Eccomi di ritorno sul Forum dopo alcune settimane di "terrore"... questo mese ho fatto 35 ore di straordinari a lavoro... fate vobis... detto questo ho visto che avete continuato a parlare di questo libro che io mi sono letteralmente spazzolato in 3/4 gg e quindi mi sono messo a leggere i vostri commenti! Ne approfitto per rispondere qua sotto a qualcuno di voi
E comunque, mi spiace ma questa volta devo difendere Emi... anche il Calabozo per me è stato un gran bel libro. Io e lui siamo gli incompresi del Club in fatto di scelta dei Libri del Mese!
Siete incorreggibili! Eli, il Calabozo non s'affrontava! Non voglio andare off topic ma secondo me quel libro è stato proposto per fare dispetto. E qui chiudo la sterile polemica che non porterà a niente... sai quanti "Morte di un commesso viaggiatore" dovrà proporre Emiliano prima di farci dimenticare il "Calabozo??"... sono cose che ti segnano...
L'ho finito ieri sera. Molto intenso, mi ha colpita. Penso che già stasera guarderò il film, certo però che a teatro dev'essere un'altra cosa!
Al teatro appena mi capita lo spettacolo a portata di tiro ci vado! Il film l'hai visto? Fammi sapere.
Ciao!
So che sono nuova, ma quando mi sono iscritta ho immediatamente ordinato il libro del mese che avevate scelto per novembre per potermi inserire nel gruppo e l'altro giorno mi è arrivato
Cosa volere di più da una new entry del Club del Libro??!! Bravissima! Sono proprio contento che lo hai letto con noi iniziando subito a vivere a pieno l'esperienza del Club del Libro!
E' sorprendente come Miller sia riuscito a svolgere nel suo racconto un'analisi psicologica dei personaggi in una maniera così semplice da rendere il racconto scorrevole e coinvolgente!
Si! Hai perfettamente ragione! Il testo non è per niente lungo. Anzi. Eppure, nel suo essere essenziale, non manca di niente! Anzi! Miller riesce nelle poche pagine che abbiamo letto a trasmetterci tanto dei personaggi, delle loro vite e dei loro modi di essere. Chissà quanto dura la trasposizione teatrale media di quest'opera... Il film ho visto che dura poco più di 2 ore... quindi neanche pochissimo...
secondo me la tua lettura è una delle tante letture possibili nel senso che tu l'hai letto prestando attenzione agli aspetti sociali e politici...a me ha interessato l'aspetto psicologico del protagonista che non ha saputo dare la giusta importanza a ciò che gli accadeva, e non ha saputo coltivare i rapporti con le persone che amava...
per quanto riguarda la tipologia di lettura: non sono abituata a leggere testi teatrali quindi mi è sembrato un pò strano leggere le indicazioni sulle ambientazioni...secondo me la lettura e la visione a teatro rimangono inscindibili
Sono d'accordo con Serena. Tra l'altro, se non ricordo male Emi, te avevi fatto una tesina o qualche studio più approfondito sugli Stati Uniti. Quindi il testo di Miller l'hai letto in quell'ottica o comunque mantenendo l'attenzione su aspetti che a gente come me, che ne sa poco della storia degli Stati Uniti, sicuramente sfuggono. Tuttavia, come dice Serena, anche io ho colto questo non saper dare la giusta importanza alla vita, dando tutto per il lavoro, non coltivando i rapporti con moglie e figli, cosa che con il passare del tempo ha anche rovinato il rapporto dei figli con il padre. Questo è un qualcosa a cui possono arrivare tutti, indipendentemente dalla conoscenza o meno della storia americana. E Miller è bravissimo a farti arrivare questo concetto! A farti capire quanto in quel periodo (come oggi in moltissimi casi), le persone vivessero per lavorare piuttosto che lavorare per vivere. Il che può essere dovuto al fatto che l'essere umano tipicamente cerca sempre qualcosa di più... non riesce ad accontentarsi o comunque cerca di affermarsi per avere una soddisfazione personale, non rendendosi conto che a volte questo ha un impatto anche considerevole sulla vita di chi gli sta attorno.
Per quanto riguarda la tipologia di lettura, sono d'accordo che lettura e visione al teatro rimangono inscindibili ma è stato anche interessante leggere quello che, per gli attori, è il copione di un'opera che vanno a rappresentare sul palco. Leggerla come la leggono loro per prepararla è stato divertente. Io avevo letto anche "Vita di Galileo" di Bertold Brecht e anche quello mi piacque e lo lessi molto volentieri. Quindi, per quanto mi riguarda, il genere teatrale si conferma un genere che leggo molto volentieri.