Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati

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23/04/2021 21:42 #52574 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
@ Lorenzo: 
da leggere la pagina da il Processo, cap. IX davanti alla legge. Purtroppo non riesco a fare copia e incolla.
 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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24/04/2021 15:13 #52586 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
Kafka da “Il Processo” capitolo IXDavanti alla legge sta un guardiano. Un uomo di campagna viene da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere alla legge. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire.L’uomo dopo aver riflettuto chiede se più tardi gli sarà possibile. « Può darsi, » dice il guardiano, « ma adesso no ». Poiché la porta di ingresso alla legge è aperta come sempre e il guardiano si scosta un po’, l’uomo si china per dare, dalla porta, un’occhiata nell’interno.Il guardiano, vedendolo, si mette a ridere, poi dice : « Se ti attira tanto, prova a entrare ad onta del mio divieto. Ma bada : io sono potente. E sono solo l’ultimo dei guardiani. All’ingresso di ogni sala stanno dei guardiani, uno più potente dell’altro. Già la vista del terzo riesce insopportabile anche a me. »L’uomo di campagna non si aspettava tali difficoltà ; la legge, nel suo pensiero, dovrebbe esser sempre accessibile a tutti ; ma ora, osservando più attentamente il guardiano chiuso nella sua pelliccia, il suo gran naso a becco, la lunga e sottile barba nera all’uso tartaro decide che gli conviene attendere finché otterrà il permesso.Il guardiano gli dà uno sgabello e lo fa sedere a lato della porta. Giorni e anni rimane seduto lì. Diverse volte tenta di esser lasciato entrare, e stanca il guardiano con le sue preghiere. Il guardiano sovente lo sottopone a brevi interrogatori, gli chiede della sua patria e di molte altre cose, ma sono domande fatte con distacco, alla maniera dei gran signori, e alla fine conclude sempre dicendogli che non può consentirgli l’ingresso.L’uomo, che si è messo in viaggio ben equipaggiato, dà fondo ad ogni suo avere, per quanto prezioso possa essere, pur di corrompere il guardiano, e questi accetta bensì ogni cosa, però gli dice : « Lo accetto solo perché tu non creda di aver trascurato qualcosa. »Durante tutti quegli anni l’uomo osserva il guardiano quasi incessantemente ; dimentica che ve ne sono degli altri, quel primo gli appare l’unico ostacolo al suo accesso alla legge. Impreca alla propria sfortuna, nei primi anni senza riguardi e a voce alta, poi, man mano che invecchia, limitandosi a borbottare tra sè.Rimbambisce, e poiché, studiando per tanti anni il guardiano, ha individuato anche una pulce nel collo della sua pelliccia, prega anche la pulce di intercedere presso il guardiano perché cambi idea.Alla fine gli s’affievolisce il lume degli occhi, e non sa se è perché tutto gli si fa buio intorno, o se siano i suoi occhi a tradirlo. Ma ora, nella tenebra, avverte un bagliore che scaturisce inestinguibile dalla porta della legge.Non gli rimane più molto da vivere. Prima della morte tutte le nozioni raccolte in quel lungo tempo gli si concentrano nel capo in una domanda che non ha mai posta al guardiano ; e gli fa cenno, poiché la rigidità che vince il suo corpo non gli permette più di alzarsi. Il guardiano deve abbassarsi grandemente fino a lui, dato che la differenza delle stature si è modificata a svantaggio dell’uomo.« Che cosa vuoi sapere ancora ? » domanda il guardiano, « sei proprio insaziabile. » « Tutti si sforzano di arrivare alla legge, » dice l’uomo, « e come mai allora nessuno in tanti anni, all’infuori di me, ha chiesto di entrare ? »Il guardiano si accorge che l’uomo è agli estremi e, per raggiungere il suo udito che già si spegne, gli urla : « Nessun altro poteva ottenere di entrare da questa porta, a te solo era riservato l’ingresso. E adesso vado e la chiudo. »

@ Novel 67, Lorenzo. 
Visto che hai citato Kafka:
Fortezza/Castello, mi ho messo qui da leggere una paginetta che riguarda il tipo che aspetta tutta la vita e non sa che c'era una porta aperta solo per lui. La pagina viene dal Processo, ed è molto significativa. 
Se ti va e hai tempo dimmi cosa ne pensi.  

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(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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26/04/2021 19:34 #52608 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati

@ Novel 67, Lorenzo. 
Visto che hai citato Kafka:
Fortezza/Castello, mi ho messo qui da leggere una paginetta che riguarda il tipo che aspetta tutta la vita e non sa che c'era una porta aperta solo per lui. La pagina viene dal Processo, ed è molto significativa. 
Se ti va e hai tempo dimmi cosa ne pensi.  
Il fatto è che nel passo che riporti non trovo quelle analogie che mi hanno fatto pensare a Il Castello quando parlavo di Buzzati (la difficoltà di raggiungere una meta, di dare un senso al proprio agire). E trovo difficile esprimermi in merito ad un singolo passo tratto da un'opera di Kafka, che è già complicato interpretare nel suo complesso. Dovresti allora darmi modo di rileggerla: magari lo faccio 
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26/04/2021 21:24 #52611 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati

@ Novel 67, Lorenzo. 
Visto che hai citato Kafka:
Fortezza/Castello, mi ho messo qui da leggere una paginetta che riguarda il tipo che aspetta tutta la vita e non sa che c'era una porta aperta solo per lui. La pagina viene dal Processo, ed è molto significativa. 
Se ti va e hai tempo dimmi cosa ne pensi.  
Il fatto è che nel passo che riporti non trovo quelle analogie che mi hanno fatto pensare a Il Castello quando parlavo di Buzzati (la difficoltà di raggiungere una meta, di dare un senso al proprio agire). E trovo difficile esprimermi in merito ad un singolo passo tratto da un'opera di Kafka, che è già complicato interpretare nel suo complesso. Dovresti allora darmi modo di rileggerla: magari lo faccio 
Dunque Lorenzo, io ho sintetizzato molto, volevo dire che anche in Kafka, c'è quel senso di attesa, di indeterminatezza: si attende (si spera?) che avvenga qualcosa e si è disposti a farlo per tutta la vita. E' la condizione umana espressa da certi artisti, Kafka, Buzzatti, e perché non in "Aspettando Godot" si Samuel Beckett? E' la noia di vivere? E' la paura di morire? E' l'attesa che avvenga qualcosa che ci possa liberare dall'angoscia? E' una metafora di....?
Qui bisogna entrare in un campo difficile, la filosofia.
Per Kafka, secondo alcuni autori, il Processo è una metafora della condizione ebraica, sempre sotto processo, sempre additata come un popolo da tenere alla larga, da rinchiudere in un ghetto. Forse. 
Io non ho mai voluto leggere il "Deserto dei Tartari" e avrò anche fatto male. 
Però continuo a ripetermi che la paginetta sul guardiano della porta di Kafka è una delle più belle pagine della letteratura europea. Un aneddoto personale. Il giorno che siamo saliti, io e mio marito, al Castello, per visitare la cattedrale, pioveva a dirotto, come ormai non piove più da noi in estate. Indossavo una mantella e ai piedi portavo dei sandali aperti. Ti lascio immaginare come sguazzavo. Arrivati alla portone di entrate alla cattedrale c'era almeno un chilometro di fila per entrare. Eravamo sconfortati. Non volevamo metterci in coda. Girando dall'esterno, attorno all'edificio abbiamo trovato un altro portone di legno. Li c'era un guardiano che non faceva entrare nessuno. Ci siamo avvicinati e abbiamo parlato con lui, sapeva un po' di italiano. Lo abbiamo pregato di farci entrare, gli ho abbiamo detto che eravamo vecchi. L'ho pregato di non fare come il guardiano del romanzo di Kafka.
Ci ha fatto entrare!!! Eravamo dentro, e che magnificenza! la più bella cattedrale mai vista prima. Continuavo a ripetermi: "pensa se andavamo via".
Quel giorno avevamo trovato un guardiano particolare. Ci ha fatto entrare in uno dei posti più belli del mondo. 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
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28/04/2021 08:39 #52622 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
@Graziella
Temo che una risposta esaustiva ai tuoi quesiti ci porterebbe inevitabilmente OT, e non vorrei che Guido o Beatrice fossero poi costretti a richiamarci giustamente all'ordine 

Sintetizzando (e con non so quanta cognizione di causa), potrei dire che se in Kafka i personaggi  attendono di conoscere il senso di quel che loro accade nel corso dell'esistenza, ne "Il deserto dei Tartari" il protagonista attende che accada qualcosa che dia un senso alla sua esistenza. In comune c'è  il fatto che ìn entrambi i casi l'attesa risulterà vana.

Ulteriori verifiche e considerazioni credo le si potranno eventualmente fare solo dopo che si sarà letto sia Buzzati, sia Kafka  
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02/05/2021 18:11 #52713 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
Ho letto le primissime pagine di questo libro e a caldo mi viene in mente che questo libro possa parlare di un uomo eternamente insoddisfatto e di una storia surreale. 
Recupero i vostri commenti.

MEMENTO AUDERE SEMPER
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04/05/2021 11:49 #52740 da nautilus
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Provo per questo libro, fino ad oggi per me sconosciuto, una strana attrazione e non ne comprendo ancora la ragione.
Sono all'ottavo capitolo e di fatto non sono successe grandi cose, ma è proprio questo non succedere che mi spinge alla lettura.
Cosa accadrà mai nella Fortezza, perchè nessuno vuole rimanere? E poi cosa ci sarà mai a Nord? Come Drogo muoio dalla voglia di scoprirlo.
Continuo a pensare che sia un libro surreale.

MEMENTO AUDERE SEMPER
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06/05/2021 20:12 #52771 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati
Continuo la lettura in solitaria.
Ho realizzato solo da poco che questo libro è stato scritto nel 1940, eppure appare molto moderno nella sua metafora tra la vita alienante della Fortezza e la vita quotidiana dell'uomo in generale che vive il suo tran tran. Lo trovo un testo molto attuale.
Ovviamente non potevo non documentarmi sul libro e ho letto che il romanzo è una sorta di trasposizione surreale di quella che era la  vita dell'autore all'epoca in cui scriveva; in pratica Buzzati viveva la sua quotidiana routine nella redazione del Corriere della Sera, dove praticamente ha lavorato per una vita intera.
Mi pare di capire quindi che la Fortezza sono le nostre abitudini, potremmo dire la nostra comfort zone, che non sempre ci rende felici, ma che facciamo fatica ad abbandonare, nell'illusione che prima o poi qualcosa accadrà e se anche nulla cambierà è sempre meglio restare lì che andare altrove.
Nella lettura sono nella fase in cui Drogo realizza che non vuole assolutamente restare nella Fortezza, perché capisce che coloro che sono lì da molto tempo sono ormai degli alieni, nel senso di soggetti estraniati da quella che è la vita reale. Drogo invece vuole vivere ancora la vita vera e s'illude di poterlo fare.
 

MEMENTO AUDERE SEMPER
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17/05/2021 23:56 #52906 da nautilus
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Ho portato a termine questa lettura, con un po' di fatica. Il libro non mi è piaciuto particolarmente. Ho amato l'idea del libro, un testo surreale in cui la vita di Drogo nella Fortezza altro non è che la trasposizione della vita dell'uomo nella sua quotidianità, però poi leggere quell'idea non mi è piaciuto, forse perché il tema dell'attesa, che pervade l'intera opera, proprio non lo tollero. Tendenzialmente penso che chi attende perde tempo e credo che dalla mia firma questo si capisca, figuriamoci cosa posso pensare di Drogo.
Inizialmente ho provato simpatia per il protagonista e gli ho dato anche fiducia. Capitato per caso alla Fortezza, capisce immediatamente che deve andare via da lì, perché per una strana ragione chi vi entra poi rimane per sempre. Drogo vuole fuggire, tornare in città per non sprecare gli anni migliori della sua vita, la giovinezza. Per un moto di orgoglio rimane nella Fortezza per quattro anni
Attenzione: Spoiler!

ma poi si arrende, ed è lì che Drogo non mi ha più convinto. L'arrendevolezza non mi è piaciuta. Ha abbassato la testa di fronte ad un'ingiustizia, allo sgarbo di quelli che credeva amici. Altro tema ricorrente in questo romanzo è la solitudine. Drogo è solo in una Fortezza con molti soldati, non riuscirà a creare un vero rapporto di amicizia. Nessuno lì dentro ha amici.
Attenzione: Spoiler!

Drogo è' circondato da persone ipocrite.
Insomma Buzzati ci dà una visione pessimistica della vita, ci rimanda l'immagine di un uomo (che poi non è Drogo ma l'uomo in generale) solo che conduce l'esistenza in assoluta solitudine e che anche al momento della morte è solo.
 

MEMENTO AUDERE SEMPER
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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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