Mercoledì, 31 Dicembre 2025

"Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier

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11/02/2024 21:16 #66049 da mulaky
"Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier è stato creato da mulaky
Intorno al 21 febbraio circa, o comunque subito dopo aver finito di leggere " Il Golem " con Maria Chiara, leggerò questo romanzo della Maurier e di cui esistono ben due trasposizione cinematografiche (io ho visto quella del 2007 con Rachel Weisz e Sam Claflin). Qualcuno vorrebbe farmi compagnia?
Se vi può interessare vi linko il libro cartaceo e l' ebook .

TRAMA
Cornovaglia, metà Ottocento. Philip Ashley è convinto di avere molti validi motivi per odiare Rachele, vedova dell’amato cugino Ambrose, venuto a mancare in circostanze poco chiare. Quando la bellissima e misteriosa Rachele lo raggiunge in Cornovaglia, tuttavia, Philip si scopre incapace di resistere al suo conturbante fascino. Ma chi è davvero Rachele? Una donna innamorata o un’arrampicatrice sociale che cerca soltanto di impadronirsi della sua ricchezza, come ha già fatto con il defunto marito? La seduzione, l’amore avventato, il sospetto diventano i protagonisti di questo romanzo, in un crescendo d’inquietudine di cui Daphne du Maurier è maestra indiscussa.


 

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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29/02/2024 11:01 #66240 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier
Sono a poco più di un terzo del romanzo e devo dire che me lo aspettavo diverso. Il narratore è Philip, un uomo di 24 anni circa ma che mi pare decisamente immaturo e pure un po' caso umano. La vicenda inizia con dei ricordi di lui e del cugino Ambrose, colui che l'ha cresciuto come un figlio perché i genitori di Philip sono morti molto presto. Non si può dire che Ambrose abbia fatto un buon lavoro con il cuginetto... voglio dire chi farebbe vedere a un bambinetto di 7-8 anni un cadavere penzolante, di quattro settimane, per dirgli "è così che muore un criminale, quindi comportati in modo onesto"? Chi avrebbe insegnato l'alfabeto usando parolacce, salvo poi dire che non si usano in presenza di altre persone? Né è stato educato alla presenza femminile perché Ambrose era misogino, era un rapporto quasi totalitario tra i due cugini, esclusivo direi... insomma, una educazione da 10 e lode
Ad ogni modo, succede che Ambrose va in Italia per problemi di salute, incontra Rachele, già giovane vedova, e la sposa nel giro di poco, dopo meno di due anni muore in circostanze un po' misteriose o, meglio, sembrano misteriose solo perché spedisce delle lettere strane a Philip in cui accusa Rachele come causa del suo male, ma che sarebbero compatibili con la sua malattia. Philip, ovviamente, pensa malissimo di Rachele, che non conosce... lei si presenta in Cornovaglia e l'etichetta vuole che lui debba ospitarla nella casa che fu di Ambrose e che ora è di Philip.

Sono arrivata a poco dopo, ma non c'è da raccontare molto altro, in realtà. Insomma, fino a ora non è successo un ciufolo e sembra più un romanzo classico/storico che altro. Niente di giallo, niente di noir, niente di mistero... anche la morte di Ambrose, per quanto possa dare adito a dubbi e perplessità se proprio vogliamo vederci del marcio, è perfettamente in linea con i sintomi di quella malattia. Non so dove andremo a parare con questo romanzo, il film me lo ricordavo più "misterioso", comunque ci sono frasi interessanti che poi magari riporterò. La cosa certa è che la narrazione di Philip non mi permette di entrare bene nel romanzo perché non è un personaggio che non sopporto molto

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03/03/2024 14:21 #66263 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Mia cugina Rachele" di Daphne du Maurier
Ho finito il romanzo stamattina e devo dire che è un libro gradevole, anche se non mi ha preso del tutto. Credo che il problema sia aver sentito solo la campana di Philip, raramente qualche altro personaggio, ma niente da parte di Rachele e questo ha causato una lettura distaccata, non sono riuscita a calarmi nella storia, che pure conoscevo perché avevo visto il film. Purtroppo ho trovato poco tollerabile il protagonista, Philip appunto, perché è davvero immaturo, si lascia andare alle emozioni fin troppo facilmente e decisamente non ha la dimestichezza dei rapporti interpersonali che siano diversi da quelli dei suoi sottoposti: in particolare è un inetto con le donne, tutte. C'è anche da dire che ha ricevuto una istruzione particolarmente carente, quindi in piccola parte lo salvo. Rachele, d'altro canto, rimane misteriosa fino alla fine: quando si inizia a vederla in un certo modo e si è convinti che lei sia così, accade qualcosa e nuovamente si insinua il dubbio. Leggiamo l'ultima pagina del romanzo e non abbiamo una idea che sia anche solo vagamente chiara sulla donna. Chi è davvero Rachele, come agisce veramente e perché così? Domande che non troveranno una risposta!
C'è un po' dell'Otello shakespeariano in queste pagine, non tanto la gelosia che fa commettere il delitto al Moro di Venezia, ma quel seme del dubbio che attanaglia il protagonista e lo corrode piano piano, lo vediamo in Mia cugina Rachele a inizio romanzo e poi alla fine. Certo, non manca nemmeno la gelosia ma mi sembra sia più da bambino capriccioso che da adulto.
Quello che è sicuro di questo romanzo è che il lettore non è certo di niente: Ambrose, e poi Philip, sono nel pieno delle loro facoltà mentali quando dicono/scrivono/vedono certe cose? Sono stati entrambi affetti da meningite (si presume) o di tumore al cervello, entrambi causano alterazioni dello stato di coscienza. Sono davvero malati o sono stati avvelenati? Rachele è innocente o effettivamente ha fatto ingerire sostanze velenose? Era innamorata davvero di Ambrose? E, successivamente, è innamorata di Philip o fa finta o è talmente espansiva che dà adito a interpretazioni sbagliate dei suoi gesti? E qual è la vera natura della relazione con Rainaldi? La donna cambia atteggiamento per via del lascito o per altro? Tante, troppe domande senza risposta.
Sinceramente mi sento spiazzata da questo romanzo, è come se non l'avessi compreso del tutto perché non riesco a darmi una risposta ai molti quesiti che vengono nella mente del lettore mentre si legge la storia. Il finale è perfettamente coerente con l'aumentare del dubbio e, in parte, della gelosia: Philip è, a torto o a ragione, paranoico, tratto che è comune anche ad Ambrose e, a quanto pare, tutto potrebbe essere coerente con la malattia ereditaria della famiglia Ashley. Ma rimane inspiegabile Rachele... e insomma, non se ne esce!
Difficile anche catalogarlo perché sembrerebbe quasi un giallo ma non ha elementi investigativi, non è un noir, non è un classico perché è scritto intorno al 1951. Non è nemmeno tanto di ambientazione storica perché, se non ci fossero state un po' di date, avrebbe potuto essere tranquillamente un romanzo ambientato agli inizi del Novecento. L'unica categoria in cui sento che può essere piazzato è "mistero", più che altro per la figura di Rachele e le domande senza risposta.

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Avatar di Mrosaria Mrosaria - 31/12/2025 - 17:19

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Ciao Stefania, certo che può esserle d'aiuto. Qua leggiamo e scriviamo, ci confrontiamo e col tempo ci apriamo. La lettura diventa strumento di condivisione e crescita. Vi aspettiamo ;)

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Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

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