Devo ammettere che
L'amica geniale non mi ha mai ispirato e, complici vari pregiudizi, mi sono tenuta ben distante da questa lettura. Quest'estate però in Germania se ne è parlato tanto (lo Spiegel solamente ad agosto ha pubblicato almeno 4 articoli su di lei), dal momento che è stato finalmente tradotto il primo volume della tetralogia in tedesco. Ha avuto infatti un gran successo anche qui, ma la maggior parte della critica ritiene che l'anonimato ha limitato le possibilità della Ferrante di farsi conoscere di più all'estero, ritenendola quindi una scelta controproducente. In Italia invece è il contrario,sembra che il rimanere anonima sia stata la scelta di marketing più azzeccata. Ora che sembra che la sua identità sia stata rivelata (
www.ilsole24ore.com/art/cultura/2016-10-...DEqsgUB&refresh_ce=1
), chissà se cambierà qualcosa.
Io continuo ad essere poco attratta dall'opera. Ma ho provato a conoscere l'autrice tramite uno dei sui primi romanzi,
I giorni dell'abbandono, che è stato una piacevole scoperta (il quale però si svolge a Torino e la presenza della napolanità si rivela solamente tramite qualche ricordo, rendendo quindi il libro decisamente non neorealista come invece è stata definita
L'amica geniale, motivo principale del mio blocco). Ho trovato il linguaggio molto poetico, forse dopo un po' però fin troppo, le prime pagine vanno bene, ma poi diventa un po´ esagerato. Riesce a creare immagini forti per trasmettere il dolore della protagonista, abbandonata dal marito (“mi si erano spente le vene”, “non avevo voglia di reggere me stessa tutto il giorno”, ecc.), però si lascia andare troppo, fino a diventare innaturale: la gente non pensa in modo così poetico, soprattutto quando è triste. Utilizza questo linguaggio anche ne
L'amica geniale?Non mi piace la volgarità gratuita in libri e film e mi sembra questo libro ne sia un esempio: non capisco perché lei solo per il fatto di essere stata lasciata debba cominciare a essere volgare e pur prendendo coscienza di ciò, la ritiene una cosa normale. Se si è depressi si diventa volgari?
La poca credibilità linguistica si riflette purtroppo anche in alcuni aspetti della trama, su cui però non mi dilungo perchè non c'entra con
L'amica geniale, mentre credo che parlando dello stile dell'autrice non sono andata OT