ATTENZIONE: PUO' CONTENERE SPOILER
L'ho finito questo weekend e ho sentimenti contrastanti. In linea generale mi è piaciuto, ma ammetto che avevo delle aspettative più alte.
L'idea di fare una storia sulla servitù è stata sicuramente indovinata perché, in effetti, non si parla mai di loro nei romanzi vittoriani (almeno quelli che io ho letto), per cui è stato interessante vedere tutti quei lavori che facevano, alcuni veramente disgustosi (vedi il lavaggio delle pezze mestruali, pannolini, i pitali, fare il sapone, eviscerare un animale morto)... questo mi ha reso davvero molto più grata di ciò che abbiamo nell'era moderna: banalmente tutti i sanitari, la lavatrice, i vari tipi di saponi (ormai sono tutti di origine vegetale?) e che spesso davo per scontato!
Tuttavia, il difetto che riconosco all'autrice è di aver messo troppo modernità in un romanzo storico ambientato nell'Ottocento a cominciare dal linguaggio talvolta usato dell'autrice, passando per sottolineature eccessive su pitali e quant'altro (certe descrizioni ce le scordiamo in un romanzo ottocentesco), anche la parte della guerra è cruda e poi anche la figura di Sarah nel finale... insomma, il problema per me è stato che si vedeva lontano un miglio che il romanzo è di un'autrice contemporanea e questa cosa mi ha provocato stonature mentre leggevo.
Per quanto riguarda il finale, ovviamente era scontato, tuttavia io ho visto una Sarah fin troppo moderna che
    
Secondo me, i personaggi austeniani ne escono tutti malissimo: mr Bennet già non era il top, qui è pessimo...
    
La fine di Elizabeth mi ha stretto il cuore perché l'autrice l'ha trasformata in vanitosa, superficiale, attenta solo ai suoi bisogni (che dipendono da Darcy). Darcy stesso, quando ha già sposato Lizzie, mi pare antipatico ed orgoglioso con Sarah... e insomma, dove è il cambiamento del nostro cavaliere? Tra l'altro è risaputo che Darcy si comportasse meravigliosamente con la sua servitù.
Le altre sorelle rimangono, invece, più o meno uguali. Solo mrs Bennet per certi versi ne esce migliore perché vive una esistenza infelice per molto del suo tempo, non ha superato i traumi delle gravidanze (e probabilmente del matrimonio) ed è diventata dipendente dal cordiale liquoroso. Insomma la devo compatire, quando invece in "Orgoglio e pregiudizio" non ci vado per niente leggera con i commenti!
Wickham ovviamente è il peggiore di tutti, non c'è neanche da spiegare le motivazioni perché basta vedere come si comporta con Polly... leggendo sentivo sempre un senso di viscido e di disgusto.
Per quanto riguarda le tematiche: situazione donna (ovviamente), schiavitù, razzismo, l'altra faccia della società vittoriana, gli invisibili.
Su schiavitù e razzismo abbiamo quasi sempre Tol Bingley che in un modo o nell'altro è protagonista di questi temi, tra l'altro il razzismo nei suoi confronti lo vediamo nell'insospettabile mrs Hill. Sulla schiavitù, però, abbiamo anche la versione più reale e cioè lo sfruttamento di queste persone, come apprendiamo verso la fine, quando si parla della vita di James. Devo dire che avrei preferito un maggiore approfondimento su questi temi.
La situazione della donna è onnipresente e non può che essere così: la necessità di un matrimonio per essere rispettabili, l'essere comandate dal marito e dagli uomini in generale, essere ritenute sempre e comunque sgualdrinelle nel caso in cui si passeggiasse da sola o per un sorriso a un uomo, essere un oggetto (di cui vantarsi, abusare, ecc.).
L'altra faccia della società vittoriana: ovviamente la servitù per i ricchi e i benestanti, ma anche la guerra con le sue violenze e la scia degli invisibili, quei poveri che morivano per strada mendicando un tozzo di pane o che finivano in orfanotrofio dove continuavano ad essere denutriti. Ho notato che anche la servitù altrui è invisibile, lo vediamo ripetutamente con Sarah che si sente così con Darcy, il colonnello e non ricordo chi.
Infine aggiungo come tematica anche
    
La storia comunque mi è sembrata originale, innovativa in alcuni punti, poco verosimile in altri, però scorre molto bene dopo le prime 50 pagine (su questo concordo con emarpi). Ho trovato poco digeribile la parte sulla guerra ma qui è gusto personale, ho faticato molto anche in "Espiazione" allo stesso punto perché è un tema che non mi affascina neanche un po'.
Comunque, leggendo la nota dell'autrice apprendo che effettivamente compariva un valletto nel romanzo della Austen... non lo ricordavo proprio nonostante l'abbia letto più volte, voi ve lo ricordavate?
Nei ringraziamenti, invece, si scopre che il solaio dove dormiva Jame è esistito davvero nella vita della Baker, l'ho trovata una cosa carina (non so perché).