A dicembre ho riletto, a distanza di 20 anni (in realtà temo di più
), i primi due capitoli della trilogia, lasciandomi il terzo per gennaio, che ho concluso proprio oggi.
Ammetto che mi ricordavo poco, solo un profondo affetto per questi personaggi e quindi ho rivissuto tutto dall'inizio alla fine, come se fosse una cosa nuova.
Per me rappresenta una bellissima saga, scritta molto bene e anche il finale è degno, seppur triste. La lacrima per la conclusione finale mi è scesa pure a distanza di tanti anni...
Sicuramente Pullman si getta contro i dogmi della Chiesa che, in effetti, nella sua storia non ha fatto che contrastare il progresso e il diverso. Non credo, però, che Pullman sia ateo a prescindere, credo sia agnostico o comunque una sorta di credente in "qualcosa" ma ben lontano dai dettami della Chiesa... e, devo dire, che anche io appoggio molto questa visione.
Ritengo che questa trilogia non abbia età, nel senso che a qualunque fascia la si legga, si scorge qualcosa di più affine alla maturità del momento. Ovviamente quando ero più piccina, non stavo lì a pensare troppo alla similitudine con la nostra Chiesa, qualche passaggio certamente mi sarà sfuggito, ma adesso che mi appresto ad entrare negli -anta il gusto è diverso... più che diverso, direi più "completo" perché ho comunque letto la saga con lo stesso trasporto di quando ero piccola, ma con occhi più maturi.
Molto bello il concetto di Polvere, così etereo ma anche in qualche modo scientifico oggi, decisamente difficile da spiegare ma si intuisce leggendo tutta la saga. Belle tutte le altre creature, anche quelle cattive, anche gli stessi Spettri che sono super inquietanti. Tutto il viaggio nella terra della Morte è incredibile, mi sembrava di stare lì e angustiarmi con loro. Stupenda poi l'idea del Daimon come animale, talmente bella che mi rivedo così tanto da immaginare che io, esattamente come Will, tra tutti gli animali del mondo mi senta affine ai gatti per questa ragione.