Finita ieri questa quarta tappa che da una marea di spunti di riflessione. Sarebbe bello trovare il tempo di esprimerli…
Comincio col filone della domanda sulla relazione incestuosa.
Hugo scrive:
"Si ricordi quella situazione dell’anima che abbiamo già indicato. Tra loro non era possibile nessun matrimonio, neppure quello dell’anima, eppure era un fatto certo che i loro destini fossero sposati. Eccetto Cosette, eccetto un’infanzia cioè, Jean Valjean nella sua lunga vita non aveva conosciuto nulla di ciò che può essere amato. Il succedersi delle passioni e degli amori non aveva prodotto in lui quella successione di verdi: verde tenero su verde scuro, che si nota sulle foglie che passano l’inverno e sugli uomini che superano la cinquantina."
Come dicevo in precedenza, penso che Jean Valjean sia un personaggio con una sorta di blocco nella maturazione psicoaffettiva che gli impedisce di pensare in modo conscio ad una relazione incestuosa con Cosette (la successione dei verdi).
Tuttavia, Hugo prosegue:
"Insomma – e su questo punto abbiamo insistito più di una volta –, tutta quella fusione interiore, tutto quell’insieme la cui risultante era un’alta virtù, portavano a fare di Jean Valjean un padre per Cosette. Un padre strano, foggiato dal nonno, dal figlio, dal fratello e dal marito, che erano in Jean Valjean; padre nel quale vi era anche una madre; padre che amava Cosette e che l’adorava e che aveva quella fanciulla come luce, come dimora, come famiglia, come patria, come paradiso. "
Effettivamente, si cita anche il sentimento del marito, ma i sentimenti sono tali che per rendere l’idea, Hugo ci deve mettere dentro tutto, anche il nonno, il figlio e il fratello, oltre che il padre. Devo dire che mi affascina molto l’idea che ci possano essere questi mix di modalità con cui amare e legarsi a una persona. Si pensi ai casi in cui una sorella maggiore fa da mamma a un fratello più piccolo. Ho ancora, a quando un genitore depresso, diventa letteralmente il figlio del proprio figlio. E chi più ne ha più ne metta.
Dico quindi che se di relazione incestuosa si può parlare (ma la cosa non mi convince), si tratta di una versione molto sui generis.
"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"
Carlos Ruiz Zafon