vero nelle storie descritte e quanto non sia invece completamente inventato, perchè la descrizione di alcuni pittori calza veramente troppo a pennello nelle varia situazioni
Mentre leggevo mi chiedevo perchè non riuscissi ad essere completamente entusiasta del libro, nonostante avessi sempre voglia di leggerlo, e credo di esser arrivata alla conclusione che sia per colpa dello stile. È scritto e tradotto molto bene, tuttavia trovo sia forse...piatto. Alla fine la cosa bella sono i diversi tipi di personaggi che entrano nella sua vita, dai nobili agli artisti ai borghesi alle prostitute. Eppure l´autore utilizza nei dialoghi e nella descrizione delle situazioni sempre lo stesso registro, sempre lo stesso stile. Questo secondo me ha tolto molto del colore, della ricchezza e varietà che altrimenti verrebbero fuori.