bibbagood post=68342 userid=1044
Sapete che credo sia la prima graphic novel che leggo? Mi sono ricreduto: anche le graphic novel possono fornire spunti di riflessione, seppur la loro lettura possa essere in generale più veloce rispetto ai libri. Di fatto l’ho letta in poco più di un’ora.
Grazie del consiglio
Ah! Quindi invece la grafic novel che abbiamo regalato a te, di zerocalcare, non l´ hai ancora letta
!! Menomale che ti sei ricreduto, chissà quante possibilità di litigi avremo così scongiurato
Ancora non l'ho letta, sono sincero, magari a breve lo farò, è lì in libreria che mi guarda
Sì, in passato effettivamente ero più chiuso a questo genere di letture. D'altra parte, se ci pensi, ricordo che anni fa ero molto scettico anche sugli audiolibri, altra cosa su cui col tempo mi sono ricreduto, fino a diventare oggi un assiduo ascoltatore di libri
Che devo dirti? Cresciamo, sperimentiamo, maturiamo, cambiamo idea, ci guardiamo indietro e ammettiamo i nostri errori del passato e ricominciamo: siamo esseri umani, il bello è questo
bibbagood post=68342 userid=1044Sulla questione tradimento non so: è vero che è facile cedere in un momento alla tentazione fisica e che quindi rinunciarvi può essere una forte dimostrazione di fedeltà, ma secondo me è perchè si dà invece poco peso alla tentazione emotivo-mentale. Cedere alla tentazione di mandare messaggi é vista in modo meno grave, eppure è probabilmente più frequente e più profonda, non dettata solo da un momento di debolezza. Quindi non so, tendo comunque a dare un peso molto inferiore al tradimento fisico.
Mentre tornando ai nostri protagonisti, sono convinta che Anita ami Giuseppe e che il loro sia un matrimonio felice. Semplicemente ama i due uomini di un amore diverso, che quindi non si esclude a vicenda. Concordo con Alice che per amore si può mandare a quel paese tutto e buttarsi, però secondo me è anche importante non rinunciare alla propria identità, ai propri sogni, a quel che si è e si vuole. E a me sembra che una vita con Zeno le avrebbe fatto rinunciare alla stabilità che invece lei sente come un´esigenza, quel bisogno di potersi svegliare la mattina tranquilla a cui accenna nel capitolo a cui dice a Zeno della proposta di matrimonio. E allo stesso modo Zeno per venirle incontro avrebbe dovuto rinunciare al suo bisogno di libertà, sarebbe stato alla fine infelice a passare 40 anni nella stessa cucina. Credo che a volte si incontra la persona giusta nel momento sbagliato e anche se si cerca di combinare le cose, non può funzionare. Penso Anite e Zeno abbiano anteposto la loro felicità all´amore vero, e mi sembra sia stata una scelta vincente, perchè sono cosí ancora più consapevoli di cosa vogliono e di cosa hanno bisogno.
Capisco il ragionamento. Sarebbe interessante a livello antropologico capire se la percezione tradimento fisico vs tradimento emotivo/mentale è diametralmente opposta tra uomo e donna (es. l'uomo da più peso al primo tipo mentre la donna al secondo) oppure se a livello statistico uomini e donne si dividono abbastanza uniformemente tra le due categorie.
Tornando alla storia, anche io sono convinto che Anita ami Giuseppe e che il loro matrimonio sia felice e anche Giuseppe, che evidentemente conosce la situazione tra Anita e Zeno, pare non essersi fatto condizionare da questo nella vita trascorsa con Anita.
"Ama i due uomini di un amore diverso, che quindi non si esclude a vicenda". Questo è un altro dilemma (anche etico): si può amare contemporaneamente due persone? Ed è giusto/eticamente corretto? Quanto la società in cui viviamo e gli insegnamenti che riceviamo e le religioni che professiamo generano un impatto su questo tema?
Quando dici "Penso Anita e Zeno abbiano anteposto la loro felicità all'amore vero, e mi sembra sia stata una scelta vincente, perché sono così ancora più consapevoli di cosa vogliono e di cosa hanno bisogno" mi torna in linea generale e concordo però su una cosa la storia mi è cascata in basso (e lo dico adesso perché nei giorni successivi alla lettura ho avuto modo di rifletterci).
Mi pare altamente improbabile che una storia che finisce come finisce quella tra Anita e Zeno nasca "banalmente" da un evento come quello che li ha fatti incontrare.
Questa è l'unica "nota stonata" secondo me del racconto. Allo stesso tempo mi rendo conto che per esigenze editoriali sarebbe stato difficile raccontare questa storia diversamente. Però, nella realtà dei fatti, secondo me sarebbe più probabile arrivare dove Anita e Zeno sono arrivati dopo anni di frequentazione, condivisione di esperienze, ecc, non solo dopo aver scritto lettere mai spedite e essersi sentiti al telefono.
Poi tutto ci sta... magari il loro è stato il classico colpo di fulmine