Martedì, 04 Novembre 2025

"La luna e i falò" di Cesare Pavese

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18/12/2019 12:20 #42212 da EmilyJane
"La luna e i falò" di Cesare Pavese è stato creato da EmilyJane
Ho finito da un po' La luna e i falò di Pavese. Non saprei bene che dire...se da una parte riconosco la bravura dell'autore dall'altra non posso nemmeno dire che mi sia piaciuto. È un romanzo in un certo modo molto crudo e soprattutto cupo. D'altronde, se non ricordo male, è l'ultimo libro che Pavese ha scritto prima di togliersi la vita.
Probabilmente in futuro proverò di nuovo a leggere qualcosa di suo perché, a differenza di altri autori italiani, mi ha lasciato qualcosa di indefinibile, nonostante il linguaggio e i temi (resistenza, ricerca delle origini)....forse sono i personaggi il suo punto di forza, quello che mi ha colpito.

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"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)

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05/02/2020 18:51 - 05/02/2020 18:52 #42756 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Apro questa discussione su un libro del quale, per anni, ho posticipato la lettura, sull'inspiegabile presupposto che fosse pesante e noioso (difficile da spiegare il motivo di tanta sciocchezza...però nella lettura c'è anche questo).

Gli spunti di riflessione potrebbero essere tanti:
sicuramente l'idea di questa connessione tra le fasi naturali e la fasi dell'uomo;
l'idea del fuoco rigeneratore;
la scrittura estremamente poetica di Pavese, il quale riesce comunque a far emergere tutta la crudezza della realtà e, quindi, la capacità di Pavese di delineare, in capitoli di poche pagine, immagini che rimangono a lungo nella mente del lettore.

Concludo dicendo che, nella bellezza della scrittura e nella continua connessione tra uomo ed elementi naturali, mi ha ricordato L'isola di Arturo, anche se continuo a preferire il libro della Morante.
Ultima Modifica 05/02/2020 18:52 da porthosearamis.

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05/02/2020 20:31 #42759 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Emiliano, che bei romanzi! Cesare Pavese: "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi......
e la Morante. Due grandi autori. L'Isola di Arturo, insuperabile.
Ecco le letture che vale davvero la pena di fare.
Se avessi più tempo riprenderei in mano tutti e due.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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05/02/2020 22:06 #42764 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese

Graziella ha scritto: Emiliano, che bei romanzi! Cesare Pavese: "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi......
e la Morante. Due grandi autori. L'Isola di Arturo, insuperabile.
Ecco le letture che vale davvero la pena di fare.
Se avessi più tempo riprenderei in mano tutti e due.

Potresti accantonare Proust. :evil:

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”
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08/02/2020 15:21 #42782 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Vittorio ma io quei due romanzi citati da Emiliano li ho già letti
Sono avanti ormai. Posso leggere i nuovi scrittori. Proust lo rileggo un po alla volta quando gli altri mi annoiano. Poi certo lo metto anche da parte. Faccio delle scelte. Il tempo è poco.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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08/02/2020 16:28 #42783 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Ma certo Graziella, stavo solo scherzando. ;)

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”

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02/08/2022 20:09 - 02/08/2022 20:09 #60107 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Dopo aver letto "Lessico famigliare", in cui si delinea la figura di Pavese, e alcune sue poesie e lettere, ho deciso di leggere "La luna e i falò". Avevo letto "La casa in collina" qui sul forum ( www.ilclubdellibro.it/forum/19-contempor....html?start=30#51364 ) e non mi era affatto piaciuto. Lo avevo trovato lento e ripetitivo.
"La luna e i falò" mi ha dato un'impressione migliore, anche se si conferma che il Pavese romanziere non mi colpisce particolarmente.
Si narra, in breve, di un orfano, cresciuto in povertà nelle campagne piemontesi, e poi scappato in America, dove si arricchì. Il romanzo racconta il suo ritorno nei luoghi dell'infanzia. 
Pavese descrive in maniera secondo me molto efficace il rapporto tra le persone e il senso di radicamento nel paese in cui si cresce. In effetti la prima parte del libro è praticamente quasi esclusivamente incentrata su questo aspetto e dopo un po' il concetto mi è venuto a noia. Questa frase comunque sintetizza bene il suo punto di vista: "un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella genete, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuoi, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".

La seconda parte, in cui sono descritte le vite di altre persone con cui il protagonista aveva avuto contatti nell'infanzia, è molto più interessante. Pavese ci mostra come in fondo gli esseri umani siano tutti uguali e indipendentemente dallo status sociale cerchino sempre qualcosa di più e di diverso da quello che hanno, con esiti spesso disastrosi. Pavese ha un particolare talento nel descrivere le miserie umane con un tono apparentemente distaccato (o "realistico"). La tragicità coinvolge tanto le famiglie contadine quanto quelle dei "padroni". Del resto, per Pavese la condizione umana è in fondo sempre uguale: "tutto succede come a noi. Dev'essere per forza così. I ragazzi, le donne, il mondo, non sono mica cambiati. (...) La vita è la stessa, e non sanno che un giorno si guarderanno in giro e anche per loro sarò tutto passato".

Il fascismo e la guerra sono trattati quasi incidentalmente e a mio avviso non con spirito di parte, bensì come forme dell'esperienza umana e del male. Pavese certo non equipara fascisti e partigiani, ma tende a equiparare la violenza che ha connotato l'azione degli uni e degli altri.

Infine, una bella frase sulla lettura: "sarai sempre un tapino se non leggi nei libri".
Ultima Modifica 02/08/2022 20:09 da davpal3.
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03/08/2022 08:09 #60109 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Ciao Davide, interessante la tua recensione, io non ho mai letto nulla di Pavese tranne i "Dialoghi con Leucò", che però ho rapidamente abbandonato. Diciamo che non è scattata la scintilla. Mi dispiacerebbe però tralasciare completamente questo autore della letteratura italiana, perché per altri versi mi attira.

Parli di Pavese romanziere, Pavese poeta l'hai letto? Com'è?

Di tutti gli aspetti che hai elencato, comunque, mi ha colpito questo passaggio finale:

Pavese ha un particolare talento nel descrivere le miserie umane con un tono apparentemente distaccato (o "realistico"). La tragicità coinvolge tanto le famiglie contadine quanto quelle dei "padroni". Del resto, per Pavese la condizione umana è in fondo sempre uguale: "tutto succede come a noi. Dev'essere per forza così. I ragazzi, le donne, il mondo, non sono mica cambiati. (...) La vita è la stessa, e non sanno che un giorno si guarderanno in giro e anche per loro sarò tutto passato".

Il fascismo e la guerra sono trattati quasi incidentalmente e a mio avviso non con spirito di parte, bensì come forme dell'esperienza umana e del male. Pavese certo non equipara fascisti e partigiani, ma tende a equiparare la violenza che ha connotato l'azione degli uni e degli altri.


Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
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03/08/2022 08:43 #60112 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese

lettereminute post=60109 userid=6958Ciao Davide, interessante la tua recensione, io non ho mai letto nulla di Pavese tranne i "Dialoghi con Leucò", che però ho rapidamente abbandonato. Diciamo che non è scattata la scintilla. Mi dispiacerebbe però tralasciare completamente questo autore della letteratura italiana, perché per altri versi mi attira.

Parli di Pavese romanziere, Pavese poeta l'hai letto? Com'è?

Di tutti gli aspetti che hai elencato, comunque, mi ha colpito questo passaggio finale:

Pavese ha un particolare talento nel descrivere le miserie umane con un tono apparentemente distaccato (o "realistico"). La tragicità coinvolge tanto le famiglie contadine quanto quelle dei "padroni". Del resto, per Pavese la condizione umana è in fondo sempre uguale: "tutto succede come a noi. Dev'essere per forza così. I ragazzi, le donne, il mondo, non sono mica cambiati. (...) La vita è la stessa, e non sanno che un giorno si guarderanno in giro e anche per loro sarò tutto passato".

Il fascismo e la guerra sono trattati quasi incidentalmente e a mio avviso non con spirito di parte, bensì come forme dell'esperienza umana e del male. Pavese certo non equipara fascisti e partigiani, ma tende a equiparare la violenza che ha connotato l'azione degli uni e degli altri.


Ho letto solo qualche poesia su internet. Come i libri, esprimono la sua inquietudine. Affronta però più direttamente il tema dell'amore. Del resto, penso che fossero scritti personali (come il diario "Il mestiere di vivere), infatti sono stati pubblicati postumi.

Le parti che hai citato sono quelle che mi hanno attratto maggiormente. Sono rimasto abbastanza scioccato dalla crudezza di alcuni passaggi. Aggiungo che Pavese si sofferma molto sulla condizione femminile (non so se con un punto di vista "moderno", ma sicuramente evidenziando i soprusi nei confronti delle donne).

Un altro aspetto che prima ho tralasciato è la critica verso la Chiesa o forse meglio il clero. Cito questo passaggio: "da ragazzo (...) credevo che la cove del prete fosse qualcosa come il tuono, come il cielo, come le stagioni, che servisse alle campagne, ai raccolti, alla salute dei vivi e dei morti. Adesso mi accorsi che i morti servivano a lui. Non bisogna invecchiare nè conoscere il mondo".
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25/08/2022 18:04 #60325 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La luna e i falò" di Cesare Pavese
Dal momento che vi era già una discussione su questo libro, ho spostato qui gli ultimi messaggi di Davide e Maria Chiara ;-)

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Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

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Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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