Per spuntare il punto della challenge riguardo al libro itinerante, ho recuperato questa grafic novel, che avevo già a casa e che è tra le poche che mi mancavano di zerocalcare.
Come sempre l'ho apprezzato molto e son rimasta colpita di come anche questo possa prestarsi a un pubblico molto più vasto di quel che credevo. Per tanto tempo non riuscivo a capire come un autore come lui, così radicato nel contesto in cui vive e per il quale tale contesto è al centro delle sue opere, potesse essere tanto apprezzato anche da persone non di Roma/che non conoscono Roma e questo lo trovavo piuttosto limitante. Ma più lo conosco più mi rendo conto che in realtà il contesto in cui é cresciuto e che vive con tanta passione gli permette semplicemente di parlare di temi e fare riflessioni in cui si rispecchiano sicuramente tantissimi italiani (o dal momento che è tradotto in tantissimi paesi, a quanto pare anche persone oltre confine). Stefania si chiedeva se molti dei riferimenti alla cultuare pop degli anni 90 siano voluti per muovere il lettore, ma secondo me questo é semplicemente lui, lui che parla di cose che ama, di quello che è, di quel che ha contribuito a creare la sua personalità e le sue idee, e i film, i fumetti, i videogiochi son stati una componente fondamentale.
Leggendo varie sue opere, a meno che non si è proprio un fan ipersfegatato, si rischia di annoiarsi perchè molte cose son ripetitive, ed è stata un po'la sensazione che ho avuto in alcune parti. Ma credo che sia dovuto solo al fatto che tra serie tv netflix, polemiche dovute al Lucca Comics e un'altra grafic novel sua che ho letto qualche mese, quest'anno già avevo visto molto di suo.
Sulla domanda del perchè le volpi: anche io non l'ho capito molto il riferimento, ma mi piace l'interpretazione che forse simboleggiano in generale gli emarginati, che aspirano a omologarsi anche se per gli altri può rappresentare un tradimento.
Comunque leggendo questa discussione vedo che il problema della lentezza del libro itinerante è un evergreen