Martedì, 04 Novembre 2025

Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore

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23/11/2013 14:22 #10732 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
porthosearamis ha scritto:

....tu mi difendi?:ohmy: ...Sergio usa come avatar Goku?:ohmy: :ohmy: ....hai cambiato l'avatar mettendo una tua foto?:ohmy: :ohmy: :ohmy:.... davvero non ho più certezze nella vita....a questo punto potrei anche credere che sai trasformarti in supersayan:)


:laugh: :laugh: :laugh: Sì, effettivamente ha un che di strano... sarà che il Natale sta per arrivare e siamo tutti più buoni! :laugh: Però almeno così puoi ammirare i miei nuovi capelli! :P
(ah, per inciso, sono supersayan di terzo livello...B) )

"Che te ne fai di tutti quei libri?"

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24/11/2013 10:33 #10733 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
L'ho finito ieri sera. Molto intenso, mi ha colpita. Penso che già stasera guarderò il film, certo però che a teatro dev'essere un'altra cosa! ;)
Avete già espresso voi (Guido e Katya) due cose che secondo me riassumono questo testo: quanto il lavoro influenza il modo di vivere di ciascuno e quanto i sogni di un uomo possono distruggergli la vita. E poi, sullo sfondo ma nemmeno poi troppo, c'è la società americana di quegli anni (io personalmente non l'ho trovato lacunoso su questo, anzi): il frigo a rate, il mutuo della casa, l'apparenza, la smania di successo, il "sogno americano".
Ma quest'opera è anche uno specchio della società in cui ancora oggi viviamo. Come al solito, la letteratura ci fa capire quanto poco il mondo cambia...

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24/11/2013 17:47 - 24/11/2013 18:38 #10736 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
sicuramente la società americana ha influenzato tutte le società occidentali (l'articolo di Frank mi sembra molto chiaro anche sulle ragioni economiche che hanno permesso questo)...
tuttavia io ho letto e ho apprezzato il testo di Miller sotto un altro punto di vista, in una prospettiva ristretta alla sola realtà statunitense....

secondo me dovremmo partire dal cd. sogno americano cioè da quella grande opportunità di ricchezza, di libertà, di uguaglianza e di pace che offriva un territorio immenso a coloro che fuggivano dall'Europa a causa della povertà, dell'oppressione religiosa, giudiziaria o politica

questa secondo me è la base della storia degli stati uniti per almeno due secoli: Mayflower - Guerra d'Indipendenza - conquista dell'Ovest - corsa all'oro - guerra di Secessione

ad un certo punto questo sistema di valori, che ancora oggi caratterizza gli americani, entra in crisi...io ho qualche difficoltà a trovare i motivi di questa crisi...io ho pensato questi:
- all'inizio del '900 la Corte Suprema si esprime contro il monopolio della Standard Oil di Rockefeller (l'uomo più umile è divenuto il più ricco ma le regole, i vincoli, le tutele erano pochissime)
- la grande depressione (dopo la quale il sistema economico americano deve reinventarsi)
- la lotta per i diritti civili (in particolare le lotte degli anni '50 e '60 dei neri)
- la guerra in vietnam (nella quale gli stati uniti vivono il dissenso verso la guerra e soprattutto la sconfitta fino ad allora impensabile)

secondo me le riflessioni del libro di Miller (1949) si pongono esattamente in mezzo tra ciò che è stato e ciò che sarà del sogno americano
Ultima Modifica 24/11/2013 18:38 da porthosearamis.

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29/11/2013 21:52 #10759 da Jess_84
Ciao!
So che sono nuova, ma quando mi sono iscritta ho immediatamente ordinato il libro del mese che avevate scelto per novembre per potermi inserire nel gruppo e l'altro giorno mi è arrivato :)
Concluso ieri sera, e devo dire che lo stile di Miller mi piace davvero molto!
Una storia molto profonda e devo ammettere che speravo in un finale alternativo, ma probabilmente non avrebbe lasciato in me il "segno" come invece ha fatto. Storia molto attuale, che fa inevitabilmente riflettere ogni lettore e che probabilmente colpisce anche perché "rimarrà sempre di attualità".
E' sorprendente come Miller sia riuscito a svolgere nel suo racconto un'analisi psicologica dei personaggi in una maniera così semplice da rendere il racconto scorrevole e coinvolgente!
Bene, direi che aggiungerò altri libri di Miller nella mia lista dei desideri ;)

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30/11/2013 01:10 #10761 da serena.p
Risposta da serena.p al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
porthosearamis ha scritto:

sicuramente la società americana ha influenzato tutte le società occidentali (l'articolo di Frank mi sembra molto chiaro anche sulle ragioni economiche che hanno permesso questo)...
tuttavia io ho letto e ho apprezzato il testo di Miller sotto un altro punto di vista, in una prospettiva ristretta alla sola realtà statunitense....



secondo me la tua lettura è una delle tante letture possibili nel senso che tu l'hai letto prestando attenzione agli aspetti sociali e politici...a me ha interessato l'aspetto psicologico del protagonista che non ha saputo dare la giusta importanza a ciò che gli accadeva, e non ha saputo coltivare i rapporti con le persone che amava...

per quanto riguarda la tipologia di lettura: non sono abituata a leggere testi teatrali quindi mi è sembrato un pò strano leggere le indicazioni sulle ambientazioni...secondo me la lettura e la visione a teatro rimangono inscindibili

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30/11/2013 19:59 #10764 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
Eccomi di ritorno sul Forum dopo alcune settimane di "terrore"... questo mese ho fatto 35 ore di straordinari a lavoro... fate vobis... detto questo ho visto che avete continuato a parlare di questo libro che io mi sono letteralmente spazzolato in 3/4 gg e quindi mi sono messo a leggere i vostri commenti! Ne approfitto per rispondere qua sotto a qualcuno di voi ;)

E comunque, mi spiace ma questa volta devo difendere Emi... anche il Calabozo per me è stato un gran bel libro. Io e lui siamo gli incompresi del Club in fatto di scelta dei Libri del Mese!

Siete incorreggibili! Eli, il Calabozo non s'affrontava! Non voglio andare off topic ma secondo me quel libro è stato proposto per fare dispetto. E qui chiudo la sterile polemica che non porterà a niente... sai quanti "Morte di un commesso viaggiatore" dovrà proporre Emiliano prima di farci dimenticare il "Calabozo??"... sono cose che ti segnano... :laugh: :laugh: :laugh:

L'ho finito ieri sera. Molto intenso, mi ha colpita. Penso che già stasera guarderò il film, certo però che a teatro dev'essere un'altra cosa!


Al teatro appena mi capita lo spettacolo a portata di tiro ci vado! Il film l'hai visto? Fammi sapere.

Ciao!
So che sono nuova, ma quando mi sono iscritta ho immediatamente ordinato il libro del mese che avevate scelto per novembre per potermi inserire nel gruppo e l'altro giorno mi è arrivato


Cosa volere di più da una new entry del Club del Libro??!! Bravissima! Sono proprio contento che lo hai letto con noi iniziando subito a vivere a pieno l'esperienza del Club del Libro!

E' sorprendente come Miller sia riuscito a svolgere nel suo racconto un'analisi psicologica dei personaggi in una maniera così semplice da rendere il racconto scorrevole e coinvolgente!


Si! Hai perfettamente ragione! Il testo non è per niente lungo. Anzi. Eppure, nel suo essere essenziale, non manca di niente! Anzi! Miller riesce nelle poche pagine che abbiamo letto a trasmetterci tanto dei personaggi, delle loro vite e dei loro modi di essere. Chissà quanto dura la trasposizione teatrale media di quest'opera... Il film ho visto che dura poco più di 2 ore... quindi neanche pochissimo...

secondo me la tua lettura è una delle tante letture possibili nel senso che tu l'hai letto prestando attenzione agli aspetti sociali e politici...a me ha interessato l'aspetto psicologico del protagonista che non ha saputo dare la giusta importanza a ciò che gli accadeva, e non ha saputo coltivare i rapporti con le persone che amava...

per quanto riguarda la tipologia di lettura: non sono abituata a leggere testi teatrali quindi mi è sembrato un pò strano leggere le indicazioni sulle ambientazioni...secondo me la lettura e la visione a teatro rimangono inscindibili


Sono d'accordo con Serena. Tra l'altro, se non ricordo male Emi, te avevi fatto una tesina o qualche studio più approfondito sugli Stati Uniti. Quindi il testo di Miller l'hai letto in quell'ottica o comunque mantenendo l'attenzione su aspetti che a gente come me, che ne sa poco della storia degli Stati Uniti, sicuramente sfuggono. Tuttavia, come dice Serena, anche io ho colto questo non saper dare la giusta importanza alla vita, dando tutto per il lavoro, non coltivando i rapporti con moglie e figli, cosa che con il passare del tempo ha anche rovinato il rapporto dei figli con il padre. Questo è un qualcosa a cui possono arrivare tutti, indipendentemente dalla conoscenza o meno della storia americana. E Miller è bravissimo a farti arrivare questo concetto! A farti capire quanto in quel periodo (come oggi in moltissimi casi), le persone vivessero per lavorare piuttosto che lavorare per vivere. Il che può essere dovuto al fatto che l'essere umano tipicamente cerca sempre qualcosa di più... non riesce ad accontentarsi o comunque cerca di affermarsi per avere una soddisfazione personale, non rendendosi conto che a volte questo ha un impatto anche considerevole sulla vita di chi gli sta attorno.

Per quanto riguarda la tipologia di lettura, sono d'accordo che lettura e visione al teatro rimangono inscindibili ma è stato anche interessante leggere quello che, per gli attori, è il copione di un'opera che vanno a rappresentare sul palco. Leggerla come la leggono loro per prepararla è stato divertente. Io avevo letto anche "Vita di Galileo" di Bertold Brecht e anche quello mi piacque e lo lessi molto volentieri. Quindi, per quanto mi riguarda, il genere teatrale si conferma un genere che leggo molto volentieri. ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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07/12/2013 11:52 #10788 da Librotta
Risposta da Librotta al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
Scusate il ritardo, io l'ho letto tutto d'un fiato "Morte di un commesso viaggiatore", mi è piaciuto abbastanza e non avrei mai pensato perchè di solito non amo le letture teatrali, mi piace di più vedele rappresentate, quindi è stata una sorpresa.
:silly:

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08/12/2013 12:20 #10800 da ziaBetty
Risposta da ziaBetty al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
:laugh: :laugh: :laugh: Guido ce l'ha ancora a morte col Calabozo... chissà se prima o poi vi dimenticherete anche del mio Saltatempo! :P

Il film non ho ancora avuto modo di vederlo, tra le sere in cui Leo non va a letto presto come dovrebbe e tra le sere in cui ho cose urgenti da sbrigare... :(

Diciamo che, come molto spesso accade, in un'opera ci sono più livelli di lettura che ognuno, secondo il proprio sentire e le proprie conoscenze, può interpretare. Io anche non me ne intendo molto di storia americana, ma questo testo secondo me ha saputo spiegare bene e in maniera semplice ed immediata l'essenza del "sogno americano" più recente, quello in cui sono più i falliti che i vincitori...

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20/01/2014 11:51 #11259 da Francis
ieri ho avuto moltissimo tempo per leggere e, mettendo da parte per un po' Zorro, che ho deciso di leggere poco per volta per evitare di arenarmi visto quant'è lungo, anche se mi sta piacendo molto, ho iniziato/finito questo libro che avevo saltato...
libro, cioè copione teatrale... purtroppo anch'io, come Elle, non riesco a concentrarmi con questo tipo di lettura... è bellissimo immaginarsi la scena, farsi un film mentale con le indicazioni precise dell'autore, ma la mente si deconcentra e non coglie il significato di quello che sta leggendo... o comunque si dimentica di cercare il significato nascosto... non ha il tempo di riflettere su quello che ha letto e deve farlo a mente fredda... una cosa che ovviamente non accadrebbe se l'opera la si guardasse a teatro, che poi è la destinazione finale prevista dall'autore per il suo libro...
detto questo, comunque, sono rimasto molto affascinato dalle scene trattate, anche se mi sono soffermato più sulle scelte teatrali che sul senso dell'opera (per quello aspetto di vederla rappresentata)...
molto interessante l'utilizzo delle luci e dei suoni... il flauto sempre al momento giusto... la scena finale mi ha davvero catturato ed emozionato...
insomma, da vedere..

p.s.: ABBASSO il Calabozo e Saltatempo!!

...in medio stat virtus...

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19/03/2014 23:09 #11751 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Novembre 2013 - Morte di un commesso viaggiatore
Ho appena finito di vedere il film del 1985 con Dustin Hoffman e John Malkovic e sono qui per dirvi che secondo me dovete ritagliarvi due ore per vederlo. Il libro è scritto per il teatro e, nell'attesa di vederlo rappresentato proprio in un teatro, secondo me vale la pena vederlo in televisione.
Il film è davvero ben fatto e Dustin Hoffman è meraviglioso nell'interpretare Willy, il commesso viaggiatore.
Ha fatto suo il personaggio! Guardando il film ho capito tutto molto meglio, anche i piccoli particolari e gli aspetti riguardanti la dinamica padre-figlio, i momenti in cui Willy crede di parlare con il fratello o rivive momenti della sua vita passata... Insomma, il film è fedelissimo al libro e devo dire che guardarlo mi ha permesso di approfondire la lettura al meglio quindi ritengo possa essere utile, terminata la lettura, concedersi due ore per vedere questo vecchio film. Fatemi sapere cosa ne pensate! Secondo me si tratta di uno dei rarissimi casi in cui il film non è peggio del libro... ;)

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