Martedì, 04 Novembre 2025

"Momo" di Michael Ende

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28/02/2022 16:28 #58214 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Re:"Momo" di Michael Ende

mulaky post=58210 userid=3998Io lo leggerò verso il 20 di marzo, prima penso proprio di non farcela :/

Per me non è un problema aspettarti, anche perché ho molte letture in programma a marzo, alcune condivise anche qui sul forum. Vediamo se ci sono altri... ma indicativamente potrei organizzarmi anche io verso quella data, così saremo in due!

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Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
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28/02/2022 17:37 #58215 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic "Momo" di Michael Ende
Ci sono anche io :) Dopo due anni da quando ho aperto questo topic finalmente mi appresto a leggere Momo, che è stato anche uno dei miei cartoni preferiti di quando ero piccola. Penso di iniziarlo a breve ! 
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13/03/2022 17:05 - 13/03/2022 17:06 #58412 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic "Momo" di Michael Ende
Ho iniziato il libro e ho letto le prime 70 pagine :)
Piccola premessa: avevo comprato questo libro usato al Libraccio anni e anni fa e non lo avevo mai sfogliato, ieri iniziando la lettura mi sono accorta che dentro c'è una dedica per un bambino che ha fatto la cresima nel 1986, quasi 40 anni fa   Lorenzo se ci leggi e ti ricordi degli Zii Pini batti un colpo

Ma passiamo al libro: all'inizio sono rimasta un po' disorientata dalla struttura perché c'erano continuamente racconti dentro il racconto e non ero sicura che la cosa mi piacesse   la fantasia di Ende è sterminata e sorprendente, però questo continuo distogliere l'attenzione dalla trama principale mi infastidiva un po'. Dopo una cinquantina di pagine però la storia principale ha preso il sopravvento e l'idea di fondo è geniale esattamente come me la ricordavo. Gli uomini grigi che rubano il tempo agli adulti con la scusa di farglielo risparmiare e il parallelismo con la nostra ossessione per la produttivitá sono più attuali che mai. Mi ha fatto pensare a quando ero piccola e dicevo a mio padre "Papà mi annoio" e lui mi rispondeva "Bene, nella vita è importante imparare ad annoiarsi"   quanta saggezza 
Ultima Modifica 13/03/2022 17:06 da Anna96.
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15/03/2022 19:18 #58442 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic "Momo" di Michael Ende
Ho iniziato anche io ieri sera! Per ora ho letto la prima parte e, in effetti, i racconti dentro i racconti non mi hanno presa molto. Specialmente un po' mi sono annoiata durante il gioco dei bambini durante il temporale, anche se l'idea era davvero divertente, mi ha ricordato l'infanzia e come ci si può divertire a quell'età immaginandosi la qualunque.

Nel complesso mi piace il tono, dolce dolce, e la ricchezza delle parole. Io ho preso in biblioteca questa edizione del 2009 della Longanesi con traduzione di Daria Angeleri e non so se condividi la stessa traduzione. Il lessico è ricchissimo, c'è una grande varietà di parole e di immagini memorabili. Adoro il vecchio Beppo Spazzino.

La storia deve ancora entrare nel vivo, spero di trovare un po' più di tempo per dedicarmici stasera perché il libro è bello ma è uno di quei periodi in cui vengo interrotta in continuazione!

Lorenzo se ci leggi e ti ricordi degli Zii Pini batti un colpo


Ahahah Lorenzo manifestatiii! :D


 

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21/03/2022 09:16 #58509 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Momo" di Michael Ende
Buongiorno!
Come promesso, ho iniziato a leggere Momo e anticipo subito che non conosco nulla perché non ho neanche visto il film (anzi i film stando a Wikipedia).
Devo dire che sono rimasta un po' delusa dalle prime pagine perché mi aspettavo una trama unica e invece mi sono ritrovata tante piccole storielline che a me, e forse per il mio periodo particolare, distraggono molto e mi fanno dire "sì ok e quindi?"... cioè sicuramente la fantasia c'è e si vede in tutte queste piccole storie, ma non mi sono sentita coinvolta.
Ho comunque continuato la lettura e finalmente sono arrivata alla prima trattativa dell'uomo grigio con il barbiere. Leggendo questo episodio mi sono resa conto di quanto siamo (inteso come comunità) fissati con il tempo da risparmiare, "più sei produttivo in poco tempo, più tempo libero hai " e non è mai vero perché sembra che il tempo non basti mai tanto che spesso facciamo anche due (o più) cose contemporaneamente per "ottimizzare"... e infatti siamo sempre più stressati, cupi, nervosi perché abbiamo perso la voglia di socializzare, di osservare le piccole cose e di goderne, di fermarci a guardare una qualunque manifestazione della natura (il mare, il sole, la pioggia, un fiore) e via dicendo. In questo periodo poi, per me, è fin troppo vero!



Sulla storia non posso dire ancora nulla però ho segnato delle frasi:

Quello che la piccola Momo sapeva fare come nessun altro era: ascoltare. Non è niente di straordinario, dirà più di un lettore, chiunque sa ascoltare. Ebbene, è un errore. Ben poche persone sanno veramente ascoltare. E come sapeva ascoltare Momo era una maniera assolutamente unica.

Quanta verità in poche semplici frasi. Molta gente "sente" ma non "ascolta" e lo vedo ogni giorno a lavoro con i clienti, con amici e conoscenti. Anche io vorrei una piccola Momo :(



In merito al diverbio tra Nino e Nicola:

E aspettò, semplicemente aspettò, quel che sarebbe accaduto. Ci sono cose che richiedono tempo... e il tempo era l'unica cosa di cui Momo fosse ricca.

Qua ho sentito quasi una scoppola da Ende A me l'idea di aspettare quasi passivamente genera agitazione, infatti sono una che cerca di risolvere tutto e in breve tempo e non mi riesce spesso perché ci sono cose che non dipendono da me, da qui stress, ansia, agitazione. Ho bisogno di Momo come guru della vita.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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21/03/2022 11:56 #58512 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic "Momo" di Michael Ende
Ho terminato il libro e purtroppo nel complesso non sono soddisfatta della lettura  il sentimento che ha prevalso per gran parte del tempo è stata la noia, in parte forse perché conoscevo già la storia, ma in parte anche perché la narrazione è davvero lenta e contorta. Solo io ho avuto questa impressione? La storia non progredisce mai e l'unica parte più movimentata viene concentrata nelle ultimissime pagine e comunque per me non è stata particolarmente entusiasmante. Inoltre, tutta la parte che si svolge da Mastro Hora l'ho trovata eccessivamente prolissa, con pagine e pagine di dettagliate descrizioni che mi hanno fatto venire sonno  Il bello di questi libri dovrebbe essere il fatto che viene lasciato spazio alla fantasia dei bambini invece qui mi è sembrato che si volesse descrivere tutto il più possibile.

Anche io penso che il messaggio di fondo sia molto bello e attualissimo però secondo me poteva essere reso in maniera più dinamica. Sicuramente le riflessioni sono importanti, ma nei libri per bambini anche la storia deve avere un ruolo centrale... Non sono sicura che da piccola questo libro mi sarebbe piaciuto, il che è un peccato considerando che il cartone è stato per un sacco di tempo uno dei miei preferiti. Nei prossimi giorni cerco di recuperarlo per vedere se mi piace ancora così tanto oppure no

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22/03/2022 09:08 - 22/03/2022 09:10 #58516 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic "Momo" di Michael Ende
Ciao, ho finito anche io il libro qualche giorno fa e condivido in parte le vostre impressioni. Ho fatto un po' di fatica a concentrarmi per via delle tante piccole storie, i personaggi si allontanavano e poi riavvicinavano (come Gigi Cicerone, quello che mi è "sfuggito" di più) e in generale ho un po' la sensazione che manchi qualcosa. Non mi ha catturata molto come libro in sé, ecco. Però ho molto apprezzato sia il messaggio, che avete già così bene espresso prima di me, e anche il "tono di voce" di Ende, si può dire? L'ho trovato molto tenero, e anche se la storia non era poi così trascinante mi sono sentita piacevolmente cullata. 

Un'altra cosa che ho apprezzato è la genuinità dei sentimenti di Momo e dei suoi amici, sia grandi che piccini, e la descrizione della grande festa a fine libro mi ha fatta davvero addormentare felice. Sarà una sciocchezza, ma per me è stato bello immaginarsi tutte queste persone di nuovo padrone del proprio tempo, e che per prima cosa lo passano a divertirsi ed essere gioiosi assieme.

Momo è un personaggio, comunque, davvero suggestivo. Una bimba misteriosa fino alla fine, spaventata il giusto, coraggiosa il giusto, intuitiva: capisce subito quando qualcosa non va ma anche quando fidarsi, e di chi. Una delle scene che mi sono piaciute di più sono quando Momo si lascia guidare dalla tartaruga Cassiopea sino alla casa di Mastro Hora: lentamente, senza fretta, perché non conta quanto veloce vai, basta fare i passi giusti e sei in vantaggio. Molto sottile, e anche divertente!

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Ultima Modifica 22/03/2022 09:10 da lettereminute.
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28/03/2022 09:17 #58561 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Momo" di Michael Ende
Ho finito anche io questo libro e ammetto che non mi ha fatto impazzire, tant'è che ho impiegato un po' a finirlo perché poco motivata.
Devo dire che benché sia un libro per ragazzi, secondo me non è un libro per ragazzi per le tematiche trattate. Tutta la questione del tempo difficilmente può essere apprezzata e capita da ragazzini perché è distante dal modo di vivere che si ha in adolescenza. Fino alla scuola superiore, per esempio, il concetto di "risparmiare tempo" secondo me non si ha perché si fa una vita poco impegnata, tant'è che per esempio io uscivo sistematicamente ogni settimana con gli amici, oppure altri giocavano o si vedevano con gli altri bambini/ragazzi del quartiere. Quando, invece, si inizia a lavorare, si ha una casa e magari una famiglia sulle spalle, ecco che compaiono i discorsi che gli adulti del libro fanno e che noi, lettori adulti, effettivamente capiamo perché li viviamo sulla nostra pelle. Non è solo il tempo, ovviamente, ma anche lo stress, il consumismo, la perdita di socialità/amicizia. Non so se sono stata chiara, spero di sì
Quello che fa presa su un adolescente, invece, è la fiaba in sé, l'aspetto più fantastico ma anche qualche altro tema: il concetto di amicizia, l'ascolto, passare tempo insieme (ma in senso più generale), la solita lotta bene-male tipica di ogni favoletta.

Tutta la parte che si svolge da Mastro Hora, secondo me, è difficile da capire per un ragazzino e mentre leggevo mi chiedevo come Momo potesse fare quei discorsi
Ad ogni modo, come Anna, anche io ho trovato le descrizioni un po' troppo prolisse (ma sono anche in un momento di stanchezza mentale e fisica) e, comunque, pur essendo dettagliate non sono riuscita a immaginare una Orafiore

Personaggi migliori sicuramente Cassiopea e Beppo, invece Gigi è stato parecchio deludente (come gli adulti sanno essere per i bambini ).


Leggendo Wikipedia inglese , ho avuto la certezza che tutta la storia si svolge in Italia e che i nomi dei personaggi siano quelli che leggiamo, cioè che non siano stati tradotti. A quanto pare, Ende ha voluto fare un tributo al nostro Paese e una dichiarazione d'amore. Tra l'altro ho scoperto che Momo è un comune della provincia di Novara


Mi rimane sempre una domanda: da dove viene Momo? Sembra sia caduta dalle stelle...


lettereminute post=58516 userid=6958Una delle scene che mi sono piaciute di più sono quando Momo si lascia guidare dalla tartaruga Cassiopea sino alla casa di Mastro Hora: lentamente, senza fretta, perché non conta quanto veloce vai, basta fare i passi giusti e sei in vantaggio. Molto sottile, e anche divertente!
 

Sì, è proprio il proverbio "chi va piano, va sano e va lontano"

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
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30/03/2022 10:09 - 30/03/2022 10:12 #58589 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic "Momo" di Michael Ende

Tutta la questione del tempo difficilmente può essere apprezzata e capita da ragazzini perché è distante dal modo di vivere che si ha in adolescenza. Fino alla scuola superiore, per esempio, il concetto di "risparmiare tempo" secondo me non si ha perché si fa una vita poco impegnata, tant'è che per esempio io uscivo sistematicamente ogni settimana con gli amici, oppure altri giocavano o si vedevano con gli altri bambini/ragazzi del quartiere. Quando, invece, si inizia a lavorare, si ha una casa e magari una famiglia sulle spalle, ecco che compaiono i discorsi che gli adulti del libro fanno e che noi, lettori adulti, effettivamente capiamo perché li viviamo sulla nostra pelle. Non è solo il tempo, ovviamente, ma anche lo stress, il consumismo, la perdita di socialità/amicizia. Non so se sono stata chiara, spero di sì


Chiarissima! Anche io leggendo il libro (e leggendo te qui) sono tornata indietro con la mente. Allora di tempo sembrava essercene davvero a bizzeffe. Però secondo me qua Ende comunica a più destinatari. Se sei un ragazzino, penso che i discorsi dei "grandi" possano comunque tornare perché li senti fare tante volte dai tuoi, e questo può fungere da cassa di risonanza con certi sentimenti dolorosi. Io per esempio mi ricordo bene come i miei trottavano, cercando di trovare il tempo per fare tutto. Devo dire che sono stata fortunata da questo punto di vista, di tempo assieme se ne è ritagliato e quindi non mi sentivo abbandonata, al massimo addolorata percependo fatiche e tensioni. Un ragazzino più trascurato potrebbe sentirsi arrabbiato, e così via.

Se sei un adulto, invece, ti senti un po' preso con le mani nel sacco. Io in questo periodo poi sto cercando di fare tante cose alla volta perché ho tanti cambiamenti di vita importanti per le mani e quella sensazione di "tempo che sfugge" e di asfissia ce l'ho. Quindi mi ha beccata di brutto. Però dai, alla fine Momo ci ha salvati tutti dai signori grigi... il che è confortante! C'è speranza. :D

Tutta la parte che si svolge da Mastro Hora, secondo me, è difficile da capire per un ragazzino e mentre leggevo mi chiedevo come Momo potesse fare quei discorsi 

Ad ogni modo, come Anna, anche io ho trovato le descrizioni un po' troppo prolisse (ma sono anche in un momento di stanchezza mentale e fisica) e, comunque, pur essendo dettagliate non sono riuscita a immaginare una Orafiore


Ho avuto difficoltà anche io sinceramente. Magari un ragazzino più fantasioso o attento di me può aiutarmi. :D :D

Leggendo Wikipedia inglese , ho avuto la certezza che tutta la storia si svolge in Italia e che i nomi dei personaggi siano quelli che leggiamo, cioè che non siano stati tradotti. A quanto pare, Ende ha voluto fare un tributo al nostro Paese e una dichiarazione d'amore.


Non lo sapevo, che bello! Quell'anfiteatro doveva farmi sospettare, in effetti. Ora che ci penso, potrebbe essere un tributo dato anche dalla nostra cultura del tempo? Mi spiego: generalmente, i Paesi dell'area Mediterranea sono noti per avere un approccio più rilassato col tempo (meno ossessionati con la produzione, più dediti ai piaceri della vita e al tempo libero). Ciò si traduce ovviamente nel luogo comune dello "scansafatiche", ma anche, per chi dà valore a queste cose (come chiaramente da Ende), in un approccio più umano e rilassante alla vita. Ora, io parlo al presente ma in realtà pure qui in Italia ormai le cose assomigliano molto al resto del produttivissimo mondo occidentale, almeno nelle zone più industrializzate e/o in relazione con le aziende estere. Il libro ha i suoi anni, eppure forse nella storia un po' è rappresentato questo "contagio"...

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31/03/2022 10:48 #58610 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Momo" di Michael Ende

Chiarissima! Anche io leggendo il libro (e leggendo te qui) sono tornata indietro con la mente. Allora di tempo sembrava essercene davvero a bizzeffe. Però secondo me qua Ende comunica a più destinatari. Se sei un ragazzino, penso che i discorsi dei "grandi" possano comunque tornare perché li senti fare tante volte dai tuoi, e questo può fungere da cassa di risonanza con certi sentimenti dolorosi.

Se sei un adulto, invece, ti senti un po' preso con le mani nel sacco.

Sì, comunica a più destinatari però rimango sempre convinta che quel concetto sfugga ai più piccoli perché questo risparmio di tempo legato a una presunta (o vera?) produttività non ha senso per loro... e in effetti non ha senso per davvero! Che senso ha fare trecento cose e poi non godersene nessuna? Talvolta me lo domanda da sola e ho momento di lucidità in cui effettivamente rallento, salvo poi avere comunque periodi di frenesia in cui sono stressatissima e non mi godo niente
Chissà, magari imparerò da Momo!

Non lo sapevo, che bello! Quell'anfiteatro doveva farmi sospettare, in effetti. Ora che ci penso, potrebbe essere un tributo dato anche dalla nostra cultura del tempo? Mi spiego: generalmente, i Paesi dell'area Mediterranea sono noti per avere un approccio più rilassato col tempo (meno ossessionati con la produzione, più dediti ai piaceri della vita e al tempo libero). Ciò si traduce ovviamente nel luogo comune dello "scansafatiche", ma anche, per chi dà valore a queste cose (come chiaramente da Ende), in un approccio più umano e rilassante alla vita. Ora, io parlo al presente ma in realtà pure qui in Italia ormai le cose assomigliano molto al resto del produttivissimo mondo occidentale, almeno nelle zone più industrializzate e/o in relazione con le aziende estere. Il libro ha i suoi anni, eppure forse nella storia un po' è rappresentato questo "contagio"...

Sì, l'ho pensato anche io però in effetti non saprei dirti se Ende ha scelto l'Italia per il nostro approccio rilassato... potrebbe essere! Se è andato a Momo (immagino abbia preso il nome dalla località), magari avrà visto che a quel tempo c'era una realtà rilassata tipica delle piccole città (o almeno credo che Momo sia piccina, non la conosco). Nelle grandi città, invece, siamo tali e quali al romanzo di Ende con gli uomini grigi 

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