Impressionante veramente con quanta bellezza Hugo esprime e valorizza il concetto di ecosistema.
“si avvertiva quella sacra intimità dell’uccello e dell’albero; di giorno le ali rallegrano le foglie, la notte le foglie proteggono le ali.”
Penso che la grandezza di quest’opera sia lampante nella sua capacità di precorrere i tempi e affrontare temi cruciali come quello della interconnessione tra tutti gli esseri viventi. Hugo sembra non voler tralasciare nulla di ciò che universalmente riguarda l’uomo. E quindi non solo si occupa dell’ambiente politico e sociale in cui l’uomo è immerso, mettendone in luce pregi e difetti, ma vuole descrivere anche l’ambiente fisico, l’ambiente naturale; e lo fa in modo sublime.
“Tutto contribuisce al tutto. L’algebra si applica alle nuvole; l’irradiarsi dell’astro giova alla rosa; nessun pensatore oserebbe dire che il profumo del biancospino sia inutile alle costellazioni. Chi può calcolare la traiettoria di una molecola? Che ne sappiamo noi se le creazioni dei mondi non siano determinate dalla caduta di granelli di sabbia? Chi dunque conosce i flussi e i riflussi vicendevoli dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, le ripercussioni delle cause nei precipizi dell’essere e le valanghe della creazione? Un acaro ha importanza; il piccolo è grande, il grande è piccolo; tutto è in equilibrio nella necessità; spaventosa visione per lo spirito. Tra gli esseri e le cose vi sono prodigiose relazioni; in questo inestinguibile insieme, tra il sole e il pidocchio non c’è disprezzo; gli uni hanno bisogno degli altri. La luce non porta via i profumi terrestri nell’azzurro senza sapere ciò che fa; la notte distribuisce essenze stellari ai fiori addormentati. Tutti gli uccelli che volano hanno alla zampa il filo dell’infinito. La germinazione si complica dello sbocciare di una meteora e del colpo di becco della rondinella che spezza l’uovo e mette di fronte la nascita di un verme con la storia di Socrate. Dove finisce il telescopio, comincia il microscopio. Quale dei due ha una vista migliore? A ognuno la scelta. Una muffa è una pleiade di fiori; una nebulosa è un formicaio di stelle. Identica promiscuità, ancora più sorprendente delle cose dell’intelletto e dei fatti della sostanza. Gli elementi e i princìpi si mescolano, si combinano, si sposano e si moltiplicano gli uni con gli altri al punto da far confluire nella stessa chiarezza il mondo materiale e quello morale. Il fenomeno si ripiega continuamente su se stesso. Nei vasti scambi cosmici la vita universale va e viene in quantità sconosciute amalgamando tutto nell’invisibile mistero degli effluvi, usando tutto, non perdendo un sogno di un sonno, qua seminando un animale microscopico e là sbriciolando un astro, oscillando, serpeggiando, facendo della luce una forza e del pensiero un elemento, disseminata ovunque e invisibile, tutto dissolvendo, eccetto quel punto geometrico che è l’io; riconducendo tutto all’anima-atomo, facendo sbocciare tutto in Dio; intricando nell’oscurità di un meccanismo vertiginoso tutte le attività dalla più alta alla più bassa, connettendo il volo di un insetto al moto terrestre, subordinando, chissà? non foss’altro che per l’identità della legge, l’evoluzione della cometa nel firmamento al turbinio dell’infusore nella goccia d’acqua. Macchina fatta spirito. Enorme ingranaggio di cui il primo motore è il moscerino e l’ultima ruota è lo zodiaco.”
Leggendo e rileggendo queste righe ho pensato che potrebbe tranquillamente essere una versione in prosa del Cantico delle Creature. Anche se la nostra sensibilità nei confronti dei problemi ambientali sta gradualmente aumentando e cosi pure le azioni a livello istituzionale, ancora troppo poca, tuttavia, è la consapevolezza che siamo parte di un mondo che è solo una piccola pallina nell’immensità dell’universo. Ma la nostra più piccola azione (volo di un moscerino) può avere un impatto enorme sulle sorti della vita sulla Terra (il moto terrestre).
Può essere interessante notare che la prima teoria scientifica sull’atomo fu proposta da John Dalton nell’opera A New System of Chemical Philosophy, pubblicata nel 1808.
"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"
Carlos Ruiz Zafon