Il maestro e Margherita è molto di più di quello che qui viene descritto. E' prima di tutto la rielaborazione magnifica e realistica della storia che avvenne a Gerusalemme al tempo di Ponzio Pilato: la cattura e la crocefissione di Gesù Cristo: l'incontro fra "il vecchio" che pure impera incontrastato, e il nuovo che avanza. Alla fine del romanzo incontreremo, in un altro mondo, ancora Ponzio Pilato e Gesù Cristo che discutono eternamente fra potere e amore. Fra date a Dio quello che è di dio e a Cesare quello che è di Cesare.
2) la ricerca del riconoscimento della fama negata ad un genio, e data invece a quelli che sono ammanicati con il partito.
3) Il Gribolev ,ristorante esclusivo solo per pochi, così come le Dacie, i negozi delle prelibatezze nei quali si può acquistare solo con moneta straniera.
5) l'arrivo di Satana a Mosca con tutta la sua banda il quale vuole rendersi conto se i moscoviti sono cambiati, lo spettacolo teatrale con gli aiutanti di Satana come illusionisti.
6) la festa di Satana per il plenilunio, incredibile, mi appare in tutta la sua vastità come se invece di leggere delle pagine scritte vedessi veramente il salone, lo champagne che scorre a fiumi la lunga fila dei dannati. Margherita che nota una povera donna, la Margherita faustiana che ha ucciso suo figlio e per la quale chiede che Satana che non le venga più messo il famoso fazzoletto vicino al cuscino col quale ha soffocato il suo bambino.
7) il volo di Margherita nuda su un manico di scopa diventata strega, che si reca senza paura alla festa di Satana. La forza dell'amore di Margherita che fa tutto nella speranza di rivedere quello che lei ha soprannominato il Maestro.

 la follia del poeta marxista, che scrive brutte poesie, e impazzisce vagando lungo la Moscova, il suo internamento in una rinomata casa di cura, dove conoscerà il Maestro.
Ed infine tutti i personaggi al seguito di satana, mentre cavalcano via da Mosca verso destinazioni ignote, cambiano aspetto e si rivelano per quello che sono, cavalieri, destinati alla vita eterna. Anche il Maestro cambia le sembianze.
Ogni capitolo, ogni singola riga è costruita affinché il lettore stia come a teatro, tutto si vede chiaramente con gli occhi dell'immaginazione.
Nessuna relazione potrà mai raggiungere i mille significati che in ogni pagina Bulgakov introduce, non ci sono parole sufficienti per descrivere questo romanzo unico nel suo genere.
Non dimentichiamo dello stesso autore "Romanzo teatrale" che fa riferimento al suo periodo in cui faceva il direttore di un teatro a Mosca.
La sua biografia su Moliere.
Non dimentichiamo "Le uova fatali".
Non dimentichiamo la sua telefonata con Stalin, in cui Stalin lo rassicura e gli promette di fare di tutto per difenderlo da coloro che lo vogliono far tacere.
Nella stessa telefonata Bulgakov dice a Stalin che fuori dalla sua terra, la madre Russia, non può lavorare.
Il maestro e Margherita è il romanzo dei romanzi, è l'apice assoluto della letteratura Russa.
Non ho sottomano il libro, quindi queste righe le ho buttate giù di getto, con tutti i suoi limiti, ma per parlare seriamente di questo romanzo ci vorrebbero pagine e pagine di scrittura. Non si può parlarne senza ritornarci dentro.