Categoria 2 - Elena Premoli "Per tutti i giorni della tua vita" Romanzo ed. Piemme pp. 297
Una madre, un figlio. Una straordinaria storia d'amore e di coraggio. 
Emily ha vent'anni e non si aspettava di diventare madre così presto. Con Will, conosciuto per casa in un pub, ha un rapporto tiepido, troppo timidi entrambi, forse troppo poco innamorati. Ma la notizia della gravidanza , per quanto giovanissimi, li unisce in un progetto grande e nuovo, e decidono di provare ad essere una famiglia. Quando il loro bambino Matt, ha quattro mesi, però, qualcosa cambia inesorabilmente. Un ritardo cognitivo dicono, un disturbo della crescita, un problema cerebrale. Sono parole che lentamente iniziano a farsi spazio nella vita della giovane coppia. Due bambini disperati accanto a un bambino di pochi mesi. E' qui che la loro storia si intreccia a quella di Nadia, pediatra di successo, donna bella, carismatica, decisa, il senso di onnipotenza di chi ha sempre avuto tutte le risposte, come in questo caso, di fronte a Matt. Comincia una battaglia prima tra le mura della camera d'ospedale poi sui social network, sulle pagine dei giornali e, infine, in tribunale. E' lo scontro tra l'occhio della scienza e quello dell'amore, tra due donne che sembrano così distanti. avvicinate solo dalla tenacia irriducibile di uno scricciolo di pochi chili che cambierà per sempre le loro esistenze.
Questo romanzo, liberamente ispirato alla storia vera di Alfie Evans, è un inno alla vita, un racconto profondo e indimenticabile sulla paura e sul coraggio che hanno forme inaspettate. Un romanzo struggente e dolcissimo che cambia il nostro modo di vedere le cose.
L'AUTRICE, Elena Premoli, classe 1986, è stata ospite del nostro incontro nazionale avvenuto in ottobre a Bresso.
Persona molto simpatica e garbata, ci ha raccontato del perchè avesse scelto di scrivere un romanzo di questo genere. E' stata molto convincente! Laureata in Scienze linguistiche per le Relazioni Internazionali con un'attenzione particolare allo studio del cinese mandarino. ha vissuto a Milano, Pechino e Shanghai e si è stabilita sul Lago di Como.
A me è piaciuta molto, per la sua semplicità nel presentarsi e per la mancanza di "spocchia" a volte presente in donne che hanno avuto un certo successo. 
Io propongo la lettura di questo romanzo, che ho acquistato ma non ho ancora letto e mi auguro che possa interessare anche ai nostri lettori.
Categoria 2 - IEGOR GRAN " GLI UFFICI COMPETENTI" ed. Einaudi pp. 221
Dalla seconda di copertina:
" Il sistema immunitario della patria": questo dice il tenente Ivanov del suo lavoro presso gli uffici competenti. Alla stregua di invisibili anticorpi, i funzionari incredibili pericoli esterni  quali penne bic, blue jeans o note di jazz, vera piaga di questi primi anni Sessanta. A volte però l'attacco viene dall'interno, ed è un cancro inestimabile. Proprio come Abram Terc, l'ingrato traditore che si diverte a scrivere libercoli antisovietici e li fa pubblicare all'estero. "Realismo fantastico" la chiamano la sua corrente letteraria. Il primo avvistamento fra le righe della stampa francese risale al 1959.
Ma Ivanov è risoluto e fiducioso. D'accordo, Terc è riuscito ad eludere chissà come i controlli alle frontiere - e la solerte sorveglianza preventiva di cui beneficia ogni cittadino fin dalle fasce - ma di certo non può sfuggire all'intuito e ai potentissimi mezzi degli uffici competenti. Eppure, eppure. Ci vorranno sei lunghi anni di interrogatori martellanti a studentelli imberbi, interminabili pedinamenti, infestazioni di talpe in ogni covo di Intelligencija moscovita prima di mascherare il professor Andrej Sinjavshij, e acciuffarlo un mercoledì di settembre del 1965. Le velleità letterarie, prima o poi - si pagano con il Gulag......
Nel frattempo sotto le gonne della grande Madria Russa è successo di tutto: un'esposizione americana di portata colossale, lo sfratto delle spoglie di Stalin da mausoleo Lenin, la visita nello spazio del compagno Gagarin, lo scoppio di un incendio inestinguibile in Uzbekistan. Ah, che tempi quelli del povero ---Chruscev!
E infatti sarebbe bello sapere anche osa ha fatto il temibile Andrej in tutti quegli anni straordinari passati "in latitanza". be', è semplice. Niente, o meglio tutto. ha insegnato all'università, ha curat un'antologia dell'opera poetica dell'ineffabile Pasternak - figuriamoci ! -, se l'è spassata con i suoi amici e la vigorosa moglie Vali'evna Razonova, è rimasto a mosca in piena vista, dove gli uffici competenti potevano controllare meglio. Ha perfino avuto un figlio, il piccolo iegor, nato pochi mesi prima del suo arresto......Sì perchè il vero cognome dell'autore di questo libro è Siniavskij . E questa è la storia della sua famiglia.
L'autore,  Igor Gran è nato a mosca nel 1964. Da bambino si è trasferito con la sua famiglia in Francia. E' figlio dello scrittore Andrej Siaiavskij (1925 - 1997) che nel 1966 fu condannato al Gulag per aver pubblicato alcune opere narrativa all'estero con lo pseudonimo di Abram Terc.
Categoria 5 - Giallo, Poliziesco, noir
Giorgio Sceberbanenco "Appuntamento a Trieste" pp. 298
Poteva mancare uno dei più bravi giallisti, nato a Kiev e vissuto a Milano, dove ha scritto i più bei gialli dell'epoca.
Trieste immediato dopo guerra, la città è sotto il controllo del governo militare alleato, ma il confine orientale è  a pochi chilometri  e nella regione  spie e soldati si fronteggiano in un grande gioco ad alta tensione. 
Un agente americano sotto copertura, Kirk Mesana, sta indagando su una cellula nemica quando viene gravemente ferito in un agguato. per depistare i nemici, e salvargli la vita, viene diramata la falsa notizia della sua morte mentre l'uomo viene nascosto nel più profondo anonimato. Diana, la bellissima ragazza triestina con cui kirk aveva una relazione, è sconvolta dalla tragedia, ma una serie di fatti misteriosi insinua in lei il sospetto che la verità possa essere un'altra.
inizia così una vorticosa avventura  che vedrà i due amanti inseguirsi a perdifiato, mentre attorno a loro si scatena una guerra silenziosa di ricatti e tradimenti, e nessuno nelle vie di Trieste potrà più dirsi al sicuro.
L'autore, Giorgio Scerbanenco (1911 - 1969), nato a Kiev, cresce a Roma, ma ancora adolescente si stabilisce a Milano.
Negli anni '30 approda all'editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rzzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell'epoca, tra cui il "Corriere della Sera", "La Gazzetta del Popolo", il Resto el Carlino e "Novella", Scrittore prolifero, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo dalla serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall'assegnazione del Grand prix de Litterature policière nel 1968.
     
            
            
            "ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
        
     
            
    
        
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