Ciao Eli! Io non ho resistito e l'ho iniziato...

Era lì sul comodino che mi fissava da mesi e non ho resistito... spero che al raduno ricorderò quanto sto leggendo adesso (mi sto aiutando con sottolineature e poster) perché l'occasione di interagire con gli autori è ghiotta e voglio assolutamente sfruttarla.
Ho letto i primi due capitoli e mi piace il taglio che è stato dato al libro. Una breve introduzione ci racconta qual è l'obiettivo del volume che abbiamo acquistato (Stefano Bartezzaghi ha detto di questo libro: "I social verranno insegnati a scuola e questo sarà il manuale)
Si entra poi subito nel vivo ma gli autori ci mettono subito a disposizione un bel glossario in fondo al libro e tanti spunti/riferimenti per approfondimenti on line. Mi hanno molto colpito queste frasi:
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E' cambiato e sta cambiando radicalmente il rapporto dell'uomo con la conoscenza, così come sono cambiate e stanno cambiando le modalità degli esseri umani di entrare in relazione tra loro. Ciò comporta che le competenze di base della comunicazione sono richieste a tutti e non solo agli addetti ai lavori. [...] Riscoprire il potere della parola significa riscoprire il potere di costruire (o distruggere) la relazione con gli altri. Dall'uso di questo potere dipende la forma che diamo e daremo alle nostre società e al nostro mondo, offline e on line".
Inutile nascondersi dietro un dito. I social network (nel nostro caso il Forum) sono diventati un canale di comunicazione fondamentale e bisogna saperlo utilizzare. Gli autori (e su questo mi trovano pienamente d'accordo) non pensano che la soluzione sia spegnere il PC, lo smartphone e isolarsi dal mondo decidendo di non utilizzare questi canali di comunicazione. Ci propongono piuttosto di imparare a conoscere tali canali nonché di imparare a conoscere gli altri e noi stessi per trarre soddisfazione e benefici dall'utilizzo di tali mezzi.
Il primo capitolo ci racconta come il web sia divenuto anche veicolo di odio: parole come "troll", "hate speech", "hater", sono ormai sempre più nel nostro vocabolario quotidiano.
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Esistono tre tipi ricorrenti di espressioni di odio: quello rivolto verso sé stessi, che si esplicita tramite giochi autolesionistici di varia natura (es. pensate alle sfide che i giovani si lanciano on line per fare cose assurde, quali Blue Whale o Tide Pod Challenge per non parlare dei gruppi a favore di anoressia e bulimia che sono sempre più numerosi on line); quello causato principalmente da quanto succede, quindi scatenato da notizie (spesso false) ed eventi (spesso non compresi fino in fondo, nei quali la persona coinvolta è quasi irrilevante, perché la vera rabbia è contro qualcosa che è successo); quello contro gli altri, che a volte si estremizza in forme di persecuzione ad personam, quindi rivolte verso qualcuno di specifico (es. cyberbullismo)."
Attraverso questo capitolo scopriamo il significato di parole come blasting, shitstorm, sexting (e revenge porn).
Insomma, tutti argomenti attuali che dobbiamo conoscere se vogliamo vivere sul web.
Iniziando il secondo capitolo trovo scritto nero su bianco quello che ho sempre sostenuto paragonando il web ad un coltello. Con un coltello puoi ucciderci qualcuno ma puoi anche affettarci una buonissima bistecca alla fiorentina

E' un mezzo, bisogna saperlo usarlo.
In maniera molto più fine e acuta di me gli autori scrivono:
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Regole e spegnere sono proposte come unica soluzione percorribile a tutte le dinamiche fin qui analizzate che, di fatto, hanno una caratteristica comune: ci parlano di disfunzioni sociali sulle quali la tecnologia digitale svolge un inquietante ruolo di potenziamento, al punto che in molti finiscono per scambiarla con l'origine del problema, dimenticando che è solo un mezzo attraverso cui quel problema si manifesta[...] Spegnendo gli smartphone abbiamo la sensazione di poter controllare la dimensione on line, relegandola e contenendola il più possibile, come a non permetterle di debordare nelle nostre vite. [...] Se per trent'anni ci siamo focalizzati su sane pratiche di spegnimento, è arrivato il momento di occuparsi di tutto quello che succede da quando si accende in poi. Bisogna affrettarsi a costruire una cultura delle relazioni digitali, perché siamo in ritardo.".
Continuo la lettura nella speranza di poter condividere con qualcuno di voi quanto leggerò. Per adesso ho provato ad invogliarvi... fatemi sapere se ci sono riuscito