Ciao a tutte! Grazie, mi fa piacere che vi siate lette volentieri l'intervista, ma soprattutto grazie a Sara che ha pensato a me e si è data un sacco da fare. 
Wow, che intervista lunga!
Ahah, a dire il vero era lunga almeno il doppio, io sono andata a ruota libera e Sara ha avuto il fardello di tagliare... nella versione originale spiego anche pià estesamente che cosa faccio di preciso, ma come diceva Bea queste informazioni le elargisco a ruota libera anche su Instagram, quindi se vi fa piacere saperne di più potete seguirmi lì! 

Io non riuscirei mai a fare questo tipo di lavoro perchè oltre alle cose che Maria Chiara ha elencato, credo ci voglia una gran passione per la lingua, cosa che a me manca totalmente
Sì, devo dire che è soprattutto una questione di sensibilità, io sono poco "teorica" nel mio approccio, anche se ovviamente studiare quadri di riferimento, modelli narrativi o in generale di strutturazione dei testi è fondamentale, sono informazioni che se non rinfrescate "evaporano" facilmente, così come la teoria su grammatica, sintassi ecc... non mi guardate male eh! Le conosco molto bene, ma perché ormai mi sono "entrate" dentro, per insegnarle a scuola dovrei ripassare di brutto! 

 Ma al di là di quanto uno è ferrato sulla teoria ci vuole sensibilità, orecchio per distinguere le sfumature... a volte ci sono anche dei trend linguistici e bisogna riconoscerli, per potersi muovere di conseguenza (adeguarsi o evitarli? Scelta diversa di volta in volta... io sono sempre per evitarli!).
Io faccio un lavoro di redazione, però in azienda, e ho trovato molte cose simili, ma allo stesso tempo credo sia molto diverso. In azienda la comunicazione va veloce come il vento, spesso hai poco tempo per affinare benissimo un testo e sei molto preso dalla correttezza delle informazioni. Immagino che nell'editoria invece sia tutto il contrario.
Che figo però! Io lavoro sia in ambito aziendale, anche se è un contesto diverso, educativo (e-learning per l'università) che come freelance, ma per l'azienda ho curato anche le comunicazioni promozionali e i contenuti informativi quindi un po' capisco cosa intendi. In editoria è diverso perché il contenuto è il prodotto finale da vendere, certo, ma dipende anche quanta pressione ti fa l'editore per finire il lavoro entro i tempi previsti. 
 Quindi non credere... c'è del lavoro "usa e getta" anche in editoria, purtroppo.
Io ritengo che il tuo lavoro sia molto interessante, a me interessano tutti i tipi di testo, anche quelli informativi, che hanno la difficile missione di far bene comprendere i concetti, o passare delle istruzioni, senza annoiare ma anche senza appiattire tutto.
Comunque mi è rimasta la curiosità: su cosa era la tua tesi triennale? O lo sapremo quando ci avrai rimesso le mani sopra e la vedremo in libreria?
Ahahah, era sulla letteratura italiana del Rinascimento (ero l'unica tesista di quella materia di... non penso solo di quella sessione di laurea, ecco). Si tratta di un'indagine sull'archetipo del mago, soprattutto sulla sua evoluzione da Medioevo a Rinascimento. Per farlo mi sono concentrata su un'opera in particolare, la "Circe" di Giovan Battista Gelli, che consiste in una serie di dialoghi filosofici sulla natura dell'uomo in cui Circe fa da guida a Ulisse, che riflette su queste questioni insieme agli animali della maga (che un tempo, come si ricorda, erano uomini, e perciò possono sentire le differenze tra la condizione attuale e quella precedente).