Mercoledì, 05 Novembre 2025

"Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis

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30/12/2014 19:05 #14675 da Claudia1221
"Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis è stato creato da Claudia1221
Prendo spunto da una conversazione iniziata su WhatsApp e riporto l'argomento quì sul forum. Oggi pomeriggio ho ripreso un libro che ho già letto tante volte, Diario di un dolore ( è un libriccino piccolo che si legge in poco tempo e che quindi vi consiglio).Ne ho parlato sul gruppo e Si è creato molto interesse tra i membri del forum che hanno WhatsApp quindi preferisco parlarne tutti insieme quì. Qualcuno lo ha letto? lo conosce? cosa ne pensate? sono curiosa di leggere le vostre impressioni.

"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .
I seguenti utenti hanno detto grazie : guidocx84, niggle, gabrim

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30/12/2014 20:28 #14676 da max
purtroppo no, dico purtroppo perchè da alcune recensioni su internet sembra molto interessante

I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo: il fuoco, l'umidità, il tempo e il proprio contenuto.

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

Chi brucia i libri, presto o tardi arriverà a bruciare esseri umani.

La cultura non è per tutti, ma solo per chi la vuole.

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30/12/2014 21:38 #14678 da mirandolina1974
Risposta da mirandolina1974 al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis
no, mai sentito! mi hai incuriosito


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Puoi scegliere, il passato o il futuro. Scegli e tira dritto

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31/12/2014 07:39 #14679 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis

Claudia1221 ha scritto: Prendo spunto da una conversazione iniziata su WhatsApp e riporto l'argomento quì sul forum. Oggi pomeriggio ho ripreso un libro che ho già letto tante volte, Diario di un dolore ( è un libriccino piccolo che si legge in poco tempo e che quindi vi consiglio).Ne ho parlato sul gruppo e Si è creato molto interesse tra i membri del forum che hanno WhatsApp quindi preferisco parlarne tutti insieme quì. Qualcuno lo ha letto? lo conosce? cosa ne pensate? sono curiosa di leggere le vostre impressioni.

Claudia, grazie alla tua segnalazione ho iniziato a leggere questo agile libretto. E nonostante stia leggendo in questo periodo altri libri la mia ttenzione si è subito focalizzata nella parole di Lewis che sembrano intagliate nel legno, scopite nella roccia.
Non l'ho ancora finito ma capisco che l'approccio finale di Lewis a certe domande che riguardano la morte, la fede e Dio non è un'abiura o una negazione. Però il fatto stesse che certe domande vengano poste ("E intanto, dov'è Dio? Di tutti i sintomi, questo è uno dei più inquietanti") significa molto.
Perdere una persona cara significa mettere in discussione tutta la propria vita, il significato della propria esistenza passata e futura. Si crea un punto in cui c'è un prima ed un dopo.
Lewis ci parla di questo punto con un'onesta e con un'efficacia che raramente si riscontrano.
Grazie quindi Claudia per averci ricordato l'esistenza di questo piccolo capolavoro di Lewis. :)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

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31/12/2014 12:55 #14681 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis
È un libro che ti colpisce inevitabilmente, soprattutto se hai perso qualcuno. Considerato che non è troppo lungo non risulta neanche angosciante o pesante. Fa riflettere molto, fa capire cosa può fare ad un uomo il dolore.


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"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
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02/01/2015 07:44 #14706 da Bibi
<<Perché il Suo imperio è così presente nella prosperità, e il Suo soccorso così totalmente assente nella tribolazione?>>

A chi non è capitato??
Sfido qualsiasi credente non praticante a cercare Dio quando sta bene e sente che non ha bisogno di niente.
Questa è una di quelle domande a cui non si avrà mai una sola risposta. Chi crede ti dirà che non hai creduto abbastanza, che Dio va ringraziato e lodato per quello che tutti i giorni ci da senza che noi glielo chiediamo, chi non crede ti dirà che se non hai sentito la necessità di pregare Dio quando stavi bene, e adesso che va tutto a rotoli tu lo chiami e lui non ti risponde molto probabilmente la sua presenza non è mai esistita e mai esisterà, e tu lo cerchi solo perché sai che il potere di cambiare il destino non è nelle tue mani e così ti aggrappi alla speranza -che in questo caso è anche ignoto, fiducia, dubbio- che qualcuno più grande di te possa esaudire le tue preghiere.

Dopo Terzani questo libro mette ancora più in evidenza la differenza fra l'Occidente credente e l'Oriente credente.
In oriente spendono le.loro giornate per il loro dio mentre noi ci limitiamo a farlo solo quando ce ne ricordiamo.

Ma il vero protagonista di questo racconto è il dolore, e così mi viene da pensare che il contrario di "vita" non è "morte" ma "dolore".
Mi viene da pensare che "Morte" in questo caso è più un sinonimo di "fine". Chi muore smette di vivere; i suoi occhi non vedranno più, le sue orecchie non udiranno più, né le sue mani accarezzeranno.
Il vero problema è di chi resta. Chi resta fa i conti tutto i giorni col dolore. Molti giorni perde, e crede di morire, ma è ancora lì, a guardare il soffitto con gli occhi inondati dalle lacrime, a percepire il dolore che annienta le viscere, a scrivere la preghiera di poter risentire la sua voce anche solo per in attimo.
Diventa questa la vita di chi soffre. Un'infinita sofferenza. Un dolore incessante. Poi provi a reagire, combatti, ti sforzi di dimenticare, nascondi le lacrime fra le ciglia e i lamenti nei rumori della giornata. Sembra andare meglio ma non avevi fatto i conti col ricordo. Quello che arriva inavvertitamente a tagliatri in due il cervello. Ad atterrarti solo con un pugno. E ricominci.
Soffri perché l'hai perso, soffri perché te l'hanno portato via, soffri perché lo cerchi, Dio, e lui non c'é, Soffri perché soffri. E avanti così finché non arriverà la rassegnazione Che molte volte non arriverà mai.
Dov'è la rassegnazione delle madri che sopravvivono ai figli?

Credo fermamente che il rapporto tra morte e dolore sia assolutamente soggettivo e credo fermamente che se potessi scegliere fra la morte e il dolore sceglierei mille volte la mia di morte.

Una lettura cruda e netta. Un'altra testimonianza, un'altra storia che ascolti senza interrompere, la raccogli e te ne vai zitto zitto a fare i conti con le grandi domande della vita.

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02/01/2015 11:58 - 02/01/2015 11:59 #14715 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis

Bibi ha scritto: Ma il vero protagonista di questo racconto è il dolore, e così mi viene da pensare che il contrario di "vita" non è "morte" ma "dolore".
Mi viene da pensare che "Morte" in questo caso è più un sinonimo di "fine". Chi muore smette di vivere; i suoi occhi non vedranno più, le sue orecchie non udiranno più, né le sue mani accarezzeranno.
Il vero problema è di chi resta. Chi resta fa i conti tutto i giorni col dolore. Molti giorni perde, e crede di morire, ma è ancora lì, a guardare il soffitto con gli occhi inondati dalle lacrime, a percepire il dolore che annienta le viscere, a scrivere la preghiera di poter risentire la sua voce anche solo per in attimo.
Diventa questa la vita di chi soffre. Un'infinita sofferenza. Un dolore incessante. Poi provi a reagire, combatti, ti sforzi di dimenticare, nascondi le lacrime fra le ciglia e i lamenti nei rumori della giornata. Sembra andare meglio ma non avevi fatto i conti col ricordo. Quello che arriva inavvertitamente a tagliatri in due il cervello. Ad atterrarti solo con un pugno. E ricominci.
Soffri perché l'hai perso, soffri perché te l'hanno portato via, soffri perché lo cerchi, Dio, e lui non c'é, Soffri perché soffri. E avanti così finché non arriverà la rassegnazione Che molte volte non arriverà mai.
Dov'è la rassegnazione delle madri che sopravvivono ai figli?


Quando una persona cara, carissima va via, muore con lei una parte di te. Ed è quella parte che ha vissuto fino a quel momento l'amore che le hai donato e che ne hai ricevuto.
E' un dolore straziante, totalizzante, soffocante. Ti sembra di non poter respirare nonostante l'aria non manchi, ti sembra di non poter mangiare nonostante il cibo abbondi, ti sembra di non poter più vivere nonostante la vita intorno a te continui a scorrere come sempre.
Una parte di te ti viene strappata dall'anima e sai, realizzi dolorosamente, che da quel momento non potrai più condividere nulla con la persona amata: né gioie, né dolori, né passioni. Niente. Nulla.
Si crea un vuoto. E quel buco nero rimane lì. Pronto a palesarsi ogni volta che il ricordo di chi non c'è più torna a galla.
Te la prendi con il mondo, gli uomimi, Dio in persona.
Io non ho chiuso né con il mondo né con gli uomini ma con Dio. Non perché lo accusi di qualche cosa...semplicemente mi sono accorto che non esiste. Non c'è. Solo la proiezione delle nostre debolezze, delle nostre necessità. Basta chiuso. Mi sono liberato di questo fardello che mi era stato inculcato da bambino.
Adesso libero da questo peso, piango per chi non c'è più ma non mi dispero. Non c'è logica nella vita e nella morte. C'è la vita e la morte. Punto e basta.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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Ultima Modifica 02/01/2015 11:59 da pierbusa.

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02/01/2015 12:21 #14717 da niggle
Risposta da niggle al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis
Claudia grazie di cuore per questo post, e per non aver fatto morire la questione su WA! Grazie perché io sono una tolkeniana appassionata e innamorata ma conosco Lewis molto di meno e questo libricino mi era completamente sfuggito. Quindi grazie, mille volte grazie!:cheer: Ho scritto questo titolo nella lista di doni chiesti alla Befana, ora si tratta solo di aspettare...:laugh:

Poi grazie anche a Bibi e pierbusa, per le condivisioni così belle e sincere. Vi ammiro molto per questo, per la disponibilità a mettersi a nudo anche con un argomento doloroso e personale come questo. Ci vuole un gran cuore, :cheer:

Bibi ha scritto: Sfido qualsiasi credente non praticante a cercare Dio quando sta bene e sente che non ha bisogno di niente.

Francamente Bibi, io sfido anche qualsiasi credente praticante. :P

Tornerò su questo post dopo aver letto il libro, per il momento un abbraccio :cheer:

" Amo solo ciò che difendo" Faramir in J.R.R. Tolkien, Il signore degli Anelli, Le due torri.
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08/03/2015 16:26 #15851 da gabrim
Risposta da gabrim al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis
Penso che lo leggerò grazie per la condivisione :)
I seguenti utenti hanno detto grazie : Katya

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09/03/2015 12:56 #15855 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic "Diario di un dolore" di Clive Staples Lewis
Gabrim quando lo avrai letto facci sapere cosa ne pensi mi raccomando!


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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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