Lunedì, 03 Novembre 2025

"Tutto ciò che vi devo. Lettere alle amiche" di Virginia Woolf

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12/08/2022 20:27 #60218 da bibbagood
Nelle prime lettere citate da Bibi escono in poche righe tratti determinanti della personalità di questa scrittrice. Consapevole del proprio genio, non è però mai contenta di se stessa, perchè pensa che proprio a "causa" all'istruzione che ha avuto e all'intelligenza, dovrebbe esser in grado di fare ancora di più. Sensazione che la tormenterà fino alla fine, ogni sua opera viene rivista centinaia di volte perchè non è mai soddisfatta, ma contemporaneamente è sempre consapevole di star scrivendo opere fuori dal comune, superiori a molte delle opere ben più famose di autori uomini, o è invidiosa del successo della sua amica Katherine Mansfield. 
Emerge poi fin da subito la sua voglia di socialità, credo si percepisca bene come lei consideri il confronto con altre persone di estrema importanza, non solo per l'adulazione, ma proprio come interazione, come possibilità di esprimersi senza la struttura di un libro o senza dover temere di dover dimostrare qualcosa.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
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17/08/2022 19:30 - 17/08/2022 19:31 #60255 da bibbagood
La mia lettura termina qui, almeno per il momento: è arrivata una tromba d´aria in spiaggia e il tanto apprezzato formato di questo libro ha fatto sí che tempo un minuto e fosse sparito :-( speriamo farà la felicitá di qualche altro lettore che magari domani lo ritroverà chissà dove.

Mi ero segnata varie parti che volevo commentare e che ora ovviamente non ricordo, quindi scrivo solo qualche impressione sparsa, magari mi ritorna in mente altro.

Al centro vi sono alcune immagini con brevi approfondimenti e mi ha fatto molto ridere che Virginia Woolf e i suoi compagni siano riusciti a prendersi gioco della Marina britannica travestendosi dal re dell´Abissinia Prima o poi dovrò assolutamente leggere una biografia di Woolf, non solo gli scritti sono interessantissimi, ma anche la sua vita.

Scoraggiante come la Woolf immagina cosa penserà la sorella di Gita al faro: chissà cosa ci aspetta a dicembre

In una delle lettere parla della distinzione della scrittura come modo di espressione rispetto alla musica o all´arte e in parte mi son ritrovata d´accordo. Non credo che la scrittura sia superiore come mi sembra affermi lei, anche artisti e musicisti hanno una forte sensibilità e trovano nel loro mezzo espressivo un modo per esprimere la realtà come la vivono e la percepiscono. Tuttavia credo che il cercare di mettere in parole queste sensazioni implichi inevitabilmente un processo cerebrale e quindi fisico più intenso, voi che ne dite?


Ho trovato bella la lettera a non mi ricordo chi poco prima del suo matrimonio, in cui già esprime quel che poi fortunatamente si ritroverà ad avere: lei si sente una persona instabili, con cui è difficile vivere, ma si aspetta che ci sia qualcuno a sorreggerla. Ed è quello che Leonard farà fino alla fine.

Ricordo poi una lettera alla sorella, in cui esalta la semplicità di quest´ultima, che le permette di assorbire al meglio la realtá. Mentre lei, Virginia, non riesce a evitare di essere bombardata da tutte le sfumature di quel che ha davanti, di analizzare ogni cosa in ogni suo atomo, e quindi non riesce mai ad assorbire pienamente quel che vive. In parte mi ritrovo in questo pensiero, ma son anche sempre stata convinta che vedere la realtà a 360 gradi, cogliendone le sfumature e i dettagli, è un modo molto più appagante di far esperienza di quel che ci succede.

Bene, per ora questo è tutto quel che mi ricordo :-(

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Ultima Modifica 17/08/2022 19:31 da bibbagood.

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19/08/2022 10:35 #60273 da lettereminute

La mia lettura termina qui, almeno per il momento: è arrivata una tromba d´aria in spiaggia e il tanto apprezzato formato di questo libro ha fatto sí che tempo un minuto e fosse sparito  speriamo farà la felicitá di qualche altro lettore che magari domani lo ritroverà chissà dove.


Oh no... che modo drammatico di uscire di scena! Speriamo qualcuno l'abbia trovato!

In una delle lettere parla della distinzione della scrittura come modo di espressione rispetto alla musica o all´arte e in parte mi son ritrovata d´accordo. Non credo che la scrittura sia superiore come mi sembra affermi lei, anche artisti e musicisti hanno una forte sensibilità e trovano nel loro mezzo espressivo un modo per esprimere la realtà come la vivono e la percepiscono. Tuttavia credo che il cercare di mettere in parole queste sensazioni implichi inevitabilmente un processo cerebrale e quindi fisico più intenso, voi che ne dite?


Non mi trovo d'accordo, è ovvio che Virginia non sia super partes in questo caso. ;) Certamente la scrittura coinvolge molto di più l'area linguistica e chi scrive deve fare grossi sforzi per concettualizzare situazioni, sentimenti o quadri più ampi e astratti. La letteratura consente inoltre rispetto all'arte una più massiccia trasmissione di informazioni, anche molto complicate... se si padroneggia la lingua di arrivo, ovviamente. Faccio una considerazione banale: per me, che non so l'arabo, una canzone trasmette molto di più che un testo (perlomeno, riesco a individuare lo stato d'animo o l'atmosfera che si cerca di ricreare). Per non parlare di un dipinto, in cui potrei farmi un'idea della situazione messa in scena.

Non ragionerei comunque in termini di superiorità: sono intelligenze molto diverse, anche se chi ha una predisposizione per le arti capita che ne pratichi più d'una, anche se più spesso ne ha una d'elezione (anche perché ogni arte richiede tempo e dedizione, quindi naturalmente finisci su quella che ti è più congeniale). Io sono spostata sul versante linguistico: leggo, ho studiato letteratura, scrivo... ma invidio molto chi ha la predisposizione per le altre arti, e vedo che costano sforzo e capacità di astrazione tanto quanto la scrittura.

Ho trovato bella la lettera a non mi ricordo chi poco prima del suo matrimonio, in cui già esprime quel che poi fortunatamente si ritroverà ad avere: lei si sente una persona instabili, con cui è difficile vivere, ma si aspetta che ci sia qualcuno a sorreggerla. Ed è quello che Leonard farà fino alla fine.


Si tratta della lettera a Molly MacCarthy, molto interessante perché ci fa vedere "da dentro" come si muovono le opinioni di Virginia in merito al matrimonio. Penso che i suoi giudizi negativi abbiano molto a che fare con l'esperienza di vita, sai quanti ne avrà visti di matrimoni di convenienza, e poi allora rimanevi legato e incastrato con l'altra famiglia a vita, se non era un buon incastro c'era davvero di che disperarsi. Non che i matrimoni di convenienza siano spariti... capita di vedere persone che sembrano essersi sposati senza un perché, magari per aspettative o per avere una certa sicurezza. Si tratta di un contratto potente, dopotutto. Sta a noi decidere come usarlo.

Penso che Virginia e Leonard si siano molto amati, certo in un modo che oggi non attribuiremmo a una coppia "classica". Però avevano il loro contratto, il loro patto con le relative condizioni, e mi sembrano da quello che leggo in equilibrio e in armonia. Si sono dati tanto a vicenda, anche laddove Virginia sentiva di essere carente secondo me ha compensato in tanti altri modi: Leonard per lei ha sempre avuto solo rispetto e gratitudine... qualcosa vorrà pur dire.

Viene da chiedersi se, oggi, si sarebbero sempre sposati. Forse no, non ne avrebbero avuto bisogno. Forse sarebbero rimasti amici e soci. Chissà! :)

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)

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21/08/2022 10:18 #60279 da bibbagood
Lo so che eravate preoccupati per il mio libro e vi voglio tranquillizzare: il vento lo aveva portato al bar dello stabilimento accanto quindi ne son potuta tornare in possesso

Posso quindi recuperare con più precisione quel che mi ero segnata.
In una delle prime lettere, a Nelly Cecil, la scrittrice introduce un altro tema molto interessante. La destinataria della lettera le ha regalato una pelliccia e Woolf dice come lei non comprerebbe mai pellice, ma se gliele regalano allora è diverso ("comprare una pelliccita mi risulta impossibile, ma accettarla mi è piuttosto semplice e piacevole"). Penso accada spessimo, non solo per delle cose che magari non ci piacciono e che non avremmo mai comprato, ma anche per cose più morali, come se il fatto che fossero un regalo annullasse la responsabilità di avere quella cosa o ci giustificasse.
Simile é per il limitare l´uso della carne: sempre più diffuso, e in questo mi includo anche io, è non comprare e cucinare carne a casa, ma mangiarla solo quando si va a cena fuori, fa sentire più in pace con la coscienza, nonostante non abbia comunque molto senso.

La lettera a Vanessa Bell riguardo l´amica Barbara che ha di fatto una relazione a tre l´ho trovata anche interessante, sia per la modernità sia per le riflessioni che fa. Afferma, ironicamente, che forse era meglio la sottomissione delle loro donne, e fa strano pensare che lo scriva nel 1918, quando in alcune parti d´Italia la sottomissione delle nonne a cui accenna è ancora la normalità. Mi è piaicuta molto la frase "questa abolizione della proprietà privata in amore ha una sua magnificenza".

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21/08/2022 10:23 #60280 da bibbagood

lettereminute post=60273 userid=6958 

In una delle lettere parla della distinzione della scrittura come modo di espressione rispetto alla musica o all´arte e in parte mi son ritrovata d´accordo. Non credo che la scrittura sia superiore come mi sembra affermi lei, anche artisti e musicisti hanno una forte sensibilità e trovano nel loro mezzo espressivo un modo per esprimere la realtà come la vivono e la percepiscono. Tuttavia credo che il cercare di mettere in parole queste sensazioni implichi inevitabilmente un processo cerebrale e quindi fisico più intenso, voi che ne dite?


Non mi trovo d'accordo, è ovvio che Virginia non sia super partes in questo caso. ;) Certamente la scrittura coinvolge molto di più l'area linguistica e chi scrive deve fare grossi sforzi per concettualizzare situazioni, sentimenti o quadri più ampi e astratti. La letteratura consente inoltre rispetto all'arte una più massiccia trasmissione di informazioni, anche molto complicate... se si padroneggia la lingua di arrivo, ovviamente. Faccio una considerazione banale: per me, che non so l'arabo, una canzone trasmette molto di più che un testo (perlomeno, riesco a individuare lo stato d'animo o l'atmosfera che si cerca di ricreare). Per non parlare di un dipinto, in cui potrei farmi un'idea della situazione messa in scena.

Non ragionerei comunque in termini di superiorità: sono intelligenze molto diverse, anche se chi ha una predisposizione per le arti capita che ne pratichi più d'una, anche se più spesso ne ha una d'elezione (anche perché ogni arte richiede tempo e dedizione, quindi naturalmente finisci su quella che ti è più congeniale). Io sono spostata sul versante linguistico: leggo, ho studiato letteratura, scrivo... ma invidio molto chi ha la predisposizione per le altre arti, e vedo che costano sforzo e capacità di astrazione tanto quanto la scrittura.
 

Hai ragione, per quello mi sentivo di condividerla solo in parte, perchè penso che alla fine ogni forma d´arte sia un mezzo di espressione, prodotto di emozioni intense e della necessità di trovare un altro modo per esprimersi, perchè la semplice comunicazione normale non è sufficiente a sfogar quel che si ha dentro, quindi un mezzo non può esser superiore a un altro, ogni individuo deve trovare il suo, quel che lo esprime meglio. quindi forse la scrittura è semplicemente più cerebrale passando per la parola.

Riguardo a Virginia e Leonard e l´idea del matrimonio, ti consiglio di recuperare quando hai tempo la raccolta di racconti che abbiamo letto a gennaio (mi sembra che non ti fossi unita alla lettura), perchè là esce molto bene la sua visione del matrimonio e ci sono molti aspetti probabilmente autobiografici!

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21/08/2022 12:06 #60284 da lettereminute

Riguardo a Virginia e Leonard e l´idea del matrimonio, ti consiglio di recuperare quando hai tempo la raccolta di racconti che abbiamo letto a gennaio (mi sembra che non ti fossi unita alla lettura), perchè là esce molto bene la sua visione del matrimonio e ci sono molti aspetti probabilmente autobiografici!


Grazie, non mi sono unita a tutte le letture in effetti, ma avete scelto dei bei testi e ora vado a vedere qual è questo... certo che questa maratona di Virginia Woolf mi sta prendendo tantissimo, penso che sia un'autrice che offre una quantità immane di spunti di riflessione e nei prossimi anni continuerò a "frequentarla"!

Simile é per il limitare l´uso della carne: sempre più diffuso, e in questo mi includo anche io, è non comprare e cucinare carne a casa, ma mangiarla solo quando si va a cena fuori, fa sentire più in pace con la coscienza, nonostante non abbia comunque molto senso.


Un po' un senso ce l'ha, perché in questo modo il consumo lo abbatti, anche se non te ne accorgi. E poi spesso una transizione lenta è più efficace di una che si fa di botto. Dal punto di vista morale no, non ha senso, ma penso che solo chi abbia una particolare sensibilità o pone questo valore molto in alto riesca ad essere così ferreo su questa cosa. Per tutti gli altri, si tratta di nutrimento, e quindi sopravvivenza... il corpo va per conto suo, quindi dev'essere una scelta di testa, che non sempre riesce. :)

Per le pellicce, oggi siamo facilitate perché sono fuori legge, almeno la è l'uccisione degli animali a questo scopo: mi spiegava un'amica che lavora in conceria che tutta la pelle utilizzata nel settore moda è scarto dell'alimentare, quindi paradossalmente molto più ecologica della "pelle vegana", che di fatto è plastica... ma sto divagando. Volevo semplicemente dire che se oggi si riceve una pelliccia, da noi, o è un'eredità o è seconda mano, quindi di fatto ormai non si fa nessun danno. A meno che non faccia proprio orrore la cosa in sé (che ci sta).

Comunque, questi sono discorsi "off topic" ma dimostrano la grande modernità di Virginia, che si interroga senza malizia su un sacco di questioni... chissà anche oggi quante ne avrebbe da dire!

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
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03/09/2022 11:07 #60422 da bibbagood
Commento alcune delle ultime lettere, in brevi estratti trovo in quasi tutte le lettere qualcosa da sottolineare!

Tornando a quel che dicevamo io e Maria Chiara negli scorsi commenti, in una lettera a Ethel Smith Virginia paragone il foglio da scrivere a uno specchio; il momento in cui scrive è quello infatti in cui deve essere onesta con se stessa, in cui si mette in discussione e si analizza, e ho trovato molto incisiva questa immagina del foglio come uno specchio.

Bellissima la lettera a Margaret Llewelyn Davies, riguardo alla promozione del ruolo della donna nelle cooperazioni; sono spesso associazioni progressiste, o che vogliono essere progressiste ma in realtà hanno troppa paura di non conformarsi alla società, e quindi limitano l'invettiva di persone come Woolf, la quale giustamente è irritata perchè le persone per cui si batte son le stesse a remarle contro. Anche qui  la modernità delle sue parole è incredibile, quanto spesso ci chiediamo come è possibile che determinati gruppi sociali votano un partito, che palesemente va contro i loro interessi? Tornando alla lettera, Woolf critica come a volte difendere i propri diritti si mischia a voler più che altro assomigliare il più possibile a chi ce li toglie e critica come le classi operaie abbiano ereditato dalla borghesia il perbenismo, e quindi il voler apparire quel che non si è. Conclude con: "Se vuoi che le consideri delle dolci fatine, alla fine cederò." Sbem

Ho trovato poi carinissima la lettera alla sorella in cui parla del pomeriggio passato con la nipote e una amica della nipote, in cui anche là riesce a trovar tanti dettagli su cui ironizzare, in modo bonario, tra cui il fatto che le ragazze la prendano in giro per le sue carenze in aritmetica   Che bello deve essere poter avere una zia come Woolf!

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

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Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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