Sabato, 06 Settembre 2025

Scuola: leggere classici o contemporanei?

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22/05/2023 13:50 #63589 da bibbagood
Scuola: leggere classici o contemporanei? è stato creato da bibbagood
Forse alcuni di voi avranno sentito del dibattito nato durante Il Salone del Libro, in cui Susanna Tamaro ha affermato che molti dei classici che vengono imposti a scuola sono brutti, ma soprattutto difficili e allontanano dalla lettura di piacere, impediscono che gli alunni maturino una passione per la lettura. In particolare lei ha fatto l'esempio che bisognerebbe togliere Verga e ad esempio sostituirlo con uno dei suoi romanzi più famosi ("Va dove ti porta il cuore"), ma il discorso era comunque sui programmi di letteratura italiana nelle scuole.

Ho trovato qui un riassunto abbastanza esaustivo della questione, con le repliche della Fondazione Verga e un altro commento di risposta: www.cittanuove-corleone.net/2023/05/susa...brutto-verga-la.html

Diciamo che io in linea di massima mi ritroverei nellle posizioni di Tamaro e non concordo minimamente con la replica della Fondazione Verga, visto che di materiale di discussione ce ne è anche nelle opere contemporanee, anzi, è molto più logico che i ragazzi abbiano voglia di confrontarsi su cose che capiscono piuttosto che non avere il coraggio di aprir bocca visto che non hanno capito neanche cosa siano i lupini (capita a tipo 9 studenti su 10, inclusa me). Tuttavia mi ritrovo ancora più nel commento di francesca Calì: a me avevano fatto leggere I Malavoglia nell'estate tra il quarto e il quinto liceo ed era stata una lettura terribile, faticosissima, non ci avevo capito niente. Poi durante l'anno scolastico la professoressa (che era veramente bravissima) ce lo ha spiegato e ho deciso di rileggerlo e l'ho divorato in due giorni. Quindi secondo me la chiave più che nel programma é nel metodo. A questo proposito son d'accordo sulle teorie secondo cui è giusto dare da leggere, ma facendo scegliere. In classe mia alla fine la maggior parte dei mie compagni non riusciva a leggere tutti i libri che ci davano, io ero in assoluto quella che leggeva di più, la stragrande maggioranza dei miei compagni non leggeva manco un libro l'anno e penso sia una situazione abbastanza comune. E anche se ci hanno fatto leggere opere di Ammaniti, Malerba, e sicuramente qualcos'altro che non mi ricordo, ci hanno veramente sommerso di classici da leggere e non riesco a immaginarmi come un ragazzo che giá non legge dovrebbe aver piacere a leggere "Con gli occhi chiusi" di Tozzi , "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Remarque, "Madame Bovary" di Flaubert, ecc. ecc.

E voi che ne pensate?

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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22/05/2023 14:55 #63591 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?
Non ho avuto ancora la fortuna di leggere Susanna Tamaro, ma dire che a scuola si dovrebbero leggere i suoi libri piuttosto che Dante e Verga... boh, dovremmo anche replicare? 

Sul discorso più generale, concordo che il ruolo dell'insegnante sia fondamentale. Del resto stanno lí proprio per questo...
A me diedero da leggere per le vacanze così "de botto, senza senso" La storia di Elsa Morante e il trauma mi perseguita tuttora. 

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22/05/2023 16:42 #63592 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?
Secondo me sono proprio i classici che devono essere letti a scuola, ma spiegati dall'insegnante, contestualizzati e dando le chiavi di lettura. Servono degli strumenti più adeguati per questi libri ed è la scuola che dovrebbe fornirli! Poi è chiaro che se sei un lettore che riesce a variare generi-autori-epoche, questi strumenti li scopri da te con il tempo e la pratica... ma è sempre meglio averli quanto prima.

Non ho letto la Tamaro, ma avendo letto da pochi anni "I Malavoglia", sostengo che Verga andrebbe davvero letto a scuola! Io non ho avuto questa fortuna, pur essendo catanese, e questa cosa non la perdonerò mai ai miei insegnanti. Sarebbe stato bellissimo perché quei posti noi catanesi li conosciamo, stessa cosa per "Il bell'Antonio" o volendo anche "Il Gattopardo". Almeno gli autori famosi della propria regione andrebbero riscoperti e riportati a scuola perché ci sarebbe già qualcosa che si conosce (la propria terra, usi e costumi), quindi riuscirebbero a stimolare interesse e curiosità, inoltre non mancherebbero neanche le grandi tematiche.
Per rispondere a Bea, i lupini qui li conosciamo perché durante le feste cittadine vendono dei sacchetti di lupini salati a mo' di spezzafame. Insomma sono legumi diffusi e non solo perché li mangiavano i nostri nonni. Però comprendo il tuo discorso, ecco perché secondo me è meglio iniziare a leggere i classici italiani della propria regione, proprio perché potrebbero esserci meno ostacoli.

A scuola, per un intero biennio, abbiamo letto I Promessi Sposi... opera che non reputo brutta, ma volete sapere qual è l'unico ricordo che ho di questo romanzo in classe? La prof.ssa che chiedeva a chiunque come le donne mettessero il grembiule durante la rivolta del pane a Milano -___- Gli altri ricordi sono dei capitoli che ho letto da sola (dovevamo andare avanti più velocemente e concludere il romanzo, quindi non c'erano queste domande stupide!). Per le vacanze estive a cavallo tra primo e secondo anno, sempre questa prof.ssa ci diede 3-4 libri sugli ebrei/olocausto, senza contestualizzare nulla, e io li ho odiati praticamente tutti (e ho vinto anche l'imprinting negativo sui romanzi contemporanei).
Ecco, questo è senz'altro l'approccio più errato che ci possa essere e, infatti, anche io sono d'accordo che ci debba essere del metodo! L'ideale sarebbe che l'insegnante facesse una lista di libri, spiegasse un po' le trame e le tematiche dei romanzi, e poi facesse scegliere i ragazzi.. e, a scuola, si affrontassero i temi come dibattito (stile club del libro) invece che come vera interrogazione. Sarei pure favorevole a scelte tassative tipo 2 classici (scritti entro l'800, qualunque genere) e 2 contemporanei (dal 900 in poi, qualunque genere). Se il docente scegliesse di imporre un romanzo, andrebbe letto in classe, andrebbe spiegato bene dall'insegnante e andrebbero fatte domande serie e intelligenti (non quella sul grembiule), in ogni caso non andrei avanti più di 3-6 mesi sullo stesso libro (due anni di Promessi Sposi non li auguro a nessuno).

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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22/05/2023 22:28 #63595 da Kheper
Risposta da Kheper al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?
Ciao a tutti!
Secondo me bisogna distinguere tra testi educativi e testi "ricreativi". Se studi in Italia, Dante, Petrarca e Boccaccio li devi conoscere, c'è poco da fare, così come anche Manzoni, Pascoli ecc e non ci sono Tamaro o Eco che tengano. Nei classici, la lettura si fonde con la storia, l'educazione civica e la cultura in generale e l'Eneide non la puoi sostituire con Il Signore degli anelli. 
Sulle letture consigliate sono d'accordo, pur'essendo un lettore di classici, quando assegnarono Il gattopardo come lettura estiva, piuttosto che leggerlo mi sarei strappato un'unghia e invece è un libro stupendo, che andrebbe studiato oltre che letto (insieme a Piccolo mondo antico e tanti altri, significativi del periodo storico). Ma onestamente non so quanto sarebbe cambiata la cosa con un titolo più moderno. Il punto dovrebbe essere non abbandonare lo studente/lettore con un elenco di 2-3 titoli da leggere durante l'estate perché così non ha senso. Onestamente, se poteste tornare a vivere due settimane di un'estate dei vostri 16 anni le passereste a leggere Il gattopardo? 
Le passereste a leggere? 
Ma forse è anche giusto così; secondo me andrebbero inseriti più libri nel programma scolastico (non solo consigliati), invece di assegnare come "compiti per le vacanze" I Malavoglia e Il gattopardo (che fantasia i nostri prof...), e non solo classici... Anche perché chi decide cos'è un classico? Alcuni libri della saga di Harry Potter hanno meno di 15 anni e sono già classici.
Ciao!
Ringraziano per il messaggio: Novel67

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22/05/2023 23:08 #63596 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?

Kheper post=63595 userid=5416Onestamente, se poteste tornare a vivere due settimane di un'estate dei vostri 16 anni le passereste a leggere Il gattopardo? 
Le passereste a leggere? 
 


Io penso proprio di sì

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23/05/2023 01:06 #63597 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?
Io mi trovo a favore di un approccio misto (sì lo so, molto democristiana  )

​​​​​​Ho avuto la fortuna di frequentare scuole in cui mi hanno sempre fatta leggere moltissimo, dalle elementari al liceo, e abbiamo sempre letto sia classici che libri contemporanei. Per esempio mi ricordo che alle elementari in classe leggevamo Pinocchio però poi avevamo una libreria di classe riempita con i nostri libri preferiti e ogni mese sceglievamo un libro nuovo tra quelli portati dagli altri compagni. Al liceo idem, ho letto I promessi sposi ma anche tantissimi contemporanei (Zafon, Foer, Grossman ecc.) e con me questo approccio credo abbia funzionato. Il tempo trascorso a scuola è talmente tanto che non vedo motivo di fare una scelta netta 
(abbiamo letto anche "Per sempre" di Susanna Tamaro con tanto di presentazione dell'autrice a scuola, ma aimé non avevo molto apprezzato la lettura, era un po' troppo deprimente anche per i miei gusti  )

Comunque secondo me è fondamentale proporre sempre una grande varietà di stimoli e non incaponirsi su una cosa solo perché la si ritiene, in maniera un po' miope, imprescindibile e fondamentale. Alcuni alunni purtroppo non ameranno mai la lettura, ma altri potrebbero. Poi non è detto se al liceo non leggono classici non possano farlo da grandi. 

Una tecnica per avvicinare i ragazzi alla letteratura italiana del 900 potrebbero essere i racconti!  Per esempio mi ricordo che al liceo avevamo un'antologia bellissima e io ero rimasta folgorata da "Rosso Malpelo" di Verga, ancora uno dei miei racconti preferiti. Oppure c'erano delle parti di "Antologia di Spoone River" (che non è letteratura italiana chiaramente) che mi erano piaciute moltissimo ​​​

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23/05/2023 07:09 #63598 da elis_
Personalmente sono molto d'accordo con quanto detto da Giorgia, credo che i classici vadano assolutamente studiati a scuola, magari non letti in autonomia perché sono comunque letture complesse che vanno integrate con una chiave che solo un'insegnante può dare, al tempo stesso come letture da fare in autonomia si possono assegnare libri contemporanei, che poi è stato l'approccio scelto dai miei insegnanti al liceo. Verga l'ho studiato e l'ho amato come un po' tutta la mia classe, avendo anch'io origini siciliane per noi è stato non solo comprensibile ma ha anche dato modo di riscoprire le origini e le tradizioni della nostra regione, i Malavoglia non l'ho mai letto, (dovrò recuperare) soltanto studiato a scuola, ma tanto è bastato da farmi apprezzare l'autore e spingermi a leggere altro di suo come ad esempio le Novelle. Più che altro secondo me si potrebbe alleggerire lo studio degli autori pre '800 che possono risultare davvero ostici e troppo distanti. Riguardo alle letture estive, ricordo che alcune delle mie insegnanti di italiano (purtroppo erano diverse ogni anno) assegnavano una lista di libri contemporanei tra cui scegliere di cui dovevi poi fare una relazione da discutere in classe con gli altri, era un modo divertente e piacevole di introdurre alla lettura, altre invece imponevano alcuni libri, tra cui mi ricordo Il visconte dimezzato e Il giardino dei Finzi Contini che mi hanno traumatizzata perché mi hanno annoiata fino alla morte! :laugh: resta anche il fatto che le letture sono personali, io ho sempre letto fin da quando ho imparato a farlo quindi leggevo un po' di tutto quello che mi propinavano senza problemi, però capisco che quest'approccio possa non funzionare con tutti gli adolescenti. Beati siano quegli insegnanti che riescono a far capire e apprezzare la letteratura italiana, che è meravigliosa e merita di essere conosciuta.
P.s. Va' dove ti porta il cuore l'ho letto e mi ha annoiato talmente tanto da non riuscire finirlo, per dire :P

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23/05/2023 20:30 #63606 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Re:Scuola: leggere classici o contemporanei?
Abbasso le dicotomie.

Non è sempre tutto bianco o nero. Ci sono infiniti colori nel mezzo. Vogliamo precluderci di vederli?

In sintesi credo che l’approccio ibrido possa essere il migliore.

Gli studenti devono essere coinvolti nel leggere libri di qualsiasi genere secondo me e inoltre è corretto che ci siano letture “imposte” dal programma ma anche tempo a disposizione per fare letture non imposte ma magari scelte dagli studenti o in completa autonomia oppure da una lista di libri in grado di accontentare tutti i gusti e da coprire ogni genere letterario.

Purché si legga e purché se ne parli.

Essere in parte liberi di scegliere non vuol dire anarchia, non vuol dire necessariamente non leggere o non leggere classici.

Altra cosa: mi piace pensare che tutta questa “formazione” letteraria (intesa come abitudine alla lettura) sia in carico non solo alla scuola ma anche alla famiglia. Su questo ho visto che genitori che stanno attenti sin dall’infanzia a questi particolari, crescono figli che da grandi saranno dei lettori.

Ultima cosa: la Tamaro se proprio doveva fare un confronto avrebbe potuto farlo con un libro contemporaneo di cui non è l’autrice…

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
Ringraziano per il messaggio: Novel67, Marialuisa, elis_

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25/05/2023 16:04 #63617 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Re:Scuola: leggere classici o contemporanei?
A mio avviso, la scuola dovrebbe badare a fornire basi e strumenti. Sarebbe poi auspicabile che questi servissero agli allievi a sviluppare un proprio interesse, a coltivare una propria passione. Ma ciò dipende dalle inclinazioni, dal tempo e dalla voglia di cui ognuno di noi dispone: così non tutti svilupperanno una passione per la letteratura, esattamente come non tutti ameranno la fisica o la matematica.

Della letteratura (italiana) la scuola ripercorre anzitutto la storia, mettendo in rilievo ciò che sotto il profilo estetico ed educativo ha più valore. E sotto questo aspetto, a prescindere da un gusto puramente soggettivo, leggere Susanna Tamaro non avrebbe alcun senso. Gli stessi libri per l’estate dovrebbero servire d’approfondimento per ciò che è stato – o verrà - insegnato durante l’anno: ecco perché solitamente si prediligono i classici (pur nella loro accezione più ampia, legata non solo all’anno di pubblicazione).

E’ chiaro che questo comporta - per lo studente - delle difficoltà, fosse anche solo per una lingua non al passo coi tempi: si presume tuttavia a quel punto che l’insegnante abbia già fornito gli strumenti necessari per poterle superare (eccetto magari la pigrizia  ). Si potrebbe poi obiettare il fatto che da una coercizione difficilmente può nascere una passione: eppure - qui nel club - abbiamo l’esempio vivente di come si possa comunque (ri)scoprirla anche (e soprattutto) al di fuori dell’ambito scolastico. E se questo non capita a tutti, non credo si debba necessariamente attribuirne a qualcuno o a qualcosa la colpa. Per fortuna, esistono anche altri interessi.

Sarebbe bello, infine, se ogni studente potesse semplicemente leggere ciò che più gli aggrada. Ma attenzione a giudicare solo sulla base di ciò che piace: potremmo scoprire – come dice Kheper – che a 16 anni tutti avremmo preferito passare il nostro tempo diversamente, anziché impiegandolo a leggere un libro. Tutti: eccetto Davpal, naturalmente  .  
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, davpal3, Kheper

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27/05/2023 10:23 #63624 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Scuola: leggere classici o contemporanei?
Mi sembra che siamo per la maggior parte d'accordo che sicuramente un buon metodo sarebbe dare più libertà di scelta agli studenti su cosa leggere, tuttavia mi sembra che quasi tutti voi difendano l'importanza di leggere i classici a scuola. Secondo me bisogna pensare a qual è l'obiettivo. Come hanno detto alcuni di voi, i classici ci permettono di comprendere meglio i periodi storici, anche dal punto di vista socio-politico, così come imparare di più sui diversi stili letterari. Quindi di fatto la lettura in questo caso è un mezzo da affiancare al normale studio dei libri di testo, semplicemente per approfondire alcuni temi e acquisire nozioni, così come ampliare quel bagaglio di cultura generale per cui la scuola italiana è tanto famosa (in positivo e negativo). E se questo il fine, anche secondo me i classici sono un mezzo imprescindibile e molto utile per imparare in un altro modo.
Se invece dare da leggere i classici ha come finalità l'educazione alla lettura e l'esercitare il pensiero critico tramite recensioni e discussioni in classe, secondo me opere contemporanee sarebbero notevolmente più adatte. Ribadisco, io ho letto tantissimi classici a scuola e ne son contenta, ma sono convintissima che la maggior parte dei miei compagni non hanno mai sviluppato (tuttora) una passione per la lettura proprio perchè le proposte che son state fatte loro erano libri che mai nella vita potevano interessargli. E trovo molto più difficile che uno studente possa articolare opinioni personali su un classico piuttosto che su un'opera contemporanea.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

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Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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