Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Una questione privata" di Beppe Fenoglio

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28/03/2021 20:01 - 28/03/2021 20:02 #51721 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Sto andando avanti nella lettura e continuo a trovare poetico questo romanzo che per me è il primo di Fenoglio.
Ho letto i commenti precedenti e chiedo a Mulaki, ma anche a me stessa e agli altri, e se la ricerca di Giorgio per sapere non fosse semplice gelosia?
Provo ad immedesimarmi (con molta difficoltà) nella vita di un partigiano sulle quelle colline, il freddo, la paura, la stanchezza, l'abbrutimento.
Rivedere la casa di Fulvia riporta Milton ad un periodo felice, all'amore, alla vita che né lui, né i suoi compagni stanno più vivendo. La possibilità di rivedere Fulvia dopo la guerra è forse l'unica speranza di vita a cui Milton può aggrapparsi, forse è l'unica molla che lo spinge ad andare avanti, più della liberazione dai fascisti.
Milton ha ucciso un uomo e ha visto altri uccidere, combatte per degli ideali, ma vive in un contesto di morte, potersi aggrappare ad una speranza di rinascita quando tutto sarà finito può essere un "motore" importante, se non l'unico.
Immagino Milton in preda a questi sentimenti quando viene a sapere di una possibile storia tra Fulvia e Giorgio, se così fosse la sua speranza di una nuova vita dopo la guerra viene a svanire. Forse allora la ricerca spasmodica di Giorgio non è tanto per gelosia, quanto piuttosto la necessità di mantenere in vita quella speranza di poter vivere un amore dopo la guerra.

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Ultima Modifica 28/03/2021 20:02 da nautilus.
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29/03/2021 11:19 #51730 da Federico
Risposta da Federico al topic "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Commento a fine libro.

Il romanzo racconta la vita da partigiano e la quotidianità della guerra civile. C’è tanta azione, in continuazione i personaggi si raccontano vicende che con la storia principale non hanno nulla a che fare, ma che ci permettono di avere una visione della Resistenza scevra di retorica. Per quanto l’autore sia schierato, non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra. Le vicende della fucilazione del ragazzino e della rasatura della donna lo dimostrano: si vedono sia il fascista mosso da compassione per il ragazzino che il partigiano spietato che vuole uccidere una donna solo perché continua a insultarli.

In questa guerra che tutto stravolge, ci si schiera. Quindi vi sono i partigiani contro i fascisti, vi sono i partigiani azzurri contro quelli rossi, all’interno degli azzurri stessi vi sono divisioni di classe (operai e studenti). E’ un continuo tracciare linee, confini, che porta sì ad avere una forte identità personale e un certo cameratismo con i compagni del gruppo di appartenenza, ma anche ad avere forti contrasti e divisioni tra appartenenti a gruppi diversi.

Le rivalità personali non vengono taciute, così come vengono palesate la disorganizzazione, le inadeguatezze, le mancanze e le viltà dei partigiani. Fenoglio è obiettivo, chiaro e lucido nella descrizione degli uomini e delle vicende, sia in termini di pensiero che di stile. Non ci sono orpelli, non si enfatizza, non c’è sentimentalismo.

Lo sguardo è personale perché si insegue Milton, questo eroe solitario, un po’ romantico e un po’ disperato e destinato a perdere. Ma il racconto è di azione più che di introspezione. La riflessione viene lasciata quasi completamente alla trama: il protagonista intuisce che ciò che fino a quel momento ha dato significato alla sua vita, ossia il suo amore per Fulvia, potrebbe non esser altro che un’illusione. Allora va, disperatamente e con grande determinazione, alla ricerca della verità, affrontando ostacoli, insidie, nascondendosi, ammazzando, inseguendo l’interesse personale, privato. Il suo egoismo, agli occhi degli altri, potrebbe sembrare grande dedizione alla causa partigiana e alla liberazione del suo migliore amico, ma noi lettori sappiamo che è solo per se stesso che fa ciò che fa.
La paura di aver buttato la vita dietro una falsa illusione e alla fine morire inseguendo una verità che non saprà mai: questo è il destino di tutti gli uomini.

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30/03/2021 19:03 #51750 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Dopo aver letto con attenzione le vostre osservazioni, eccomi qui anch'io a commentare.

Pur ribadendo un certo distacco emotivo – dovuto a motivi esclusivamente letterari - nei confronti di autori, scenari e tematiche della letteratura sulla Resistenza, devo ammettere che Una questione privata è un gran bel libro, che mi ha colpito e che mi è piaciuto.

Per quanto indubbiamente calzante appaia il paragone con l’Orlando Furioso istituito da Italo Calvino, a me il nome di battaglia assunto dal protagonista ha fatto immediatamente pensare al poeta John Milton ed al suo Paradiso perduto. Non è forse un caso infatti che - nell’inferno della guerra - la villa di Fulvia riappaia al nostro Milton come luogo d’incanto e di delizia quasi incontaminato. Non solo nei ricordi. Poi, improvvisamente, un terribile sospetto – non si sa quanto giustificato - sorge a guastare e a sporcare ogni cosa e a determinare la “caduta”.

Da quel momento in poi solo una cosa diventa importante: la ricerca della verità. Ma è poi così importante, sapere come sono andate le cose? Direi di no, come lo stesso finale – a mio avviso, molto suggestivo e tutt’altro che incompiuto - lascerebbe supporre.

Perché Milton non è attratto tanto dalla verità - che avrebbe potuto benissimo appurare ancor prima dello scoppio della guerra - quanto dal sogno, dall’illusione. La sua assume così ben presto i nebbiosi connotati d’una caccia ai fantasmi - in cui né Fulvia, né Giorgio, né lo stesso Milton ricoperto di fango hanno più sembianze reali - destinata a riportarlo sempre allo stesso punto: quello di partenza, che è appunto rappresentato da quella sorta di giardino dell’Eden in cui tutto ha avuto inizio e in cui – forse – è scritta anche la parola fine.

Come dicevo, mi ha molto colpito questa “circolarità” della vicenda, che ruota intorno ai ricordi e si culla sulle note d’una canzone che rimanda a un luogo immaginario dove i sogni possono davvero diventare realtà (somewhere over the rainbow).

Ecco: per me, Una questione privata è stata anzitutto il lungo, disperato, inseguimento di questo sogno e di questi ricordi. E tutto sommato, non credo neppure che tale inseguimento alla fine sia stato vano: perché che sia scampato o meno ai tedeschi, Milton non ha mai smesso di correre verso la meta.

Poi c’è ovviamente la questione della guerra civile, su cui già si sono espressi altri prima di me e che non starò dunque qui a sviscerare ulteriormente. Basterà solo dire che se la Resistenza in Una casa in collina di Pavese m'aveva a tratti annoiato, con Fenoglio l'attenzione è stata sempre ben desta. Ma forse solo perché qui - accanto alle vicende storiche - ho colto (o magari solamente immaginato) un vero tratto romanzesco che là m'è parso invece del tutto assente e di cui ho avvertito la mancanza.
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31/03/2021 15:28 #51764 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Mi mancano due capitoli per terminare il libro, ma non credo che la mia opinione cambierà alla fine e concordo con te Lorenzo sul fatto che Una questione privata sia veramente un bel libro.
Lo trovo struggente, come detto più volte poetico e forte allo stesso tempo.
La scrittura di Fenoglio è asciutta e veloce anche quando descrive momenti tragici
Attenzione: Spoiler!

ma sa offrirci momenti di liricità nella descrizione dei ricordi o di alcuni particolari
L'unico sorriso lo faceva, quella casa, dalla parte del tetto rimessa a nuovo, ma faceva senso, come un garofano rosso infilato nei capelli di una vecchia megera.
Sono curiosa di leggere il finale a cui spero di arrivare questa sera.

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04/04/2021 00:43 #51836 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Una questione privata" di Beppe Fenoglio
Ho terminato già da qualche giorno la lettura e confermo le positive sensazioni iniziali.
Secondo Italo Calvino Una questione privata è il libro che tutti gli scrittori della Resistenza, compreso lui, avrebbero voluto scrivere.
Fenoglio è stato in grado di descrivere la Resistenza in maniera vera pur non parlandone direttamente, ma raccontandoci una storia d’amore. Eppure mentre Milton insegue la verità non si può fare a meno di sentirsi parte di quelle colline, di quel fango, di quella nebbia e di quella pioggia che penetra nelle ossa. Milton più che la verità insegue un’illusione, ma intanto la sua corsa ci mostra in maniera vivida la crudeltà della guerra che rende tutti barbari e che non guarda in faccia nessuno, uomini, donne, bambini, ricchi, poveri.

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

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