Ho finito il libro e ieri mi ero data tantissimo da fare per postare il mio discorso e le mie impressioni, e non solo, ma una recensione mia, con citazioni di parti importanti del romanzo, come il discorso che Julien fa ai suoi allievi sulla grecità, archè, la bellezza che è terrore ecc.
Ero veramente orgogliosa di me stessa, perché ero riuscita a spoilerare le cose da spoiler, e le cose da dire, senza creare problemi ai futuri lettori. Quando ho finito tutta la mia bella spatafiata e ho mandato INVIA mi è comparso il Login del campeggio e non mi sono più potuta connettere. Ora ho scoperto che mi era scaduto il ticket dei 2o giorni e ho dovuto farmene dare un altro e rifare il collegamento. Così la mia "recensione opera d'arte delle mie meningi" è andata perduta, l'idea di ricominciare tutto d'accapo, cercando sul Kindle, le parti e le note che avevo sottolineato, per spiegare quello che secondo me rappresenta questo romanzo, mi ha lasciato con le pive nel sacco. Ne ho parlato poi con mio marito che ha risolto la questione dicendo che secondo lui questo è un romanzo di m....., ma si sa lui fa lo storico e non legge romanzi da un bel po', in più ha letto solo i classici, cos' per me doppia frustrazione: penso che ucciderò qualcuno magari un tedesco improvvisando un baccanale bevendo Ouzo. Che te ne pare?
Ma a parte gli scherzi, la Tratt ha scritto il romanzo nel 1992 quando frequentava veramente un college nel Vermont, è stato il suo primo romanzo, può anche essere che abbia incontrato alcune persone stravaganti.
2. L'incesto non è una perversione, secondo me, ed è molto più frequente di quanto tu non possa pensare.
La cosa più importante e il succo del libro è il confronto tra il mondo antico e quello moderno, la lotta dell'uomo fra istinti primordiali (la nostra famosa parte del cervello arcaico che possediamo tutt'ora) e la ragione dell'io, senza lasciarsi sopraffare dal Super Io.
Questo è quello attorno al quale la Tarrt si muove per tutto il suo romanzo, ed è questo che io ho colto. Il bere, il fumare marijuana, farsi di coca, di alcool, di sedativi, non sono altro che riti adolescenziali di iniziazione, purtroppo molto più pericolosi di quelli che facevano gli antichi Apaci e tribù varie d'America, i quali servivano a dimostrare alla tribù che un uomo era pronto a fare in guerriero, a una vita dura, impietosa.
Oggi i ragazzi nelle università si preparano a un lavoro civile, in una società che richiede troppo, compresa troppa competitività: "se sei bravo e lavori 12 ore al giorno, avrai soldi, una bella cosa, una vita comoda", ma chi ha già soldi e case comode cerca altro.
Leggi Freud:" Disagio delle civiltà" uno dei suoi ultimi scritti.
Ben vengano altri interventi, ma io la penso così, e ci vorranno grandi argomentazioni per farmi cambiare idea. Inoltre ho intenzione di rileggermi il libro per una seconda volta.
Trovo che la recensione su Wikipedia non dia per nulla ragione a quello che secondo me è un buon romanzo.