Finito di leggere.
Alcune premesse. Ho adorato questo libro e al momento è la
migliore lettura che ho fatto nel 2021 (ebbene sì la mia adorata
Violette di
Cambiare l'acqua ai fiori è stata scavalcata da Philip). Altra premessa che in realtà è un ringraziamento. Grazie Club per avermi fatto scoprire Maugham. Sinceramente quando è stato scelto come autore dell'anno ho pensato "Ma chi è?" Spero mi sia perdonata l'ignoranza. Automaticamente ho scartato mentalmente la lettura dei suoi libri. Poi mi sono lasciata convincere da
@Anna96 che ne ha parlato molto bene.
Altra premessa. Questa lettura è un fuori programma della mia lista "Buoni propositi 2021", giusto per ricordare(mi) che a volte l'imprevisto può essere meglio del previsto
Venendo al libro.
La traduzione in italiano del titolo non la trovo appropriata. Il mio amico Fede, che avrebbe dovuto leggere con me, ma che invece mi ha abbandonata
mi ha detto che la traduzione letterale del titolo originale sarebbe
Del legame umano, assolutamente più giusto.
Come credo abbia già scritto Lorenzo (
@Novel67), Philip brama l'amore, ma ogni tipo e forma di amore, non solo quello di Mildred. Sicuramente ciò è stato determinato dal suo essere orfano e dalla sua grande curiosità per il genere umano.
Ho adorato Philip sin da bambino, la sua compostezza di fronte alla sofferenza emotiva, il suo amore per i libri, la sua intelligenza. E' stato bello vederlo crescere e seguire il suo percorso formativo fino a diventare uomo. Ad
@Ariel Phil ha ricordato
Stoner, ma
su questo non sono d'accordo, anche se condivido con lei la grande passione per entrambi.
Philip per natura è determinato e saggio (per quanto lo si possa essere nell'età che va dall'infanzia al giovane uomo), ma è anche impulsivo, cocciuto ed agisce sempre inseguendo le sue passioni. Nonostante la giovane età ha una grandissima consapevolezza che ovviamente aumenta con la crescita del protagonista. Philip intraprende molte strade, ma capisce quando è il momento di cambiare direzione
Philip è curioso, è la curiosità che lo porta a leggere i numerosi libri dello zio, a scegliere di non andare all'università a cui era predestinato, a vivere a Parigi nel bellissimo Quartiere Latino. E' la curiosità che lo spinge a venire in contatto con la miriade di personaggi presente in questo romanzo e da ognuno di loro ruba qualcosa. Philip fa esperienze ecco perché è così interessante (almeno ai miei occhi). Affronterà numerose situazioni girando per l'Europa e se la caverà sempre egregiamente, costruendo e mantenendo nel tempo forti legami, che sono poi la sua linfa vitale. Si mostrerà anche molto generoso, non solo con Mildred.
Il ritmo del libro è sempre piuttosto serrato - a onor del vero più nella prima parte - forse alcune digressioni sull'arte e sulla filosofia possono risultare un po' pesanti (anche se il ripassino sugli Impressionisti e Kant non mi è dispiaciuto affatto), ma il libro si legge molto molto bene e tiene incollati per vedere che fine farà Philip.
Ho notato che Maugham descrive minuziosamente il viso di ogni personaggio del libro (ce ne sono moltissimi) ma di Philip invece mi sembra che ci dica solo che ha un piede equino. Non ricordo una sua descrizione particolare come invece viene fatta per tutti gli altri. La cosa mi sembra curiosa, come se l'autore volesse mettere in evidenza di lui sono le caratteristiche dell'animo.
Alla fine la morale del libro può sembrare un po' banale
ma la conclusione a cui giunge Philip, dopo aver vissuto parte della sua vita con grande intensità, non è così scontata. La conclusione a cui giunge Philip dai più viene interpretata come una sconfitta, perché l'uomo tende a inseguire chimere per trovare la felicità.