Martedì, 04 Novembre 2025

"La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj

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24/03/2016 16:23 #23462 da Novel67
"La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj è stato creato da Novel67
Ho terminato la (ri)lettura di un altro racconto tolstojano: La morte di Ivan Il'ic.

Beh, che dire? Che mi fosse piaciuto già a suo tempo lo ricordavo bene: ma ora non esito ad affermare che qui siamo in presenza di un autentico capolavoro!

<i>Grandioso</i> e <i>terrificante</i>, sono gli aggettivi che credo si possano utilizzare per riassumere - giusto in due parole - quest'opera, che ha per protagonista un uomo che improvvisamente – perché è sempre così che succede – si ritrova solo, a fare i conti con la Morte.

Ogni singola frase colpisce per la sua straordinaria efficacia, quasi fosse un dardo appuntito e avvelenato, che si conficca indelebilmente nell’animo del lettore. E per la prima volta in un’opera di Tolstoj trovo che nulla manchi e - soprattutto - che nulla sia di troppo. Nessuna divagazione, nessuna pedanteria. Insomma: per me rasenta assolutamente la perfezione!

Voto: 9,5 (perché 10 lo do solamente ad Oblomov) ;)
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26/11/2016 09:59 #27937 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj

Novel67 ha scritto: Ho terminato la (ri)lettura di un altro racconto tolstojano: La morte di Ivan Il'ic.

Beh, che dire? Che mi fosse piaciuto già a suo tempo lo ricordavo bene: ma ora non esito ad affermare che qui siamo in presenza di un autentico capolavoro!

<i>Grandioso</i> e <i>terrificante</i>, sono gli aggettivi che credo si possano utilizzare per riassumere - giusto in due parole - quest'opera, che ha per protagonista un uomo che improvvisamente – perché è sempre così che succede – si ritrova solo, a fare i conti con la Morte.

Ogni singola frase colpisce per la sua straordinaria efficacia, quasi fosse un dardo appuntito e avvelenato, che si conficca indelebilmente nell’animo del lettore. E per la prima volta in un’opera di Tolstoj trovo che nulla manchi e - soprattutto - che nulla sia di troppo. Nessuna divagazione, nessuna pedanteria. Insomma: per me rasenta assolutamente la perfezione!

Voto: 9,5 (perché 10 lo do solamente ad Oblomov) ;)


Tra ieri e oggi ho concluso anche io la rilettura di La morte di Ivan Il´ic, che data la brevitè e l´intensità, si legge in un attimo e penso sia un´opera ottima per avvicinarsi a Tolstoj senza rimanere sconvolti dalle parti filosofiche delle altre opere.
Anche a me è piaciuto molto, ancor di più di quel che ricordavo (anche se secondo me per Novel il fatto che quest´opera rasenti la perfezione è dovuto molto alla brevità del racconto :laugh: ). Nonostante non sia un´amante dei racconti perchè non riesco ad entrare nella trama bene o ad affezionarmi, trovo quest´opera veramente intensa. Anzi, credo sia l´unica lettura del 2016 ad avermi un po´ emozionato, nonostante già la conoscessi. Non tanto per la solitudine provata dal protagonista, per l´indifferenza della famiglia e per gli altri aspetti degni di approfondimento di queste 80 pagine, ma proprio per la scrittura affascinante. Tolstoj racconta la vita del protagonista non con digressioni noiose, ma presentandola come la causa dell´uom che è diventato e quindi di quello che prova sul letto di morte. E si sente tutta la partecipazione dell´autore, non come certi scrittori francesi letti di recente :laugh:
Consigliato a tutti coloroc he vogliono avvicinarsi alla lettura russa ma ne hanno timore o a tutti coloro che hanno letto le grandi opere ma gli mancano perle come questa :)

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26/11/2016 10:15 #27940 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj

bibbagood ha scritto: Consigliato a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla lettura russa ma ne hanno timore o a tutti coloro che hanno letto le grandi opere ma gli mancano perle come questa :)


Brava Bibbagood: ottimo commento e splendido consiglio. Questo racconto è una vera perla: perfetto anche - ma non solo - nella sua brevità ;)

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12/03/2023 13:53 #62702 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Ho letto questo racconto di Tolstoj grazie alla recensione di Bea e al suo consiglio nel topic della challenge.
Purtroppo ho fatto fatica a finirlo nonostante sia meno di 100 pagine perché l'ho trovato angoscioso e pesante per la tematica, e duro da digerire per la totale insensibilità di amici e parenti del protagonista. Gli ultimi capitoli sono davvero dolorosi, specialmente per chi ha vissuto direttamente una malattia debilitante o indirettamente una malattia mortale di un proprio caro e ancora ha ricordi vividi. Tolstoj indaga bene l'animo umano, talmente bene che il racconto mi ha davvero riempito di pena e tristezza perché non c'è niente di esagerato nel patimento provato da Ivan. Io stessa, che pure non ho mai avuto chissà che problemi di salute, mi sono ritrovata in qualche momento della mia vita in cui stavo male a fare dei discorsi quasi simili con me stessa.
Credo che la paura della morte sia fin troppo comune nell'essere umano, insomma la proviamo tutti ma solo quando ci troviamo catapultati nel confronto con essa a causa di un evento (malattia, morte di qualcuno, incidente, ecc.). Nessuna persona pensa mai che un giorno morirà, è sempre una cosa che accade agli altri... non perché si creda di essere immortali ma perché è sempre un evento "lontanissimo" e quindi "ci sarà tempo per pensarci" e questo causa poi uno shock nel momento in cui la vita ci chiede il conto. Forse, se pensassimo di più alla morte, sprecheremmo meno la vita, assaporeremmo di più i momenti belli e "vivi", ci batteremmo per vivere la vita secondo i nostri valori e le nostre credenze e non per fare un piacere altrui... perché poi si verifica un po' quello che è successo al protagonista: scoprire di aver vissuto una vita senza valori, senza senso, senza un qualcosa che abbia un vero significato per se stessi.
Ho trovato davvero terribile la freddezza della famiglia e degli amici, chi andava al ballo, chi pensava al posto che Ivan avrebbe lasciato vacante una volta morto... addirittura la moglie non ha neanche visto che il marito aveva un piede nella fossa, gliel'ha dovuto dire il fratello! No comment! Non salvo nemmeno i dottori. L'unico essere umano, nel vero senso del termine, è Gerasim che capisce benissimo la situazione mortale del suo padrone e cerca di essere presente e di alleviargli, con compassione, le sofferenze per quanto possibile.
Il racconto spinge molto a riflettere su queste tematiche che sì, non sono per niente felici, ma fanno parte della vita.
Ho letto "La morte di Ivan Il'ic" in edizione Adelphi che sinceramente non consiglio a nessuno perché la traduzione di Tommaso Landolfi mi è sembrata piuttosto arcaica (infatti è del 1948) e penso di aver faticato parecchio con la lettura anche per questa ragione.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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04/01/2024 18:48 #65299 da greenintro
Risposta da greenintro al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Certamente è un classico che merita di essere letto, per la raffinata introspezione entro la quale viene rappresentato il percorso di interazione mentale tra la mente del personaggio e il crescente pensiero della morte. Farei una distinzione fra gusto personale e valore oggettivo dell'opera, da amante dei classici della letteratura russa, non ho percepito il fascino delle tipiche ambientazioni russe ottocentesche, è questo è stato un pò un vulnus rispetto alle mie aspettative di partenza, ma la cosa non solo non inficia assolutamente nulla riguardo l'oggettivo spessore letterario, ma si comprende anche come scelta in relazione alle finalità psicologiche del romanzo. Nel momento in cui tutta l'attenzione viene concentrata sul dialogo mentale tra l'Io e la propria concezione di idee come morte o sofferenza, inevitabilmente occorre sacrificare dello spazio alla trattazione degli ambienti esterni. La scarsa cura di questo aspetto è qualcosa che non mi spingerebbe personalmente a rileggerlo, a differenza di altri classici russi (amo la narrativa a tema filosofico e di introspezione, ma sono temi che nei romanzi preferisco veder anche in relazione a delle sensazioni emanate dai luoghi e dalle persone circostanti e non così tanto "mentalizzati"), ma non mi impedisce di consigliare l'opera a chiunque abbia interesse a leggere storie che abbiano il tema della morte e in generale della fragilità umana come centrale e sviluppato in modo profondo.

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04/01/2024 20:34 #65305 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Molto interessante la tua opinione, visto che invece io avevo avuto un'impressione opposta Secondo me è un'opera molto tipicamente russa, sia per le riflessioni sulla morte e sulla vita, sia quando Ivan Ilic ripensa alla sua vita e a quel che ha fatto. La consiglio in effetti a chi magari mi chiede un classico ma è prevenuto o spaventato dalla letteratura russa, perchè lo trovo sicuramente più accessibile di altro sia per la lunghezza che per, come dici tu, il tema universale della morte e della caducità della vita, che permettono un po'a chiunque di riconoscersi, mentre magari in altre opere vengono tratti temi che possono sembrarci a noi più lontani. Però non so, l'ho letto tre volte e mi ha sempre immerso in un'atmosfera tipica russa, incredibile come lo stesso libro dia impressioni così opposte

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06/01/2024 17:30 #65342 da greenintro
Risposta da greenintro al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Concordo. Volevo chiarire meglio quello che intendevo parlando di "ambientazioni russe" sacrificate. Per ambientazioni intendevo soprattutto la descrizioni dei luoghi fisici e degli spaccati di vita sociale che "attraversano" la trama, non l'aspetto strettamente concettuale/filosofico, su cui posso convenire si possano riscontrare le tracce della tradizione culturale russa. Cioè intendevo "ambientazione" da un punto di vista prevalentemente fisico e al massimo "di costume", più che inerente a un piano teorico. 

Faccio un raffronto per spiegarmi meglio con un altro romanzo russo che avevo iniziato a leggere, ma che ho interrotto, "Le anime salve" di Gogol. Qui le cose sembrano inverse, fortissima rilevanza nei dialoghi, nelle ambientazioni, del folclore russo, ma aspetto filosofico concettuale, non voglio dire inesistente, ma se non altro molto più "occultato". Questo perché si tratta un romanzo prevalentemente "en plen air", in movimento, all'aria aperta, soprattutto rurale, di contro a "La morte di Ivan Il'ic" che, al di là della parte iniziale, in cui emerge l'aspetto mondano della vita del protagonista, si concentra sempre più tra le quattro mura domestiche e soprattutto nell'interiorità di Ivan, tagliando inevitabilmente fuori le atmosfere classiche della società russa, gli ambienti, lo stile comunicativo della gente comune, anche se, come giustamente ricordavi, resta una forte "russità" dal punto di vista del tema teorico. Peraltro, tra i due, al netto dei "pro e contro" (sempre relativamente al gusto personale, ci mancherebbe) ho preferito "La morte..." alle "Anime salve", al punto che mi sono interrotto. La stessa Ilenia Zodiaco che seguo nei suoi consigli letterari, a mia domanda, mi ha risposto che ci sta, anche per un amante della letteratura russa, di trovarsi in difficoltà con le Anime Salve, perché pieno di riferimenti alla storia russa, non sempre presenti ad un lettore. In questo senso trovo "La morte di Ivan Il'ic" più universalistica, per così dire. 

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11/06/2025 16:48 #71195 da Gigi
Risposta da Gigi al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Un saluto a tutti. A suo tempo l'ho trovata una lettura davvero "riflessiva", per la profondità a cui è stato fatto riferimento nei commenti precedenti. Anche come stile non è male (si legge velocemente). 

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17/07/2025 22:48 - 17/07/2025 22:53 #71518 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Ho letto questo racconto, mi è piaciuto. 
È la prima opera che leggo di Tolstoj e l'ho trovata coinvolgente, profonda e, nelle prime pagine, anche divertente (ad es.: "cosa aveva di preciso? i dottori non sono riusciti a capirlo. Cioè, l’hanno capito, ma ciascuno a modo suo").
Mi impressiona il modo in cui l'autore si immedesima nella posizione di un malato, possiamo dire, terminale, descrivendo le varie tappe del rapporto con la morte, dalla negazione alla lotta all'accettazione. 
Indubbiamente, il rapporto con i parenti mette grande tristezza, eppure mi sembra che Tolstoj metta in luce la profonda solitudine che si accompagna alla malattia e alla morte, la quale sembra segnare una barriera invalicabile nel rapporto con gli altri.

dimenticavo di citare questo passaggio schiettamente leopardiano: "più si allontanava dall’infanzia, e più si avvicinava al suo presente, tanto più insignificanti e dubbie erano le gioie".
 
Ultima Modifica 17/07/2025 22:53 da davpal3.

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28/09/2025 12:36 #72130 da Gage
Risposta da Gage al topic "La morte di Ivan Il'ic" di Lev Tolstoj
Concordo pienamente con la tua analisi! “La morte di Ivan Il’ic” è uno di quei libri che ti scuotono nel profondo e ti obbligano a riflettere sull’esistenza e sulla morte. La scrittura di Tolstoj qui è davvero essenziale e tagliente, senza inutili digressioni: ogni parola pesa. Anche secondo me è uno dei suoi capolavori più riusciti. Oblomov merita sicuramente il suo 10, ma Ivan Il’ic arriva vicino!

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

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