Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates

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20/03/2021 20:57 #51546 da bibbagood
"Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates è stato creato da bibbagood
Dopo tanto tempo che voglio leggere qualcosa di questa autrice, tra le più prolifiche e famose del mondo letterario americano contemporaneo, ho iniziato questo libro e sono arrivata a metà.

Per adesso si sta rivelando un po' una delusione, mi risulta quasi noioso. Lo trovo zeppo di vittimismo, di melodrammaticità. Ammetto che il mio giudizio è fortemente influenzato dall'accostamento con una lettura fatta di recente, tematicamente simile, ma stilisticamente completamente diversa, ovvero L' educazione di Tara Westover. In quest'ultimo infatti l'autrice tratta determinate tematiche con una freddezza e indifferenza particolari, mettendo una grandissima distanza tra lei e la narrazione. In "Ho fatto la spia" è esattamente il contrario, c'è tutta l'emotività che manca nel libro della Westover, e leggendoli uno di seguito all'altro è la narrazione della Oates a stuccarmi.
Ho letto però commenti bellissimi riguardo a "Ho fatto la spia", quindi probabilmente da un punto di vista più oggettivo riesce tramite le sue tematiche a coinvolgere e scuotere come a me è invece successo con la descrizione delle stesse tematiche nell'altro libro ;) .
Oltre allo stile, che mi sta rendendo insofferente perchè troppo piagnucoloso, non mi entusiasma neanche come affronta i principali temi del libro. Trovo infatti abbastanza scontata la presentazione della tematica razzista, e non mi son sentita un granchè coinvolta neanche quando si parla di abusi; nè mi dispiace più di tanto per la situazione della protagonista :dry: .
Come per il libro della Westover, trovo però anche qui ben riuscito e molto forte il sentimento di senso di colpa e autogiustificazione proprio delle vittime di abusi (psichici e fisici), che preferiscono subire per non dover esser costrette ad affrontare la realtà davanti cui sarebbero poste qualora decidessero di reagire.
Un altro pregio è che si fa leggere sicuramente bene, è uno stile molto scorrevole, ma contemporaneamente curato (anche se lo trovo un po' troppo ripetitivo).

Continuo nella lettura, ma sono curiosa di vedere se qualcun altro qui lo ha letto e riesce a farmi vedere alcuni aspetti positivi che a me sfuggono :laugh:

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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21/03/2021 18:19 - 21/03/2021 18:25 #51556 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates
Ho concluso oggi il libro.
Complessivamente mi è piaciuto, anche se riconosco che ha dei difetti.
Mi sembra che i temi principali siano tre o quattro.
1) Il rapporto tra tradimento e morale. È giusto "tradire" qualcuno per ragioni morali? La protagonista è marchiata a vita dalla famiglia per averla tradita... Neanche dopo anni viene perdonata ed è costretta a un esilio perpetuo. Mi ha fatto venire in mente il tradimento nel contesto mafioso, ad esempio la vicenda di Peppino Impastato, ma anche quella di Buscetta (che ha sempre negato di aver tradito la mafia... Sarebbero stati i varii Riina e co. ad aver tradito i veri ideali mafiosi).
2) Il rapporto con la famiglia e in particolare figli-genitori. Ho apprezzato moltissimo la descrizione dell'atmosfera familiare, dominata dalla violenza (anche "silente" o sottintesa) del padre. Mi sembra che dal romanzo emerga l'eterno rapporto amore-odio tra genitori e figli. La protagonista, maltrattata in ogni modo dalla famiglia, non riesce a smettere di "amarla". Ma l'autrice sembra evidenziare che questo amore sia un legame sostanzialmente insensato.
3) Gli abusi sessuali. Ho trovato molto interessante la rappresentazione della psiche della protagonista. Come ha detto Beatrice, si percepisce l'assurdo senso di colpa delle vittime... Le figure maschili sono quasi tutte negative e il sesso è praticamente sempre solo un modo per (mostrare di poter) esercitare un potere sulle donne. L'amore nel libro praticamente non esiste.
4) Il razzismo. E' vero che questo tema viene trattato in maniera un po' banale, però secondo me viene ben rappresentato come il razzismo sia spesso qualcosa di inespresso, strisciante nella società.

Passando ai difetti, secondo me ci sono alcune forzature nella trama.
Attenzione: Spoiler!

Inoltre, forse l'autrice ha voluto mettere insieme tanti temi che non collimano molto tra loro.
Ultima Modifica 21/03/2021 18:25 da davpal3.
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23/03/2021 23:09 - 23/03/2021 23:15 #51613 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates

davpal3 ha scritto: Complessivamente mi è piaciuto, anche se riconosco che ha dei difetti.


Ottimo, io devo sforzarmi di riconoscere che il libro ha dei pregi, tu che abbia dei difetti :laugh:

Ho finito anche io il libro e secondo me riesce quasi a peggiorare in quanto a vittimismo e stucchevolezza andando avanti :dry: Tutta la parte centrale, da quando lei lascia la casa della zia a quando torna a fare un giro a South Niagara non c'entra assolutamente niente, a tratti mi scordavo della storia principale.

davpal3 ha scritto: 1) Il rapporto tra tradimento e morale. È giusto "tradire" qualcuno per ragioni morali? La protagonista è marchiata a vita dalla famiglia per averla tradita... Neanche dopo anni viene perdonata ed è costretta a un esilio perpetuo. Mi ha fatto venire in mente il tradimento nel contesto mafioso, ad esempio la vicenda di Peppino Impastato, ma anche quella di Buscetta (che ha sempre negato di aver tradito la mafia... Sarebbero stati i varii Riina e co. ad aver tradito i veri ideali mafiosi).


Non saprei riguardo alla mafia; sì, l'atteggiamento della famiglia è molto mafioso, ma sinceramente non ho visto nel tradimento di lei un tradimento per ragioni morali. Aveva 12 anni ed era sconvolta, lei stessa non fa altro che rompere in tutto il libro sottolineando come non si fidi più di poliziotti e assistenti sociali perchè l'hanno tradita in quell'occasione, in cui si era lasciata andare senza neanche accorgersi di cosa stava dicendo. La ragione è puramente istintiva, non razionale.

davpal3 ha scritto: 2) Il rapporto con la famiglia e in particolare figli-genitori. Ho apprezzato moltissimo la descrizione dell'atmosfera familiare, dominata dalla violenza (anche "silente" o sottintesa) del padre. Mi sembra che dal romanzo emerga l'eterno rapporto amore-odio tra genitori e figli. La protagonista, maltrattata in ogni modo dalla famiglia, non riesce a smettere di "amarla". Ma l'autrice sembra evidenziare che questo amore sia un legame sostanzialmente insensato.


Infatti io mi ritrovo più nell'opinione dell'autrice che nella tua :laugh: Va bene che alcune dinamiche famigliari, alcuni traumi infantili, sono inspiegabili a chi non ha mai dovuto vivere niente del genere, ma nel libro mi sembra che questo attaccamento di Violet alla famiglia sia descritto come veramente insensato. Riguardo alla famiglia ho vagamente apprezzato altre dinamiche, come il ruolo che viene dato alla madre/donna, che non può mai essere sè stessa, fino alla fine, anche nella malattia; che deve rinnegare una figlia perchè cosi vuole il marito (stessa identica cosa che succede ne L'educazione, ma descritta mille volte meglio).

davpal3 ha scritto: 3) Gli abusi sessuali. Ho trovato molto interessante la rappresentazione della psiche della protagonista. Come ha detto Beatrice, si percepisce l'assurdo senso di colpa delle vittime... Le figure maschili sono quasi tutte negative e il sesso è praticamente sempre solo un modo per (mostrare di poter) esercitare un potere sulle donne. L'amore nel libro praticamente non esiste.

Secondo me invece non è rappresentata particolarmente bene la sua psiche, proprio quelle scene sembrano un miscuglio pessimo tra superficialità narrativa e vittimismo. Penso invece che ci sia amore nel rapporto con Tyrell, ma mamma mia, poteva pure sforzarsi di argomentarlo meglio dopo averci rotto le scatole su scene e riflessioni che si ripetono capitolo dopo capitolo :angry: è secondo me proprio in questo rapporto che si può vedere un voler riprendere in mano la sua vita, un voler voltare pagina, l'essere cresciuta. Ma buttato lì così toglie anche quest'ultimo pregio.

davpal3 ha scritto: 4) Il razzismo. E' vero che questo tema viene trattato in maniera un po' banale, però secondo me viene ben rappresentato come il razzismo sia spesso qualcosa di inespresso, strisciante nella società.


Mah, non saprei. Penso nel libro funzioni abbastanza il concetto di "razzismo bianco", che sono riuscita ad apprezzare anche se con molte riserve, visto che anche qui ci ho trovato superficialità, ma sicuramente l'ho trovato piuttosto appropriato e calzante nel contesto della narrazione. Ma il razzismo verso le comunità di colore lo avrebbe descritto in modo più incisivo una ragazzina di 5 anni facendo un disegno. Mamma mia, riflessioni di una ovvietà imbarazzante, buttate lì solo perchè ha deciso che doveva mettercele. Tipo quando Violet sta cercando la casa della madre di Hadrian e si ferma quella signora a chiederle se può aiutarla: tutta quella considerazione patetica sul fatto che la tipa l'avesse presa per la padrona di casa e non per un'amica! ma dai!

davpal3 ha scritto: Passando ai difetti, secondo me ci sono alcune forzature nella trama.

Attenzione: Spoiler!

Inoltre, forse l'autrice ha voluto mettere insieme tanti temi che non collimano molto tra loro.


Ecco, in questo concordiamo: ha messo in 350 pagine tutti i melodrammi possibili. E poi sì, sta ragazza anche senza barbiturici è narcolessica! E la cosa non viene minimamente affrontata, manco dall'assistente sociale, addosso alla quale cade letteralemte e improvvisamente addormentata!

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Ultima Modifica 23/03/2021 23:15 da bibbagood.
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23/03/2021 23:34 #51615 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates

bibbagood ha scritto: Infatti io mi ritrovo più nell'opinione dell'autrice che nella tua :laugh: Va bene che alcune dinamiche famigliari, alcuni traumi infantili, sono inspiegabili a chi non ha mai dovuto vivere niente del genere, ma nel libro mi sembra che questo attaccamento di Violet alla famiglia sia descritto come veramente insensato. Riguardo alla famiglia ho vagamente apprezzato altre dinamiche, come il ruolo che viene dato alla madre/donna, che non può mai essere sè stessa, fino alla fine, anche nella malattia; che deve rinnegare una figlia perchè cosi vuole il marito (stessa identica cosa che succede ne L'educazione, ma descritta mille volte meglio).
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Chiarisco solo questo punto.
Volevo dire che Oates mostra che l’amore familiare è sempre o comunque generalmente insensato. È un affetto “naturale”, che spesso contrasta con ogni logica e non ha una vera giustificazione.

Quanto a quella scena della madre, pensa che io l’avevo interpretato come segno di grande amore :laugh: :laugh: Maschilismo inconscio :laugh:

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24/03/2021 20:31 #51635 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates

davpal3 ha scritto:
Quanto a quella scena della madre, pensa che io l’avevo interpretato come segno di grande amore :laugh: :laugh: Maschilismo inconscio :laugh:


Non so se sia stata peggio la lettura del libro o dei tuoi commenti :pinch: :silly: Fortunatamente la lettura condivisa ci permette di notare altri punti di vista e rivedere la propria interpretazione di alcune cose :whistle: . Cioè, la madre è palesemente infelice, rosica da quarant'anni per una vita che ha la sensazione di non aver mai vissuto, anche quando si accenna a varie storie che ha avuto il padre l'autrice dice che la madre non avrebbe mai potuto lasciarlo, visto che dipendeva economicamente da lui. Come ne L' educazione, anche qui questo è un concetto chiave: non permettere alla donna di essere intellettivamente ed economicamente indipendente, così che non se ne può andare perchè l'unica alternativa è restare (stessa identica riflessione era stata fatta capitoli prima a proposito della zia).
Rifletti, maschilista inconscio :laugh: :laugh:

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24/03/2021 22:21 #51642 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "Ho fatto la spia" di Joyce Carol Oates

bibbagood ha scritto:

davpal3 ha scritto:
Quanto a quella scena della madre, pensa che io l’avevo interpretato come segno di grande amore :laugh: :laugh: Maschilismo inconscio :laugh:


Non so se sia stata peggio la lettura del libro o dei tuoi commenti :pinch: :silly: Fortunatamente la lettura condivisa ci permette di notare altri punti di vista e rivedere la propria interpretazione di alcune cose :whistle: . Cioè, la madre è palesemente infelice, rosica da quarant'anni per una vita che ha la sensazione di non aver mai vissuto, anche quando si accenna a varie storie che ha avuto il padre l'autrice dice che la madre non avrebbe mai potuto lasciarlo, visto che dipendeva economicamente da lui. Come ne L' educazione, anche qui questo è un concetto chiave: non permettere alla donna di essere intellettivamente ed economicamente indipendente, così che non se ne può andare perchè l'unica alternativa è restare (stessa identica riflessione era stata fatta capitoli prima a proposito della zia).
Rifletti, maschilista inconscio :laugh: :laugh:


Che fosse infelice c’ero arrivato anche io, eh :lol:
Anzi secondo me si descrive benissimo lo stato di soggezione in cui lei vive rispetto al marito. Quando deve scegliere tra lui e figli non ha nessuna esitazione...
Almeno questo aspetto è trattato bene !

Comunque tutte queste divergenze mi fanno ripensare al pasticciaccio.... deve essere un capolavoro ! :P

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