davpal3 ha scritto: Complessivamente mi è piaciuto, anche se riconosco che ha dei difetti.
Ottimo, io devo sforzarmi di riconoscere che il libro ha dei pregi, tu che abbia dei difetti
Ho finito anche io il libro e secondo me riesce quasi a peggiorare in quanto a vittimismo e stucchevolezza andando avanti

Tutta la parte centrale, da quando lei lascia la casa della zia a quando torna a fare un giro a South Niagara non c'entra assolutamente niente, a tratti mi scordavo della storia principale.
davpal3 ha scritto: 1) Il rapporto tra tradimento e morale. È giusto "tradire" qualcuno per ragioni morali? La protagonista è marchiata a vita dalla famiglia per averla tradita... Neanche dopo anni viene perdonata ed è costretta a un esilio perpetuo. Mi ha fatto venire in mente il tradimento nel contesto mafioso, ad esempio la vicenda di Peppino Impastato, ma anche quella di Buscetta (che ha sempre negato di aver tradito la mafia... Sarebbero stati i varii Riina e co. ad aver tradito i veri ideali mafiosi).
Non saprei riguardo alla mafia; sì, l'atteggiamento della famiglia è molto mafioso, ma sinceramente non ho visto nel tradimento di lei un tradimento per ragioni morali. Aveva 12 anni ed era sconvolta, lei stessa non fa altro che rompere in tutto il libro sottolineando come non si fidi più di poliziotti e assistenti sociali perchè l'hanno tradita in quell'occasione, in cui si era lasciata andare senza neanche accorgersi di cosa stava dicendo. La ragione è puramente istintiva, non razionale.
davpal3 ha scritto: 2) Il rapporto con la famiglia e in particolare figli-genitori. Ho apprezzato moltissimo la descrizione dell'atmosfera familiare, dominata dalla violenza (anche "silente" o sottintesa) del padre. Mi sembra che dal romanzo emerga l'eterno rapporto amore-odio tra genitori e figli. La protagonista, maltrattata in ogni modo dalla famiglia, non riesce a smettere di "amarla". Ma l'autrice sembra evidenziare che questo amore sia un legame sostanzialmente insensato.
Infatti io mi ritrovo più nell'opinione dell'autrice che nella tua

Va bene che alcune dinamiche famigliari, alcuni traumi infantili, sono inspiegabili a chi non ha mai dovuto vivere niente del genere, ma nel libro mi sembra che questo attaccamento di Violet alla famiglia sia descritto come veramente insensato. Riguardo alla famiglia ho vagamente apprezzato altre dinamiche, come il ruolo che viene dato alla madre/donna, che non può mai essere sè stessa, fino alla fine, anche nella malattia; che deve rinnegare una figlia perchè cosi vuole il marito (stessa identica cosa che succede ne L'educazione, ma descritta mille volte meglio).
davpal3 ha scritto: 3) Gli abusi sessuali. Ho trovato molto interessante la rappresentazione della psiche della protagonista. Come ha detto Beatrice, si percepisce l'assurdo senso di colpa delle vittime... Le figure maschili sono quasi tutte negative e il sesso è praticamente sempre solo un modo per (mostrare di poter) esercitare un potere sulle donne. L'amore nel libro praticamente non esiste.
Secondo me invece non è rappresentata particolarmente bene la sua psiche, proprio quelle scene sembrano un miscuglio pessimo tra superficialità narrativa e vittimismo. Penso invece che ci sia amore nel rapporto con Tyrell, ma mamma mia, poteva pure sforzarsi di argomentarlo meglio dopo averci rotto le scatole su scene e riflessioni che si ripetono capitolo dopo capitolo

è secondo me proprio in questo rapporto che si può vedere un voler riprendere in mano la sua vita, un voler voltare pagina, l'essere cresciuta. Ma buttato lì così toglie anche quest'ultimo pregio.
davpal3 ha scritto: 4) Il razzismo. E' vero che questo tema viene trattato in maniera un po' banale, però secondo me viene ben rappresentato come il razzismo sia spesso qualcosa di inespresso, strisciante nella società.
Mah, non saprei. Penso nel libro funzioni abbastanza il concetto di "razzismo bianco", che sono riuscita ad apprezzare anche se con molte riserve, visto che anche qui ci ho trovato superficialità, ma sicuramente l'ho trovato piuttosto appropriato e calzante nel contesto della narrazione. Ma il razzismo verso le comunità di colore lo avrebbe descritto in modo più incisivo una ragazzina di 5 anni facendo un disegno. Mamma mia, riflessioni di una ovvietà imbarazzante, buttate lì solo perchè ha deciso che doveva mettercele. Tipo quando Violet sta cercando la casa della madre di Hadrian e si ferma quella signora a chiederle se può aiutarla: tutta quella considerazione patetica sul fatto che la tipa l'avesse presa per la padrona di casa e non per un'amica! ma dai!
davpal3 ha scritto: Passando ai difetti, secondo me ci sono alcune forzature nella trama.
Inoltre, forse l'autrice ha voluto mettere insieme tanti temi che non collimano molto tra loro.
Ecco, in questo concordiamo: ha messo in 350 pagine tutti i melodrammi possibili. E poi sì, sta ragazza anche senza barbiturici è narcolessica! E la cosa non viene minimamente affrontata, manco dall'assistente sociale, addosso alla quale cade letteralemte e improvvisamente addormentata!